ROMA - Si è aperta una settimana cruciale per la scuola. Mentre inizia la maturità, il disegno di legge di riforma ha iniziato il suo iter al Senato (dove la maggioranza ha numeri più risicati) e i sindacati, dopo il successo dello sciopero degli scrutini, annunciano nuove proteste in piazza. L'esame del ddl in commissione Istruzione è stato subito rinviato per l'assenza del parere della commissione Bilancio. I lavori riprenderanno martedì sera. «Si sta cercando di fare il più in fretta possibile - ha detto il presidente della commissione, Andrea Marcucci (Pd) - e se tutto va bane finiremo in questa settimana». «Siamo fiduciosi di portare a casa la riforma presto e bene», ha commentato ottimista il ministro Stefania Giannini, precisando che i tempi per l'assunzione dei precari «sono legati ai tempi del Parlamento».
Approvare solo le assunzioni
«Il Pd trema perchè sa che in commissione Istruzione al Senato non ha numeri certi - ha replicato il M5S - e cerca di blindare le votazioni con palesi forzature del regolamento. Intanto fuori da queste Aule c'è un mondo di insegnanti precari che non può aspettare i comodi del Pd e del plurindagato Azzollini. L'unica soluzione possibile è approvare solo le assunzioni e rimandare tutta la riforma per riscriverla da capo». Intanto mercoledì, in contemporanea con l'inizio della maturità, l'Anief e i sindacati di base manifesteranno a Roma per ribadire la richiesta di ritiro del ddl. Nel pomeriggio confluiranno in piazza delle Cinque Lune, davanti al Senato, per unirsi alla manifestazione organizzata da Unicobas. Dalle 17 la protesta si sposterà al Pantheon, con i Cobas.
Stipendi ai minimi storici
«Governo e parlamentari devono capire che questo disegno di legge va ritirato oppure riscritto totalmente - ha sottolineato Marcello Pacifico, presidente Anief - e che per salvare le assunzioni previste occorre approvare con urgenza un decreto legge. Sino a quando questo non avverrà, le nostre contestazioni proseguiranno. I motivi principali del dissenso sono noti: la chiamata diretta del personale, già reputata incostituzionale perché inattuabile nella scuola pubblica; la mancanza di riferimenti al rinnovo contrattuale, fermo da sei anni e che ha portato gli stipendi degli insegnanti e del personale Ata agli ultimi posti dell'area Ocse pur svolgendo un orario di lavoro pari o superiore a quello degli altri Paesi». Infine, «la farsa dell'assunzione di massa, con le 150 mila assunzioni iniziali ridotte di un terzo e limitate ad una parte degli aventi diritto, con almeno 80 mila docenti abilitati lasciati illegittimamente fuori».
Maturità al via per 500 mila studenti
Da mercoledì iniziano gli esami di maturità. A svolgere le prove saranno quasi mezzo milione di studenti. Tra questi, alcuni provengono dai nuovi indirizzi della riforma Gelmini, che quest'anno fanno il loro debutto all'esame di Stato. È il caso del liceo musicale e coreutico. Ad ogni modo, la prima prova scritta, uguale per tutti gli indirizzi, è italiano e si terrà mercoledì, alle 8.30. La seconda (che varia in funzione dell'indirizzo) è fissata per il giorno successivo, giovedì 18 giugno, sempre alle 8.30; mentre la terza (il "quizzone"), diversa per ciascuna scuola, è in calendario per lunedì 22 giugno. Poi si passerà ai colloqui orali. Il ministero dell'Istruzione ricorda che le materie saranno, tra le altre, latino al classico e matematica allo scientifico.
Commissioni sul sito del Miur
Le commissioni d'esame sono visibili sul sito Miur (www.istruzione.it/esame_di_stato/index.html). Anche quest'anno le commissioni saranno miste, composte per metà da commissari esterni e per metà da membri interni della classe e presiedute da un esterno. Intanto impazza il "toto tema": secondo un sondaggio condotto da Skuola.net in corsa per l'analisi del testo ci sono Pirandello, Dante, Ungaretti e Svevo. Nella seconda prova scritta - che pochissimi hanno potuto simulare in classe - approdano per la prima volta quest'anno materie come danza, musica e design che sono legate ai nuovi indirizzi.
Polizia a caccia di bufale sul web
Polizia mobilitata, insieme al Miur e a Skuola.net per una "Maturità al sicuro". Obiettivo: uno stretto monitoraggio dei siti che vendono false tracce delle prove agli studenti, venditori di bufale perseguibili per "istigazione a delinquere".