Nessuno stanziamento per permettere ai professori di occupare temporaneamente, nel caso di ferie del dirigente scolastico o di impegni per la maturità, il ruolo di capo istituto. Con pesanti ripercussioni e possibili denunce. L'obiettivo è risparmiare 10 milioni di euro.
Scoppia la grana delle ferie ai presidi. Questa estate, i dirigenti scolastici rischiano di dover disertare le commissioni della maturità o di lasciare le scuole acefale per fruire del riposo annuale. In alternativa, potrebbero decidere di frazionare la pausa estiva in blocchi da 10 giorni o non andare in ferie per nulla.
Secondo una nota ministeriale relativa al bilancio 2012 infatti, da quest'anno non sono più previste somme per pagare l'indennità di sostituzione dei capi d'istituto e questi ultimi stanno passando la patata bollente ai direttori scolastici regionali.
In questi giorni, i dirigenti scolastici aderenti alla Flc Cgil, alla Cisl scuola e allo Snals Confsal stanno inviando una eloquente lettera ai diretti superiori, in cui comunicano loro il periodo scelto per le ferie e che "per gli adempimenti di competenza, nel suddetto periodo nessun docente" della scuola "sostituirà il dirigente scolastico visto che la Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio del ministero ha comunicato di non aver assegnato alcuna risorsa per l'indennità di sostituzione del dirigente scolastico".
E' la prima volta che diecimila istituzioni scolastiche italiane si trovano a fronteggiare una simile situazione. Chi guiderà le istituzioni scolastiche durante le ferie del capo d'istituto? Ma la vicenda rischia anche di intrecciarsi con la maturità, al via fra meno di un mese. I dirigenti scolastici, ogni anno, presiedono parecchie commissioni di maturità e in quel periodo sono tecnicamente in servizio. Al loro posto resta il vicario o un altro collaboratore, in favore del quale dopo 15 giorni scatta l'indennità di sostituzione, legata anche alla responsabilità di gestione dell'istituto durante l'assenza del capo.
Le operazioni relative alle commissioni degli esami di Stato durano in genere da 20 a 30 giorni. Se non si troverà una via d'uscita i dirigenti scolastici avranno due possibilità: lasciare le scuole senza guida nel delicato momento in cui occorre organizzare i corsi di recupero per gli alunni rimandati a settembre e per la stessa maturità; oppure disertare le commissioni mettendo nei guai i provveditorati che dovranno trovare in fretta e furia centinaia di sostituti.
Ma, secondo l'Anief, le lettere che i presidi stanno inviando ai direttori regionali possono avere ripercussioni più pesanti. "La comunicazione inviata agli Uussrr può portare - spiega Marcello Pacifico - a denunce per omissione di atti di ufficio e interruzione di pubblico servizio e può portare la Corte dei conti a bloccare le ferie dei dirigenti o le nomine alle presidenze delle commissioni degli esami di maturità. Può - si chiede ancora Pacifico - il dirigente di una scuola assumere l'incarico di presidente di commissione di esame di Stato o andare in ferie senza nominare un sostituto lasciando la scuola senza direzione?".
La norma che rischia di gettare nella confusione migliaia di scuole e mezzo milione di studenti della maturità mira a risparmiare 10 milioni di euro. Ma ne vale la pena?