«Clic night»: in 9mila assunti per via telematica, ma molti dei 16mila posti disponibili verranno coperti da supplenti. Il ministro: «Mobilità fisiologica: 7mila lontano da casa».
Numeri e tabelle in mano, una selva di microfoni davanti, il ministro Stefania Giannini ha illustrato mercoledì al Miur, in conferenza stampa, le linee guida del piano straordinario di assunzioni previsto dal governo nella Buona Scuola, il giorno dopo la «clic night» che ha assegnato a migliaia di insegnanti la cattedra che si troveranno ad occupare tra pochi giorni. «Ad oggi abbiamo assunto 38 mila insegnanti: 29 mila ad agosto e 9 mila stanotte - ha detto Giannini -. Poi ci sarà un altro blocco di assunzioni (la fase C, che prevede l'immissione in ruolo di altri 55mila insegnanti, ndr), che verranno giuridicamente effettuate entro settembre, anche se i docenti saranno effettivamente in classe a novembre». Altri posti saranno assegnati con supplenza «almeno per quest'anno», per dodici mesi. «E sarà l'ultimo anno», spiega il ministro: «Oltretutto abbiamo anticipato all'8 settembre la nomina dei posti di supplenza, per dare alle scuole il personale entro il 15 settembre».
160mila nuovi insegnanti
Giannini ha ricordato il processo complesso che ha portato all'attuale tornata di assunzioni e che, a compimento, «nel settembre 2016», vedrà nella fila della scuola pubblica, 160mila nuovi insegnanti di ruolo. Assunzioni non «demandate a un algoritmo», ha detto in risposta alle polemiche suscitate dalla modalità telematica di comunicazione delle assunzioni, ma stabilite in base a una ragionata visione della scuola: «È al Nord che ci sono più posti disponibili e al Sud docenti abilitati nelle discipline che occorrono», ha spiegato.
Settemila in mobilità
Giannini ha poi toccato il tema della mobilità: «molto sentito», ha ammesso, ma «bisogna sfatare un mito: dei 38mila che verranno assunti quest'anno (i 9 mila che hanno ricevuto la mail nella notte e i 29 mila assunti nelle fasi 0 e A, ndr), 31mila stanno a casa loro senza doversi trasferire in altre province. Duemila vedranno una mobilità ridotta, tra due province vicine. Per settemila faremo i contratti in mobilità più ampia: soprattutto dal Sud verso il Centro-Nord. Ma , si tratta di numeri "fisiologici", di una mobilità che c'è sempre stata. È più o meno lo stesso numero dell'anno scorso con una significativa differenza: lo scorso anno questi docenti erano supplenti, quest'anno avranno un posto fisso».
I nuovi assunti
Sui 55mila che restano ancora da assumere per il cosiddetto «organico di potenziamento», la mobilità sarà ridottissima - ha assicurato Giannini, intorno al 5-6%. «Saranno assunzioni che deriveranno dal fabbisogno che le scuole ci comunicheranno tra la fine di settembre e inizio ottobre». Le assunzioni saranno effettuate entro settembre, ma i prof saranno in classe a novembre. Gli insegnanti con la valigia si sposteranno soprattutto dalla Sicilia al Nord (in prevalenza in Lombardia) e dalla Campania verso il Settentrione e il Lazio. «Muoversi per lavorare non per una prospettiva temporanea, ma per dare stabilità alla propria esistenza, non è un dato negativo. Non si spostano insegnanti per capriccio ministeriale, ma in base alla domanda e offerta delle scuole», ha poi aggiunto il ministro. Che ha anche fornito un dato statistico suoi nuovi assunti: «uno su due ha meno di 40 anni e l'87,3% è donna».
I numeri non tornano
Ma i numeri elencati dal ministro non convincono. «Sorpresi» i sindacati, per il fatto che «rispetto ai 16mila posti vacanti, siano state effettuate soltanto 9mila nomine». A sottolinearlo per prima la Gilda: «da mesi sosteniamo che una parte dei posti sarebbe rimasta vacante perché già a livello nazionale scarseggiavano i docenti di alcune classi di concorso, per esempio matematica e laboratori». La differenza tra i posti disponibili e le assunzioni non è dunque da attribuire alla mancanza di domande ma alla mancanza di candidati nelle graduatorie ad esaurimento e di merito. Il sindacato contesta poi soprattutto i numeri riguardanti la mobilità: «Se si tiene conto che le due precedenti fasi del piano di immissioni in ruolo (0 e A) hanno riguardato le graduatorie locali, - conclude il coordinatore della Gilda – è evidente che il numero di docenti costretti a spostarsi nella fase B è abnorme e molto lontano da quel 10% profetizzato dal ministro». Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, rincara: «L'algoritmo ministeriale non ha fatto sconti: 7mila su 10mila costretti a lasciare terra d'origine e affetti. Ci sono addirittura casi di spostamenti dalle regioni Settentrionali a quelle del Meridione. La situazione rasenta il paradosso, quando si scopre che una cattedra su cinque non verrà utilizzata per l'immissione in ruolo, ma tornerà utile solo per le supplenze annuali».
Medie e sostegno
Il ministro intanto sottolinea che con la riforma «abbiamo rafforzato molto la secondaria di primo grado: 11mila insegnanti assunti sono per le scuole medie, il doppio degli assunti dello scorso anno». Quattordicimila assunti copriranno posti di sostegno: «Per la prima volta abbiamo coperto il fabbisogno del sostegno in 15 regioni», ha dichiarato il ministro.
Fondo di funzionamento
Un'altra novità importante - ha detto il ministro - è che assegneremo fin dalla prossima settimana il Fondo di funzionamento alle scuole: un Fondo raddoppiato - dai 110 milioni dell'anno scorso ai 233 di questo anno», stabiliti con la legge 107. «Se i dirigenti dovranno chiedere ai genitori dei contributi, non sarà certo per carta igienica, gessi e lavagne - ha detto il ministro -: questo sarà ampiamente coperto da un fondo più che raddoppiato».