SINDACATI - Eletti i vertici della Confederazione Autonoma dei Dirigenti Quadri e Direttivi della Pubblica Amministrazione
ROMA – La Confederazione Autonoma dei Dirigenti Quadri e Direttivi della Pubblica Amministrazione si è riunita a Roma in Congresso.
Sono stati eletti per acclamazione Michele Poerio alla carica di segretario generale, Arcangelo D’Ambrosio alla carica di presidente. Eletti inoltre Davide Velardi, a segretario generale vicario, e Marcello Pacifico alla carica di segretario nazionale organizzativo.
La rinnovata leadership confederale si pone nel solco della continuità di quella precedente, come affermato dal segretario generale uscente Stefano Biasioli che ha concluso la sua relazione con la frase “la linea Confedir , la linea della coerenza e dello spirito di servizio”. Questo slogan sintetizza i principi che hanno ispirato l’azione sindacale confederale di questi anni, il cui sigillo è rappresentato dal ritorno in Confedir della Dirstat una delle OO.SS. fondatrici.
Il Congresso è entrato nel vivo con l’intervento politico sindacale del presidente D’Ambrosio i cui punti salienti hanno riguardato il fisco con particolare riferimento all’evasione fiscale, la fascia di evasione è stato calcolato, che si aggira intorno ai 9/10 milioni di contribuenti ed alla situazione previdenziale L’osservatorio CGIA di Mestre ha sostenuto che le pensioni più alte calcolate con il sistema retributivo sarebbero inferiori, se calcolate, invece, col quello contributivo. Si tratta ha affermato il Presidente di un’affermazione non sempre veritiera, altro punto sul quale si è soffermato è quello relativo ai rinnovi contrattuali. D’Ambrosio ha concluso proponendo due mozioni, una per il personale in servizio ed una per i pensionati, entrambe le mozioni sono state approvate dall’assemblea. In particolare ha dichiarato che bisogna lottare perché, attraverso i nuovi contratti avvenga un recupero di almeno 5 punti.
La continuità della linea confederale è stata sottolineata nell’intervento del neo segretario generale Michele Poerio, che ha evidenziato come sia stato costituito con il segretario generale uscente, grande sindacalista oltre che amico, un team importante, è consapevole, però, che in questo grave momento di crisi, il lavoro da fare è ancora molto e che per sperare di ottenere risultati accettabili serve una squadra coesa. L’obiettivo è quello di continuare ad operare nel solco già tracciato e cioè sviluppare ulteriormente le intese maturate con la Cisal e con altre organizzazioni.
Il Segretario generale ha sottolineato come la Confederazione non ha cambiato, infatti, in questi anni soltanto la sua compagine sociale. Questo processo di cambiamento è stato favorito proprio dal progetto che si sta sviluppando con la CISAL. Entrambe le Confederazioni sono impegnate in modo speculare, a favorire il reciproco rafforzamento della propria rappresentatività sindacale, una nelle aree dirigenziali, l’altra nei comparti di contrattazione del pubblico impiego.
Il progetto a cui stanno lavorando Confedir e Cisal è funzionale alla costituzione di un polo sindacale autonomo che, proponendosi di rinnovare il ruolo delle istituzioni sindacali nella società contemporanea, si pone come netta e possibile alternativa rispetto al modello sindacale consociativo, che ha egemonizzato il quadro delle relazioni industriali nel nostro Paese.
Il Congresso – spiega la nota sindacale – ha poi approvato la relazione del Segretario uscente e condiviso gli interventi del neo eletto segretario generale e del presidente, conferendo alla segreteria generale un chiaro mandato nel quale dovrà sviluppare l’azione confederale, che dovrà focalizzarsi sui rinnovi contrattuali alla luce anche dell’ipotesi di CCNQ sui comparti e aree sottoscritto all’alba del 5 aprile u.s. dopo 15 di trattative dalla CONFEDIR nella persona del prof. Poerio, sulle pensioni, in particolare sulle diverse ipotesi di riforma e sulla costituzione di un polo confederale unitario ed autonomo. Dovranno continuare gli apprezzati interventi confederali propositivi su temi fondamentali quali le riforme in discussione, della Pubblica Amministrazione, del fisco, previdenziale e costituzionale, nonché sulla spending review.
L’Assemblea ha, altresì, chiesto di ribadire ai tavoli istituzionali la questione della vice dirigenza, oggetto di una battaglia decennale della Dirstat. Dal dibattito è inoltre emerso con chiarezza che gli obiettivi confederali del prossimo quadriennio saranno la rappresentanza unitaria, la tutela, e la crescita professionale delle classi dirigenti pubbliche del Paese e delle elevate professionalità, sia in servizio che in quiescenza, nel rispetto dei valori costituzionali e del Trattato europeo, nel convincimento che una Pubblica Amministrazione efficientemente guidata sia uno strumento fondamentale per lo sviluppo del Paese. Il mandato conferito dal Congresso al neo segretario generale ed alla segreteria – conclude il comunicato – è, dunque, ambizioso, sarà necessario lavorare perché il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni,– di conseguenza, del dirigente pubblico – sia percepito come basilare, non solo ai fini della crescita della coesione sociale e della solidarietà nazionale, ma anche come presupposto per lo sviluppo economico e competitivo dell’intero sistema Italia. (Inform).
Fonte: Inform.it