Pronto il testo del decreto da sottoporre al Consiglio dei ministri. Ritornano le compresenze con la stabilizzazione di 148mila docenti presi da tutte le graduatorie. Ci saranno da due a cinque insegnanti in più per ogni istituto.
ROMA - Le bozze del decreto "La buona scuola" si stanno raffinando, entro sabato ci sarà il testo da sottoporre al premier, venerdì 27 il definitivo in Consiglio dei ministri. Da due a cinque insegnanti in più per ogni istituto, è l'ultimo calcolo uscito dall'incontro tra tecnici del ministero dell'Istruzione e dirigenti del Pd scuola. Il bonus insegnanti, che alle elementari, soprattutto al Sud, consentirà il ritorno delle compresenze delle due maestre (due-tre ore la settimana), sarà prodotto dall'assunzione di 148mila precari. Questo è nero su bianco: prenderanno il loro "ruolo" nelle classi della scuola dell'infanzia, alla primaria, alle medie inferiori, alle superiori.
Il nodo su chi sarà assunto e come, il passaggio più difficile nella stesura delle bozze di decreto, è stato appena sciolto. I precari saranno presi (e stabilizzati) da tutte e tre le graduatorie esistenti: Gae provinciali a esaurimento (che da sole radunano quattro classifiche), quindi seconda e terza fascia d'istituto. La maggior parte dei neoinsegnanti arriverà dalle liste "nazionali". Oggi nelle Gae ci sono quasi 120mila supplenti che, a vario titolo, hanno fatto supplenze nelle scuole italiane. Saranno assunti tutti. Visto che il decreto parla di 148mila da stabilizzare, i precari delle Graduatorie a esaurimento non basteranno. La seconda tranche di assunzioni sarà, quindi, quella imposta dalla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 26 novembre: tutti coloro che hanno fatto supplenze per almeno 36 mesi su un posto vacante. I sindacati allora esultarono parlando di 250mila candidati al posto fisso. Oggi il Miur, chiudendo a fatica un censimento scolastico complicato, assicura che sono solo 1.793: 875 sono inseriti nelle Gae, 755 in seconda fascia, 163 in terza. Terzo blocco sono i 10 mila idonei del concorso 2012 non ancora in cattedra.
Restano da coprire 19mila posti vacanti. Già. Aggiornando i dati sui bisogni della scuola si è scoperto che a fronte di troppi insegnanti di Lettere e Filosofia, troppi maestri elementari, sono sguarnite le classi di concorso di Matematica e Fisica per le scuole superiori e di Matematica per le medie. Con quali criteri si prenderanno allora i nuovi 19mila prof di algebra e geometria? Come potranno, governo e ministero, evitare la solita valanga di ricorsi da parte degli esclusi? Tre sono le ipotesi. O si utilizzerà un criterio di anzianità di servizio: entra chi ha 35 mesi di supplenze e così a scendere. O per questi 19mila si prevederà un anno ponte, da convertire successivamente in assunzione a tempo indeterminato. O, infine, per il residuo dei prof si allestirà un concorso ad hoc da realizzare in tempi brevi. Entro sabato l'ultimo passaggio - come reclutare i 19mila - sarà definito.
Se lo schema sarà confermato in Consiglio dei ministri, "il 50 per cento dei precari sarà fuori dalle assunzioni". Lo sostiene la Uil. Già, la cifra monstre di giugno 2014 - 620mila laureati all'interno delle tre graduatorie - si è via via ridotta. In quei numeri c'erano posizioni di chi nel frattempo aveva scelto un altro lavoro, c'erano 40mila reduci dell'area campana in odor di frode (cancellati). Resta il fatto che, a fronte di una prima fascia che sarà interamente prosciugata, resteranno fuori almeno centomila aspiranti insegnanti della seconda e il doppio della terza (tra loro chi si è abilitato con il tirocinio Tfa e il percorso speciale del Pas). A tutti questi sarà offerta una chance l'anno successivo - 2016 - con il nuovo concorsone. Per quella prova si prevedevano 40mila vincitori, ma saranno di più: nel decreto si dirà quanti in più. Tutti i neoassunti, quale che sia il loro percorso, saranno sottoposti a un anno di prova che non potrà più essere un "pro forma".
Gli addetti ai lavori confermano che molte assunzioni de "La buona scuola" saranno al Sud, dove, d'altronde, l'istruzione è in affanno e la dispersione scolastica alta. Dice il premier Matteo Renzi: "Stiamo chiudendo il pacchetto sulla scuola: può non essere il migliore del mondo, ma dobbiamo cambiare le cose, non storcere il naso".
L'Anief, combattivo sindacato siciliano che spesso ha trovato ragione nei tribunali amministrativi, contesta i numeri del ministero dell'Istruzione. "Non è vero che ci sono solo 1.793 i supplenti che hanno più di 36 mesi su posto vacante, quella cifra è irrisoria rispetto alla realtà", dice Marcello Pacifico, presidente Anief. "Il censimento realizzato dall'amministrazione continua a essere falsato dalla confusione tra organico di fatto e di diritto: è un errore perpetrato negli ultimi anni, dovuto alla volontà di risparmiare sulle buste paga dei supplenti. In dieci anni si sono siglati un milione e mezzo di contratti, il risultato finale non può essere 1.793 supplenti idonei all'assunzione. Per noi è da assumere subito anche chi ha superato i Pas e il Tfa. Annunciamo sin d'ora lo sciopero a marzo. E uno scontro durissimo in tribunale con risarcimenti milionari a favore dei precari danneggiati". La Gilda: "E' evidente che molti insegnanti resterebbero tagliati fuori dal piano di stabilizzazioni, con il rischio di provocare così un ampio contenzioso". La Cisl scuola: "Il governo si sta rendendo conto di problemi che avevamo da subito evidenziato: la soluzione di mettere la parola fine al precariato semplicemente svuotando le Gae si rivela al tempo stesso difficilmente praticabile e niente affatto risolutiva. Sono decine di migliaia i precari oggi al lavoro nella scuola, ma non inseriti nelle graduatorie ad esaurimento".