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Agenzia DIRE: Milleproroghe, graduatorie scuola: entrano solo neo abilitati e in coda

In Senato passa la proposta del governo: riapertura degli elenchi, ma non per gli abilitandi. Salta la soluzione per la pensione dei prof.

ROMA - Ok in commissione al Senato a dl milleproroghe, con una novita' per quanto riguarda le graduatorie della scuola. La Camera le aveva sostanzialmente riaperte, consentendo l'ingresso di neo abilitati e abilitandi senza particolari paletti. Al senato si cambia (anche se di poco) con un emendamento ad hoc del governo che e' arrivato in extremis per 'sedare' lo scontro fra la Lega, che diceva "no a qualunque riapertura delle graduatorie", e il Pd, che aveva chiesto la modifica approvata alla Camera.

Il testo del governo prevede la riapertura degli elenchi (chiusi con ula Finanziaria del 2007 dall'ex governo Prodi) ma solo per coloro (circa 23mila) che si sono abilitati negli anni successivi al 2007 e che hanno gia' il titolo. Niente abilitandi.

La novita' ulteriore e' che questi ultimi finiranno in coda agli elenchi: almeno per ora e fino a nuovo aggiornamento delle graduatorie (nel 2014) non potranno far valere il loro punteggio. Ok al testo del governo, dunque, ma c'e' gia' chi protesta. Come il sindacato Anief, secondo cui non si possono mettere in coda gli insegnanti. "Il governo- afferma, invece, la senatrice Mariangela Bastico, Pd, interpellata dalla Dire- ha proposto una buona mediazione. Non si potevano lasciar fuori gli abilitati come chiedeva la Lega, ma nemmeno inserirli a pettine visto che le graduatorie sono ferme e sono state aggiornate lo scorso anno. Far valere il loro punteggio significava dare ai neo abilitati un vantaggio. Nel 2014/2015 con il nuovo aggiornamento potranno rettificare la loro posizione".

PENSIONI, PROF ANCORA DISCRIMINATI - I prof continueranno ad essere 'discriminati' sul piano pensionistico. Non e' passato, infatti, al Senato, in commissione Affari Costituzionali e Bilancio, l'emendamento del Pd che prevedeva la possibilita' per i docenti che matureranno i requisiti per la pensione entro il 31 agosto prossimo di lasciare il lavoro con le vecchie regole. Cosi' come hanno potuto farlo i dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre scorso. Il Pd ha cercato di far capire al governo e agli altri partiti che "i docenti lavorano non sull'anno solare, ma su quello scolastico- come ricorda la senatrice Mariangela Bastico alla Dire- e dunque non possono andare in pensione l'1 gennaio, ma solo l'1 settembre. Ma non c'e' stato verso". Cosi' 4mila prof rimarranno fuori dai giochi e slitteranno automaticamente dentro al nuovo sistema disegnato dal governo Monti con un ritardo netto della loro pensione. Lega e Pdl hanno votato contro l'emendamento del Pd. E anche parte del centro.

Secondo i calcoli effettuati dal Pd la platea dei fruitori delle vecchie regole sarebbe stata di circa 4mila insegnanti con un costo, spiega alla Dire Bastico, di 215 milioni per la copertura fino al 2105.

Ma per la Ragioneria di Stato i beneficiari sarebbero stati 6mila con un costo, sempre secondo il Tesoro, di 600 milioni.

Cifre distanti che hanno allontanato il si' all'emendamento. Il pd, comunque, e' pronto a "ritentare" l'inserimento "in qualche altro provvedimento".

Fonte: Agenzia DIRE