Dubbi sul bonus Irap agli autonomi. I tecnici della Camera: mancano i fondi per Poste.
La legge di Stabilità è diventata un colabrodo. La fretta di concludere l'iter prima di Natale, con l'approvazione nell'Aula della Camera tra oggi e domani, sta creando numerosi problemi. Come era prevedibile, nonostante le rassicurazioni del governo, la manovra si è appesantita di emendamenti infilati all'ultimo momento con il consueto obiettivo di dare la mancetta a questa o a quell'altra categoria. Sono 130 gli emendamenti che dovranno essere scremati.
La fretta sta anche creando problemi tecnici, disattenzioni più o meno intenzionali ma che comunque hanno rallentato i lavori. I tecnici della Camera hanno sollevato una serie di obiezioni. Nel mirino sono finiti il bonus Irap e i fondi per le Poste. Nel dossier del servizio Bilancio della Camera si mete in evidenza che l'introduzione del credito d'imposta Irap per i lavoratori autonomi senza dipendenti potrebbe causare una procedura d'infrazione Ue.
«Andrebbe acquisita la valutazione del Governo circa la compatibilità con la normativa europea, al fine di evitare eventuali procedure di infrazione, tenuto conto che il beneficio è limitato a specifiche categorie di contribuenti», si legge nel documento. Il bonus, inoltre, secondo i tecnici, potrebbe «determinare effetti connessi a possibili comportamenti elusivi, lavoro sommerso, adottati al fine di fruire» del credito d'imposta.
La Cgia ha calcolato che l'eliminazione dalla base imponibile Irap del costo del lavoro consentirà alle imprese di risparmiare annualmente 462 euro per ciascun lavoratore dipendente adulto assunto con un contratto a tempo indeterminato.
I tecnici della Camera hanno chiesto chiarimenti anche sulle risorse che la Stabilità destina alle Poste. Il fondo da cui si dovrebbero attingere parte dei 535 milioni di euro da dare alle Poste, per dare attuazione alla sentenza dell'Ue, è quasi vuoto. Nel dossier del servizio Bilancio si sottolinea che le risorse a disposizione per il Fondo da ripartire per l'estinzione dei debiti pregressi, da cui attingere parte delle risorse necessarie a saldare il conto con le Poste, ammontano a circa 22 milioni di euro. Appare, inoltre, «opportuno» che il Governo confermi che, «trattandosi di somme destinate all'estinzione dei debiti dei ministeri, il loro utilizzo per finalità difformi da quelle originariamente previste non possa determinare l'insorgere di ulteriori debiti futuri».
È evidente che l'ipotesi di modifiche avrebbe conseguenze pesanti: imporrebbe il ritorno del testo al Senato prolungando i lavori anche sin dopo Natale. Il governo non ha intenzione di porre la fiducia dal momento che ha i numeri per mandare in porto la manovra ma se la situazione dovesse precipitare, pur di accorciare i tempi, potrebbe anche riprendere in considerazione questa ipotesi.
La seduta in Commissione Bilancio è stata movimentata dai 5Stelle che hanno filmato e trasmesso su YouTube la diretta dei lavori. Le immagini sono state riprese da un telefonino, si sentono distintamente le voci e si vedono le immagini, seppur mosse e per lo più fuori fuoco.
«Siamo alla terza lettura di una legge di stabilità che contiene marchette a manetta - attacca su Facebook Giorgio Sorial - aiuti di Stato al gioco d'azzardo, favori a Expo Spa, aumento di imposte sulle partite Iva e altre porcate simili. Hanno inserito delle cose pessime, noi non ci stiamo e continuiamo a dare battaglia».
Il presidente dela Commissione Bilancio, Boccia, ha preso di petto i grillini. «Se i gruppi parlamentari volevano la ripresa in diretta dei lavori della commissione bastava richiederla». Boccia ha poi sottolineato che è importante far entrare in vigore la Stabilità per il primo gennaio. «Poi possiamo discutere dell'impronta redistributiva, che condivido, ma che poteva essere, a mio avviso, ancora maggiore». Il ministro dell'Economia Padoan ha enfatizzato sul Tg1 i pregi della manovra che, a suo dire, «porterà meno tasse, più reddito, consumi, quindi più lavoro». E ha annunciato che «il prossimo anno arriverà la ripresa». Quanto alle polemiche seguite all'approvazione notturna in Senato, «niente di nuovo rispetto a quanto è successo gli anni passati».
Intanto la Cgia ha calcolato l'impatto della Stabilità. Tra la conferma degli 80 euro, più il bonus bebè, più l'anticipazione del Tfr in busta paga, un lavoratore dipendente con un reddito di 23mila euro si ritroverà con 2.440 euro in più all'anno.
Protestano le categorie che si aspettavano di più. L'Anief lamenta la mancanza di misure sostanziali per la scuola. Non saranno più possibili le supplenze brevi. Insoddisfatti i patronati. Secondo il direttore generale del patronato Inpas, Marta Bozzia, si sta conducendo una «guerra illogica» contro i piccoli patronati, che non c'entra nulla con l'obiettivo di risparmiare soldi pubblici. Ai patronati di piccole e medie dimensioni sono stati inflitti «tagli mortali». Saranno chiuse 12 sedi con un taglio di circa 5.000 posti di lavoro.