ROMA - Segnatevi queste date: 3, 5, 13-28 novembre. Sono le date degli scioperi in calendario in tutta Italia per la scuola e il pubblico impiego. Un mese, dunque, quello che si è appena aperto, che si preannuncia caldo sul fronte delle proteste sindacali.
La Usb lo ha proclamato per il 20 novembre per scuola e pubblico impiego. Il 24 saranno Anpat e Fata-Cisal ad incrociare le braccia. Nel settore privato l'UGL sciopera il 3 novembre, mentre lo Snater lo farà dal 5 al 28 novembre.
Insomma, dopo la protesta dei docenti delle Marche, scesi in corteo per cambiare la legge scuola, la mobilitazione si fa nazionale col prossimo sciopero del 13 novembre, antipasto della manifestazione del 28 proclamata dalle maggiori sigle sindacali. Si scende in piazza in un giorno diverso per il forte dissenso espresso dalle diverse organizzazioni dei docenti, come quella dei Partigiani della Scuola Pubblica, in merito alla debole risposta dei maggiori sindacati. Allo sciopero del 13 aderiranno Anief, Unicobas, Cobas, Usi Surf e Cub; il 28, per il pubblico impiego e la scuola, manifestano CGIL, CISL e UIL.
I rinnovi contrattuali sono fermi da oltre 6 anni e sul bonus (500 euro) ai docenti c'è un ampio dissenso tra le parti. La misura non è piaciuta alla maggior parte degli insegnanti di ruolo perché insufficiente. È stata la goccia che ha indotto gli Insegnanti Calabresi-PSP Partigiani della Scuola Pubblica a organizzare una protesta congiunta studenti-docenti in tutta Italia per arrivare a redigere un documento condiviso che sfiducia la 107 (ritenuta incostituzionale, violerebbe la libertà d'insegnamento, rischiando di creare una società d'individui sottomessi al potere). I cortei del 13 arriveranno davanti alle prefetture per consegnare lo stesso documento di sfiducia ai singoli prefetti.