'Legge di stabilità penalizza oltre modo stipendi dipendenti pubblici'. Roma, 12 nov. (Adnkronos/Labitalia) - ''Domani è l'occasione per inviare ai nostri governanti un segnale forte". Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, riassume il senso dello sciopero generale della scuola di domani, indetto dalla stessa Anief e dai sindacati di base. Pacifico ricorda i due punti principali della protesta di insegnanti e personale tecnico-amministrativo: legge di stabilità e 'Buona Scuola'.
"C'è da rinfrescare la memoria ai decisori politici sulla legge di stabilità -dice il leader dell'Anief- che penalizza oltre modo gli stipendi dei dipendenti pubblici. Perché in estate la Consulta ha emesso una sentenza chiara che sconfessa il blocco imposto dal 2009 e il governo non può sedersi al tavolo del rinnovo contrattuale senza proporre almeno 110 euro di aumenti e 5mila euro di arretrati per l'illegittimo stop all'indennità di vacanza contrattuale. Come è avvenuto nel privato". Ci sono poi le tante storture della riforma, avverte il sindacato. "La 'Buona Scuola' -osserva Pacifico- doveva eliminare la 'supplentite', invece rimangono 150 mila supplenti che ogni anno verranno chiamati dalle graduatorie d'Istituto". "Non si risolve, poi, il problema delle pensioni -avverte Pacifico- perché il governo continua a non rendersi conto che l'Inps vada a gestire gli ammortizzatori sociali, ad iniziare dalla cassa integrazione in deroga, che riempiono i due terzi delle spese dell'Inps". "E che dire dei contributi solo figurativi che vengono dati ai dipendenti pubblici? Tutto ciò non fa altro che alimentare i ricorsi in tribunale, mantenendo in vita leggi palesemente ingiuste. La protesta inizia quindi con la scuola, con lo sciopero e manifestazione a Roma del 13 novembre. E proseguirà sabato 12 dicembre, con una manifestazione Cisal che accumunerà stavolta dipendenti pubblici e privati'', annuncia Pacifico.