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Orizzonte Scuola: Scatti stipendiali anche per i supplenti e reintegro secondo 'gradone' stipendio per i neo immessi in ruolo: proposte Anief. Ecco come

Il sindacato Anief ha consegnato alla VII Commissione del Senato gli emendamenti al Decreto Legge n. 3 sugli scatti di anzianità approvato dal CdM a gennaio, tra cui l’adozione degli scatti anche per i supplenti e il reintegro del secondo “gradone” stipendiale per chi è stato immesso in ruolo. Il finanziamento potrebbe venire da parte del 30% degli 8 miliardi di euro risparmiati sull’Istruzione nell’ultimo quinquennio.

Anief chiede al Parlamento di cancellare il doppio “scippo” attuato nei confronti di docenti e Ata. I supplenti (tranne quelli di religione) infatti non hanno avuto diritto finora ad alcuno scatto stipendiale, indipendentemente dagli anni di precariato, che spesso sfiorano anche il ventennio.

Il riconoscimento dello scatto stipendiale farebbe venir meno le condizioni dell'accordo firmato il 4 agosto 2011, che abolisce il primo gradone stipendiale per i neo assunti dal 1° settembre 2011. Il leit motiv di questi anni è stato: assunzioni sì, ma a costo zero, ad invarianza finanziaria. E dunque il primo gradone stipendiale è stato spostato dal terzo all'ottavo anno di ruolo (in concreto dipende dalla singola situazione che scaturisce dalla ricostruzione di carriera).

Il sindacato Anief ha fatto i conti di quanto tale accordo sottragga per un lustro al personale della scuola: 1.130 euro annui per i docenti, 300 euro per i collaboratori scolastici, 400 euro per gli assistenti tecnici amministrativi e 650 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi.

Come fare? Dove reperire i soldi necessari per finanziare l'operazione?

“In tutto – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Cofnedir - si tratta di estrapolare dei risparmi della scuola: l’operazione, che è quindi senza oneri per lo Stato, prevede l’utilizzo di circa 1 miliardo e 650 milioni di euro. È una cifra importante, ma non si può continuare a calpestare il diritto dei precari alla crescita del loro stipendio, prescindendo dall’immissione in ruolo, e a mantenere in vita la cancellazione illegittima del primo gradino stipendiale degli assunti in ruolo. Con i nostri emendamenti, inoltre, sarà finalmente anche possibile valutare per intero, ai fini della ricostruzione di carriera, quel servizio pre-ruolo che oggi invece – conclude Pacifico - viene considerato integralmente solo per i primi quattro anni di supplenze”.

Fonte: Orizzonte Scuola