Domani lo sciopero nella scuola indetto dall'Anief. Il 5 maggio ci sarà poi quello dei sindacati confederali. "I motivi dello sciopero sono evidenti" - spiega Marcello Pacifico, dell'Anief. "Scioperiamo nel momento in cui il Parlamento inizia ad esaminare gli emendamenti piovuti sul provvedimento.
Riguardano soprattutto l'estensione della platea dei precari da assumere, il ripristino del tempo-scuola tagliato negli ultimi anni, il diritto alla mobilità del personale che è stato assunto negli anni passati, l'incremento del piano di assunzioni, la stabilizzazione dei precari ai sensi della normativa comunitaria, la parità di trattamento fra persona di ruolo e precaria, l'assunzione del personale Ata dimenticato da questa riforma e una ridistribuzione dei poteri fra collegio docenti, consiglio d'istituto e dirigente d'istituto perchè la scuola è di tutti e non è solo del dirigente padrone aziendale".
Sciopero contro un governo che assume. Il premier Renzi ha detto nei giorni scorsi che sono scioperi che lo fanno ridere.
Fa ridere chi purtroppo a settembre aveva annunciato 150mila assuzioni in ruolo e ne sta facendo solo 100mila, fa ridere chi ad oggi di questi 100mila ne assumerà solo 50mila in organico di diritto e quindi sta facendo meno assunzioni del ministro Gelmini o di Fioroni. Il problema del precariato rimarrà, perchè a settembre verranno chiamati 100mila supplenti (1 su 10) per far funzionare le scuole. Il governo non sta risolvendo il problema del precariato e sottoporrà lo Stato ad una serie di risarcimenti che sono arrivati a sfiorare i 50mila euro a ricorso".