ANSA - Anief, dopo esaurimento Gae, assunzione a II fascia
"Questi docenti hanno ragione, immissione tocca a loro"
(ANSA) - ROMA, 23 APR - "I docenti abilitati collocati nella seconda fascia delle graduatorie d'istituto hanno ragione da vendere nel chiedere l'assunzione a tempo indeterminato: dopo l'esaurimento delle graduatorie ad esaurimento, l'immissione in ruolo tocca a loro. Nella parte, prevista dalla normativa vigente sul reclutamento degli insegnanti, che prevede la stabilizzazione per il 50 per cento dei posti vacanti, attingendo dai precari abilitati che sono collocati nelle Graduatorie ad esaurimento". A sostenerlo è l'Anief, Associazione professionale sindacale. "Non è possibile - spiega Anief - che questi insegnanti precari abbiano svolto il medesimo percorso formativo-abilitante dei colleghi immessi in ruolo sino al 2011 proprio attraverso le GaE, e che oggi, per colpa di un legislatore poco avveduto, debbano mettere in discussione il loro destino professionale e tentare il terno al lotto del concorso a cattedra. Permettere il loro accesso nelle graduatorie che portano alla stabilizzazione, rappresenterebbe un'opera di buon senso, evitando anche nuove pronunce risarcitorie dei giudici del lavoro o, addirittura, di condanna della Corte di Giustizia europea". L'occasione per realizzare questo piano è prossima, indica Anief, vista la prossima conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, con le disposizioni urgenti in materia. "Attualmente, infatti, la maggior parte dei 100mila posti assegnati anche quest'anno sino al termine delle attività didattiche riguarda tale personale - ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - a cui non è stato consentito di partecipare al piano straordinario di assunzioni fissato dalla Legge 107/2015". (ANSA).
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Repubblica.it – Economia & Finanza: Scuola, fa discutere la doppia circolare del Miur sulla valutazione dei docenti
ASKANEWS -Scuola e P.A., Anief: stipendi a picco
Governo vuole bloccare indennità vacanza contrattuale fino al 2021
Roma, 22 apr. (askanews) - "L'intenzione è contenuta, tra le righe, nel Documento di Economia e Finanza 2016: con gli stipendi "congelati" ancora altri cinque anni, il destino dell'indennità che avrebbe almeno tenuto testa all'inflazione rimane ancora una volta da valutare. Per il prossimo triennio, dunque, sono previsti solo aumenti annuali per gli statali pari a 17,22 euro in media: è quanto deriva dalla somma messa a disposizione dal Governo, i 155 milioni stanziati nella Legge di stabilità 2016, suddivisi per tre anni e poi per circa 3 milioni di dipendenti statali". E' la denuncia di Anief che in una nota aggiunge: "Non meno grave risulta la diminuzione dei fondi relativi alla contrattazione integrativa e l'inasprimento del blocco del turn-over. Preso atto della volontà governativa di far pagare la crisi principalmente ai lavoratori pubblici, Anief ribadisce la volontà di ricorrere per l'adeguamento dell'indennità di vacanza contrattuale".
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): "Appena si firmeranno i contratti, quei dipendenti pubblici che ancora avevano degli scatti di anzianità non potranno più usufruirne: ci sarà un salario minimo garantito per legge, poi un surplus a seguito di tagli sempre nel settore, che andrà a finanziare questa prestazione. Ma il nostro sindacato non è d'accordo. Perchè l'indennità di vacanza contrattuale è prevista per legge. E dal 2008 deve essere pagata almeno al 50 per cento rispetto al costo dell'inflazione. Non può essere ancora una volta bloccata".
Secondo il sindacato, "Gli stipendi dei lavoratori statali rischiano di rimanere immobili per altri cinque anni", nel frattempo, "per il prossimo triennio, sono previsti solo aumenti annuali per gli statali pari a 17,22 euro in media: è quanto deriva dalla somma messa a disposizione dal Governo, i 155 milioni stanziati nella Legge di stabilità 2016, suddivisi per tre anni e poi per circa 3 milioni di dipendenti statali. E ci fermiamo lì, perché è ormai evidente che l'Esecutivo in carica non ha alcuna intenzione di incentivare gli stipendi.
Lasciandoli, in tal modo, fermi per ben oltre un decennio, privati anche di quell'indennità di vacanza contrattuale che avrebbe almeno permesso di tenere testa al costo della vita".
Red/Mpd