Arriva dal sindacato ANIEF un primo bilancio delle operazioni di assegnazione dei posti per la “mini call” su sostegno. Dopo la falsa partenza dovuta per un errore di sistema, risolto dal gestore informatico, che ha causato l’annullamento dei primi bollettini emessi dagli uffici scolastici regionali, sono arrivati i numeri ufficiali.
In Piemonte si è optato per una rimodulazione del contingente sulla base delle domande pervenute, che ha consentito di massimizzare le immissioni ed esaurire i 524 posti che, alla fine, sono stati assegnati sui vari gradi. In Liguria e Veneto sono invece esauriti i posti alle superiori. in Emilia-Romagna rimangono non assegnati posti alla primaria. La Lombardia ha deciso, invece, di rimandare a lunedì la pubblicazione del bollettino con le assegnazioni ma l’esiguo numero di domande pervenute, in particolare per infanzia e primaria, preannuncia un flop delle nomine. ANIEF ha ben chiaro cosa serve per dare slancio alle assunzioni in ruolo del personale docente. “Innanzitutto – continua Pacifico – si deve estendere il doppio canale anche ai posti curricolari e alla seconda fascia delle GPS. A questo, però, si deve accompagnare un significativo ampliamento degli organici, attraverso la riduzione del numero di alunni per classe e procedere con la trasformazione dell’organico di fatto e di quello cosiddetto “in deroga” su sostegno in organico di diritto. Solo così potremo evitare le oltre duecentomila supplenze che anche quest’anno mineranno il diritto alla continuità didattica degli studenti e quello al lavoro stabile dei docenti precari.” Ma c’è un altro aspetto che ANIEF mette in luce tra le criticità che devono trovare immediata soluzione. “Sin dall’inizio – sottolinea il presidente ANIEF – abbiamo rilevato che la Mini call ha interessato quasi esclusivamente le regioni del Nord: le stesse regioni dove negli ultimi anni abbiamo registrato l’attivazione del tutto inadeguata di posti nei corsi di specializzazione su sostegno agli alunni con disabilità. È indispensabile rivedere questo meccanismo schizofrenico che garantisce solo pochi posti nei corsi delle regioni in cui c’è maggiore esigenza di docenti specializzati, rispettando quello che peraltro prevede la norma ovvero che i posti nel TFA Sostegno siano tarati sulla base delle effettive esigenze dei territori. Solo applicando questi correttivi – conclude Pacifico – potremo finalmente commentare operazioni di immissioni in ruolo adeguate e significative”.