A settembre il governo Renzi aveva annunciato l'ammissione a ruolo di 150 mila persone che a marzo si è poi ridotto di un terzo. Ovvero, solo 100 mila precari saranno stabilizzati. L'esecutivo inoltre ha deciso di cancellare le graduatorie dove erano inseriti i precari. Ciò vuol dire che dal prossimo anno non potranno fare neanche più i supplenti, ma verranno mandati a casa.
Così Marcello Pacifico, presidente Anief, spiega la protesta dei giorni scorsi che ha portato 4 mila persone in piazza a Roma, oltre a più di 20 mila precari, uno su cinque, che quel giorno ha scioperato. Il governo, aggiunge Pacifico, ha deciso di non assumere più gli idonei dei concorsi precedenti così come tutti coloro che fanno le supplenze dalle graduatorie di istituto.
Secondo il sindacalista, questa non è la risposta alla sentenza della Corte europea. Tutto questo è nato anche da un'idea di premiare il merito, ma di fatto blocca gli stipendi del personale per dieci anni ai valori dell'inflazione di dieci anni fa. "Significa stipendi più poveri, colleghi e sempre più demotivati", conclude Pacifico.