Le lezioni sono iniziate nel peggiore dei modi per chi ha bisogno di assistenza: insegnanti assenti, strutture inadeguate e braccio di ferro con i presidi per spartirsi le ore. I racconti tra iscrizioni rifiutate e ricorsi al Tar.
Più di mese senza sostegno. In aula abbandonati. La scuola è iniziata per tutti, ma per gli studenti con disabilità l'insegnamento e il diritto allo studio sono ancora solo una speranza.Zero programmazione, graduatorie esaurite e genitori costretti a rimanere in aula. La disperazione di chi chiama i carabinieri per denunciare il Comune e la vergogna di bagni inaccessibili. Il braccio di ferro per spartirsi le briciole delle ore di assistenza e i ricorsi al Tar per ottenerle in deroga. E l'amara constatazione di una madre:«Non otteniamo nulla senza scandali e urla».
Ecco l'altra faccia dell'istruzione italiana, attraverso il racconto delle testimonianze dirette. Il calvario quotidiano di tanti dei 230 mila alunni iscritti all'anno scolastico 2014-2015. Rappresentano meno del tre per cento dei quasi otto milioni di studenti, ma sono un problema insormontabile per presidi e provveditori. Per loro ci vorrebbero migliaia di insegnanti preparati ad hoc e in grado di garantire il rapporto di uno a uno, indispensabile per seguirli nelle attività quotidiane. Nella realtà i docenti si fanno carico anche di cinque-sei studenti con ore tagliate e un tira e molla per la nomina. La causa? La piaga della precarietà per i docenti. Le nomine da ripetere ogni anno diventano mesi persi senza il sostegno. Significa buttare al vento dalle 4 alle 10 ore alla settimana di lezioni individuali e un percorso di inserimento su misura. Un problema soprattutto al Sud, dove non ci sono enti locali in grado di finanziare assistenti che sopperiscano, almeno in parte, alla carenza di insegnanti. Tanto da allarmare anche il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini:«Mi preoccupa l'aumento di alunni disabili che si concentra nelle regioni del Mezzogiorno. La disabilità si concentra non solo per aree geografiche ma anche su tipologia di alunni, soprattutto sugli stranieri».
I NUMERI SBALLATI
Il dossier "Buona scuola" messo a punto dal tandem Renzi-Giannini prevede di intervenire anche su questo fronte: tra i 148 mila docenti che verranno assunti a settembre 2015, circa 9 mila faranno parte di quel contingente che ogni giorno è impegnato nella formazione e nell'inclusione degli alunni con disabilità, raggiungendo quota 90 mila. Troppo pochi per il sindacato Anief che definisce i numeri del Ministero «sballati». «Primo vero motivo di questo stato di cose è legato alla mancata assunzione di 30mila docenti specializzati», spiega il segretario Marcello Pacifico:«Invece di considerare i posti effettivamente liberi, pari ad oltre 110mila insegnanti di sostegno, lo Stato ha continuato a mantenere come riferimento il numero dell'anno scolastico 2006/07. Che corrisponde a poco più di 90mila posti complessivi». È su questo parametro, conteggiato su un totale di soli 180mila alunni, che l'ex ministro del Governo Letta Maria Chiara Carrozza ha stabilito nuove immissioni in ruolo nel corso di un triennio. Peccato che ogni anno si iscrivono 6-8 mila nuovi alunni. Annullando ogni sforzo dello Stato di rimettersi in pari.
Una legge approvata dal Parlamento l'anno scorso ma già monca: non si riesce a garantire il rapporto uno a uno tra docenti di sostegno e studenti.
Tenendo in vita un'alta percentuale di prof specializzati ma precari. I quali, inevitabilmente, ogni anno sono sempre costretti così a cambiare classi e istituto. Risultato? Addio alla continuità didattica, che per i disabili diventa ancora più determinante nelle prime settimane.
PER QUATTRO VOLTE RESPINTA
Solo con l'intervento del Tar si possono sbloccare le graduatorie. E finalmente ottenere il sostegno fino a giugno. Centinaia quest'anno le pratiche aperte dopo il via nel segno del caos. I tribunali nel giro di un mese emettono un provvedimento urgente per riconoscere il diritto ad avere "in deroga" le ore necessarie. Un'ultima spiaggia tentata anche dalla famiglia di Sara, una ragazza con una grave forma di autismo. La diciassettenne ha frequentato regolarmente i tre anni delle medie, supportata da una progetto di "scuola potenziata" che avrebbe portato con sé anche alle superiori (spazi molto flessibili, collaborazione della famiglia per la frequenza) ma nonostante tutte le buone intenzioni si è incastrata in un limbo: ripetere per la quarta volta la terza media perché le superiori non possono accoglierla. Queste le motivazioni con cui il dirigente dell'istituto alberghiero di Poggio Rusco, in provincia di Mantova, ha respinto la studentessa:«Gli spazi, nonché la sua organizzazione e l'aumento previsto di ulteriori tre classi ci impedisce di accogliere l'iscrizione dell'alunna». La madre di Sara, Mariarosaria Mirto, non si dà per vinta e ricorre al Tar che dà ragione alla famiglia. Anche se viene tutto rinviato al prossimo anno.