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Carrozza da Fazio. Intervista di Orizzonte Scuola a Marcello Pacifico, presidente Anief

TFA ordinario va inserito in GaE, per immissioni sostegno mancano ancora 1.600 posti da assegnare. Dopo le parole di ieri sera pronunciate dal Ministro durante la trasmissione "Che tempo che fa", è intervenuto il Presidente dell'ANIEF, che ha rilasciato alcune dichiarazioni a Orizzonte Scuola. Per quanto riguarda i precari "sarà l'Europa a dare la sua benedizione alle migliaia di richieste di risarcimento inoltrare da supplenti pluriennali che chiedono la stabilizzazione".

8 x 1.000
È grave che un ministro della Repubblica non segua i lavori parlamentari e non sia aggiornata sulle decisioni del Parlamento che riguardano lo stesso funzionamento delle scuole. Come OS ha rimarcato, non è un auspicio ma una proposta avanzata con successo dal M5S, oggi legge e soltanto nella scorsa legislatura una battaglia portata avanti dall’on. Russo (PD).

Scuola non statale
In tempo di nuova spending review che ha bloccato persino i lavori della Conferenza unificata sui nuovi criteri di dimensionamento viste le richieste pressanti del MEF, il ministro farebbe bene a riaprire il tema tra scuole pubbliche e paritarie e dirottare i residui finanziamenti verso le prime o a ripensare il sistema istruzione con verifiche più stringenti sui risultati ma anche sulla gestione del personale assunto. Il dovere è tanto più forte se ha conseguito l’ordinariato presso un’università telematica.

Riforma cicli
Più che una riforma dei cicli, è necessaria una riflessione sul cambiamento del mercato del lavoro, sulla speranza di vita degli italiani, sulle regole dell’apprendistato, sul tessuto produttivo del Paese, sul piano industriale del Governo, per orientare il successo formativo degli studenti e per combattere il fenomeno dei NEET. Non è la moda del momento che può risolvere il problema della disoccupazione. La riforma Moratti del primo e secondo ciclo d’istruzione durò due anni come idea e poi fu archiviata. E in ogni caso non si può pensare che chiunque passi per la rete scriva quello che vuole e poi si decide di conseguenza. Questo è già un segno della poca serietà del lavoro che si intende svolgere con migliaia di professionisti che si potrebbero consultare.

Scatti stipendiali
Dire che la vicenda è chiusa appare una semplice bugia perché significa che non si è capito niente di quello che è successo. Il blocco dei contratti (Legge 122/2010) avviene dopo la riforma Brunetta (d.lgs. 150/09) ed è seguito da un atto di indirizzo all’ARAN del 2011 condiviso dalla maggior parte dei sindacati - la cui rappresentatività era stata prorogata dallo stesso ministro - che abolisce gli scatti di anzianità e introduce una diversa valutazione del merito a invarianza finanziaria per la nuova stagione contrattuale. Quegli stessi sindacati contrattano, comunque, nelle more il pagamento di un assegno ad personam per il 2010 dai risparmi dei 50.000 tagli avvenuti, e poi degli scatti per il 2011 dal taglio del 25% delle risorse del MOF, finché il D.P.R. 122/2013 non decide che ogni aumento disposto dal 2011 non può essere ritenuto valido ai fini di progressione di carriera perché altera l’invarianza finanziaria sottesa dal blocco contrattale e richiede nuovi soldi da stanziare nella legge di stabilità. Pertanto, la vicenda si chiude solo se si modifica il D.P.R. citato con una deroga esplicita per la scuola. Rimane la scelta dei lavoratori alle prossime elezioni RSU se ridare fiducia ai sindacati che hanno già manifestato la volontà di firmare un contratto senza più gli scatti di anzianità o di darla ad altri perché non firmino quell’accordo.

TFA ordinari
Il ministro non può continuare a prendere in giro giovani laureati che rappresentato il fiore all’occhiello della futura classe docente. Senza fare il TFA ordinario erano già inseriti nelle graduatorie d’istituto. Voglio ricordare al ministro che il nuovo sistema di formazione iniziale era stato pensato nel 2008 per migliorare quello precedente delle SSIS e assumere giovani insegnanti in un Paese che, oggi, ha il 60% del suo personale over 50, il doppio della media OCSE. Farebbe bene, nel mille-proroghe, allora, a pensare all’inserimento dei docenti abilitati con il TFA ordinario nelle Graduatorie ad esaurimento, unica loro possibilità per essere assunti anche dopo dieci anni. Si può sbagliare nei giudizi, ma perseverare è diabolico. E poi non ci si dimentichi dei 7.000 idonei dell’ultimo concorso a cattedra, idonei per insegnare ma oggi lasciati per strada. E per finire, che dire dei 60.000 docenti che il Miur ha deciso di abilitare dopo che hanno maturato 540 giorni di insegnamento?

Precariato
Non è un tema da affrontare ma una necessità cui rispondere con urgenza perché prima o poi l’Europa darà la sua benedizione alle migliaia di richieste di risarcimento inoltrare da supplenti pluriennali che chiedono la stabilizzazione. Grazie all’Anief questo tema che doveva essere proposto già nel 2001, oggi è al centro dell’opinione pubblica. Bisogna avere rispetto delle regole anche nel pubblico dopo la privatizzazione del rapporto di lavoro. E se stabilizzi non proponi un contratto con lo stesso stipendio da precario, perché così eludi la normativa comunitaria. Le 65.000 immissioni in ruolo previste nel prossimo triennio coprono a malapena i soli pensionamenti ridotti dalla riforma e lasciano il 13% dell’organico di diritto scoperto. Anche nel sostegno le assunzioni autorizzate dalla legge porteranno nel 2017 alla copertura del 70% del fabbisogno di organico come nel 2007, considerato la crescita esponenziale degli alunni con handicap che oggi supera le 210.000 unità.

Immissioni in ruolo sul sostegno
Ancora mancano 1.600 posti da assegnare ai sensi della legge previgente dal 1° settembre a cui aggiungere altri 4.000 ai sensi dell’ultimo decreto legge sulla scuola. Non è più tempo di chiacchere, il primo quadrimestre si è già concluso e sono passati due mesi dall’approvazione della legge. Se non fosse stato per le denunce di parlamentari e sindacalisti oggi non se ne parlerebbe proprio. Bisogna firmare subito e assumere.

Dispersione scolastica
E' arrivato il momento di affrontare il tema della destinazione delle risorse nelle scuole laddove maggiore è il tasso di abbandono scolastico, maggiore è la disoccupazione, minore è la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Per fare un esempio: il parametro dei 22 alunni per classi non può essere lo stesso a Milano o a Palermo né a Palermo tra Via Libertà e lo Zen. Stessa cosa per l'autorizzazione o l'obbligatorietà del tempo pieno e prolungato. E ancora penso agli alloglotti o a zone dove non esiste alcun tessuto industriale. Non basta non dormire la notte ma lavorare di giorno.

Compiti
Il problema non è assegnarli durante le vacanze o farsi aiutare, il problema è far capire agli alunni che devono impegnarsi nella nostra società che è fondata sul lavoro e utilizzare e migliorare gli strumenti di valutazione. L'arte, come lo sport, si dovrebbero praticare a scuola perché se non li conosci è inutile che vai nei musei o in palestra. Mi fa piacere che il ministro mostri questa sensibilità, allora agisca di conseguenza e potenzi gli spazi riservate a queste discipline già nel curriculum.

L’intervista di Orizzonte Scuola