Si avvicinano le elezioni per le RSU della scuola, previste tra meno di un mese (3-5 marzo 2015), e le diverse sigle sindacali mettono in campo tutto il loro impegno organizzativo e propagandistico per affrontare la scadenza.
I sindacati devono superare la soglia del 5% dei voti espressi a livello nazionale per essere considerati ‘rappresentativi’ (l’altro parametro è il numero degli iscritti con delega), e per sedere di conseguenza ai tavoli contrattuali e ottenere altri vantaggi come i ‘distacchi’ dal servizio per attività sindacale, dimezzati rispetto al passato ma sempre in numero appetibile (circa 340).
I sindacati rappresentativi del personale della scuola sono attualmente cinque. Nelle elezioni del 2012 superarono la soglia del 5%, in ordine decrescente di consensi, Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams. Non ce fa fece l’Anief, che ora ci riprova sull’onda di una cospicua serie di successi, ottenuti peraltro non ai tavoli contrattuali ma nella aule dei tribunali, e di una robusta presenza sui mezzi di comunicazione di massa, da internet alle agenzie di stampa.
In questa fase di campagna elettorale l’Anief attacca i sindacati storici per non aver difeso i diritti dei precari, e punta su questi ultimi per accrescere le proprie chance di diventare ‘rappresentativo’. Per questo li presenterà come candidati nelle sue liste, dopo aver ottenuto per via giurisdizionale la loro ammissibilità: “L'ultima battaglia, vinta per la prima volta grazie all'Anief, ha permesso che proprio i precari potranno figurare nelle liste dei candidati in occasione delle prossime elezioni Rsu”.
Vedremo come risponderanno le sigle storiche, che non resteranno certo con le mani in mano.