L'ANIEF non le manda a dire e affila le armi dei propri avvocati che stanno già lavorando al testo della riforma. Se il Governo non ascolta, il diritto si ristabilisce nei tribunali. Marcello Pacifico, presidente dell'associazione ANIEF, tiene, però, a precisare che le assunzioni dei docenti di GAE e GM non saranno toccate, che i contenziosi puntano ad aumentare gli immessi in ruolo. Sabato, in serata, il testo definitivo del ddl rivisto dalla VII Commissione, un commento.
Un affronto a chi ha manifestato e a chi ha dato voce alla protesta contro un ddl che peggiora la scuola italiana nell'organizzazione, nell'orario, nella valorizzazione e stabilizzazione del personale. Oltre a generare un malessere che la categoria ha dimostrato con tre scioperi e varie manifestazioni spontanee di piazza. Il Governo non ascolta e neppure la maggioranza, significa che la protesta continua e scaturirà nei tribunali.
Al Nazzareno c'eravate pure voi, dopo le manifestazioni che hanno visto protagonisti voi e USB, a fine aprile, e gli altri sindacati a maggio, cosa avete detto?
Abbiamo spiegato con carta alla mano che il problema del precariato non si risolve, che un docente su dieci fuori dalle assunzioni farà supplenze. Abbiamo spiegato che gli organici sono falsati. Ad esempio nel sostegno, con il 40% di organico inferiore rispetto al numero di alunni con handicap. Inoltre, abbiamo dimostrato che ci sono cattedre vacanti assegnate al 30 giugno e che molte rimarranno vacanti perché le graduatorie ad esaurimento sono vuote. Ci vuole un censimento. C'è, inoltre, la questione dei trasferimenti.
E' stato approvato un emendamento che stabilisce un piano straordinario dal prossimo anno per chi vuol fare domanda interprovinciale senza finire negli albi territoriali.
Sì, lo sappiamo, ma resta il problema delle assegnazione provvisorie, per tutelare il diritto al lavoro e alla famiglia, rimane il vincolo triennale.
La mobilità sarà interamente gestita dagli ambiti territoriali (ex albi regionali)
Si tratta dell'aspetto peggiore della riforma. Ancorchè il potere dei dirigenti è stato mitigato dalla consultazione degli organi collegiali sul fabbisogno dell'organico, tuttavia il mecanismo della chiamata di fatto è intollerabile. Bastava graduare gli albi.
Qual è il vostro timore?
Il nepotismo, ovviamente. Fino a 20 anni fa, a graduatorie esaurite, si faceva domandina al preside per le supplenze e questi chiamavano nipoti e amici. Il sistema delle graduatorie garantisce trasparenza e la graduazione al suo interno "gradua" la preparazione.
Sugli idonei mi pare che siamo giunti ad un buon compromesso.
No, è un pasticcio che non reggerà nei tribunali. Si tratta di un provvedimento schizofrenico. Hanno diritto all'assunzione, ma fin da adesso, non dal prossimo anno e solo se ci sono le risorse. I vincitori dei concorsi dovevano essere assunti in due anni, ne sono passati tre. Per non parlare della questione dei 36 mesi.
Che non sono più retroattivi.
E ci mancava che fossero pure retroattivi. Avrebbero dovuto chiedere i soldi indietro ai precari. Al Nazareno avevamo consigliato una postilla, che chi ha 36 mesi di servizio su posto vacante deve essere stabilizzato. La norma elaborata dalla VII Commissione si scontra con il diritto acquisito. Chi è inserito in graduatoria ha diritto ad avere una supplenza. Nei tribunali dimostreremo che quella persona ha diritto all'assunzione. Il meccanismo del ddl è insostenibile.
E' uno dei motivi per ricorrere.
Sì, i motivi sono 10. Contesteremo la norma dal punto di vista amministrativo, per quanto riguarda le tecniche di recutamento, gli albi regionali, andremo a dimostrare cetezza del diritto per chi matura 36 mesi di servizio secondo la sentenza della Corte di giustizia europea. I ricorsi saranno contro la chiamata diretta dei presidi, l'obbligo di assunzione su sostegno, le mancate assunzioni sui posti vacanti in organico del personale Ata e la cancellazione delle graduatorie ad esaurimento
Il ddl dimentica gli ATA.
Abbiamo chiesto 10mila posti per l'assunzione degli ATA, ci hanno risposto che tutto ciò che riguarda questioni finanziarie non avrebbe potuto avere seguito. Abbiamo risposto che in caso di messa in mora dello Stato italiano ogni cittadino avrebbe dovuto sborsare 8mila euro in più di tasse. Sa quanti ATA si possono assumere?
Per le pensioni i soldi li hanno trovati.
Sì, infatti, non è una questione di soldi. Per le pensioni il buco è stato di 16 mld. Per gli ATA e i docenti si prevedono buchi ben maggiori. Forse sarebbe bene prevenire o avere l'onestà di assumersi le proprie responsabilità: chi sbaglia dovrebbe pagare di tasca propria.
TFA e SFP avranno punteggio aggiuntivo al prossimo concorso che a quanto pare sarà aperto ai soli abilitati. Vi soddisfa?
Il concorso non è una caramellina. Abbiamo in sospeso un ricorso per il loro inserimento in graduatoria provinciale, mentre per i diplomati magistrale abbiamo ormai la certezza grazie alle sentenze.
Sul fatto che al concorso potranno partecipare soltanto coloro che hanno un'abilitazione è un controsenso, dato che i dirigenti potranno dare incarichi ai docenti di ruolo anche su cattedre per le quali non si ha l'abilitazione.
Anche noi ci siamo chiesti che senso avesse, come mai non è necessaria l'abilitazione per insegnare una materia, ma chi non ne è provvisto non può partecipare al concorso.
Si chiama schizofrenia. Non basta dire le cose per legge, ci sono principi che la legge deve rispettare, a partire da quello dell'imparzialità. Apriremo, infatti, il più grande contenzioso nei confronti del ddl superiore a quello aperto all'epoca Profumo.
Il dialogo politico è chiuso?
No, abbiamo chiesto a Faraone un incontro, speriamo ce lo conceda, e in Senato cercheremo ancora un dialogo con i parlamentari per migliorare il testo. Se non ci riuciremo siamo certi di vincere in tribunale.
Nei tribunali ci saranno tempi biblici.
Ci stiamo organizzando per bloccare la riforma il più velocemente possibile.
Ieri circolava notizia che le assunzioni previste dal ddl fossero a rischio a causa dei vostri ricorsi.
Ignoranza o malafede. Le assunzioni non sono a richio, i nostri ricorsi non toccheranno quelle previste. I ricorsi porteranno altre assunzioni e risarcimenti. Se la piazza non viene ascoltata e negli incontri politici non prevale consenso, si passa ai tribunali. La piazza non ci sta ad essere ricattata.