Dopo quasi un anno di tregua ritorna la questione del riconoscimento di carriera dei docenti precari a favore dei quali si erano pronunciati nei mesi scorsi alcuni giudici del lavoro, invocando in proposito una direttiva europea.
A riprendere le “ostilità è l’Anief che, sulla base di una recente sentenza del tribunale di Salerno, ha deciso di attivare nuovi ricorsi da parte dei docenti precari.
“La recente sentenza del giudice di Salerno che ha riconosciuto gli scatti di anzianità a due docenti precari e condannato il Miur al pagamento di 15.000 euro conferma la sistematica violazione dalla direttiva comunitaria avvenuta in questi ultimi dieci anni”.
“Alcuni diritti come quello al lavoro e al giusto riconoscimento della propria professionalità – fa presente l’Anief - non sono alienabili né possono essere sospesi perché il lavoro è alla base dell'economia. Per questa ragione, abbiamo avviato dei ricorsi anche sbloccare il contratto e recuperare gli aumenti di stipendio cancellati nel quadriennio 2010-2014 per il personale di ruolo. Attendiamo, dunque, con fiducia l'esito delle migliaia di ricorsi che abbiano notificato negli scorsi mesi in tutti i tribunali del lavoro del Paese”.
L’Anief ricorda che, “in base a quanto disposto nel febbraio scorso dalla commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, con il parere positivo del Governo, i lavoratori precari italiani hanno ottenuto uno slittamento dei termini previsti della norma del Collegato al lavoro che fissava inizialmente in 60 giorni il termine per l'impugnazione dei licenziamenti: nel testo dell'emendamento approvato è stato infatti previsto che "in sede di prima applicazione, l'applicazione delle disposizioni di cui al comma 1 relative al termine di sessanta giorni per l'impugnazione del licenziamento è prorogata al 31 dicembre 2011".
Fonte: Tuttoscuola