"Perché il ministero dell'Istruzione ha deciso di escludere i giovani e i neo-laureati a concorrere per il concorso a cattedre, mentre costringere a parteciparvi solo il personale scolastico docente abilitato che ha già dimostrato tutta la propria competenza disciplinare e didattica?". A chiederlo è il sindacato Anief, dopo aver appreso della volontà dell'amministrazione scolastica di far accedere alla procedura concorsuale solo i docenti già abilitati e coloro che si sono laureati, a seconda del numero di annualità dei corsi, comunque non oltre il 2004.
"Se, come riferito nelle ultime ore ai sindacati, il Miur ha intenzione di andare avanti a passo spedito nello svolgimento di questo concorso - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir - è evidente che si produrrà una disparità di trattamento tra il personale laureato nelle stesse università, poiché la discriminante per l'accesso alle prove selettive sarà costituta non dai titoli ma da un incomprensibile sbarramento associato ad una data".
In base a quanto comunicato dal Miur, per la scuola dell'infanzia e primaria saranno accettate le domande solo dei laureati in Scienze della formazione primaria e di coloro che hanno conseguito il diploma di scuola magistrale o in un istituto magistrale entro l'anno accademico 2001/02.
Per quanto riguarda la scuola secondaria, di primo e secondo grado, varranno invece solo le lauree conseguite entro l'a.a. 2001/02 (quadriennali), 2002/03 (quinquennali) o 2003/04 (sessennali). Se non si rientra in queste date servirà necessariamente l'abilitazione.
"Qualora tutto questo dovesse essere confermato nel bando di concorso - conclude Pacifico - è chiaro che l'Anief impugnerà un regolamento che per come è stato organizzato non garantisce affatto la parità di trattamento tra chi vuole oggi fare l'insegnante nella scuola italiana".