Nella giornata di oggi, presso l'Università Link Campus, a Roma, diversi giuristi ed esperti del settore hanno affrontato il tema della tratta degli esseri umani, in collaborazione con l'Istanbul Kultur University, l'Anief ed Eurgit. A margine del convegno abbiamo intervistato il Presidente Anief e segretario Cisal, Marcello Pacifico che nuovamente ha ribadito il suo disappunto su questa Legge di Stabilità che a detta dello stesso presidente "non può che portare a nuove mobilitazioni".
Spiega Pacifico "mobilitazione contro questa Legge di Stabilità perché in realtà penalizza tutti i dipendenti pubblici".
Specifica il presidente del giovane sindacato della scuola che questa legge penalizza i dipendenti pubblici per quanto attiene agli stipendi.
A riprova di quanto afferma, adduce una sentenza di luglio della Corte Costituzionale che lui stesso definisce "chiara", secondo la quale a partire dal mese di agosto il contratto avrebbe dovuto essere sbloccato ma soprattutto allineato al costo dell'inflazione, come invece è avvenuto nel privato.
"Negli ultimi dieci anni sono aumentati di dieci punti i costi legati a l'inflazione o l'aumento del costo della vita eppure gli stipendi degli statali e del personale della scuola sono rimasti invariati".
Sostiene il presidente Anief che con i 300 milioni del Governo "non si prende neanche la pizza la sera; il Governo dovrebbe dare almeno 5000 euro di arretrati come indennità di vacanza contrattuale, almeno 110 euro in più di aumenti stipendiali per chi ha 1500 euro netti come è avvenuto nel privato".
Il presidente Marcello Pacifico insiste sul tema del precariato affermando che neanche quest'ultimo problema, con la rinomata Buona Scuola, ha trovato una soluzione.
"Continuano ad essere stati chiamati 100 mila supplenti, si promette un concorso per altri 60 mila posti ma rimangono più di 150 mila precari chiamati ogni anno dalle graduatorie d'istituto, la così detta supplentite c'è ancora".
Anche il tema delle pensioni non ha ad oggi soluzione secondo Marcello Pacifico: "neanche l'appello lanciato dal presidente dell'Inps è stato accolto dal Governo".
Per tutti questi motivi, fa sapere Pacifico, "la protesta inizia con la scuola il 13 novembre con una manifestazione nazionale, sciopero generale di tutto il personale della scuola, docente ed ATA, a Roma contro queste politiche del Governo che non risolvono nulla e non rilanciano l'economia ma portano solo a palesi ingiustizie".