Anief: "Se veramente Giannini vuole risolvere il problema del precariato ha una sola via d'uscita: chiedere al suo Governo di farla finita di ignorare i richiami dell'Ue e tramutare in contratti a tempo indeterminato
ROMA - Risorse certe nella legge di Stabilità e il rinnovo del contratto di lavoro scaduto ormai da 5 anni. Prudenza sulla questione supplenze, in attesa di capire cosa cosa diranno i testi predisposti dal ministero. Anche se fa notare qualcuno causticamente "per eliminare i supplenti basta assumerli". Sono queste le reazioni delle principali sigle sindacali della scuola in merito alla "rivoluzione" annunciata dal ministro Stefania Giannini.
I paletti riguardano la necessità di stanziare risorse. Senza di questo "non si parla del nulla", tagliano corto i rappresentanti sindacali. Il governo faccia la sua proposta, poi sediamoci intorno a un tavolo e confrontiamoci. Ma la nostra prima richiesta è il rinnovo del contratto", dice con fermezza Franco Scrima, della Cisl Scuola.
"Dato che il contratto degli insegnanti è scaduto da 5 anni - gli fa eco Massimo Di Menna (Uil) - che le retribuzioni sono al palo e che stanno agli ultimi posti nel raffronto con gli altri paesi europei, piuttosto che organizzare confronti, si mettano risorse nella legge di Stabilità: questo è un elemento concreto sulla base del quale, poi, possiamo avviare un negoziato vero. Ma, ripeto, se non ci saranno risorse nella legge di Stabilità parliamo del nulla". "Se le anticipazioni apparse sugli organi di stampa fossero vere - spiega invece Mimmo Pantaleo (Flc Cgil) - noi non siamo per niente tranquilli perchè in pratica verrebbe riproposto il modello Gelmini. Aspettiamo però un testo perchè questa ministra dice tutto e il contrario di tutto, buttando frasi lì, forse cercando più un effetto mediatico che altro. Per noi il primo punto è il contratto e la certezza delle risorse per la scuola".
Il nodo supplenze. Entrando più in particolare nella questione delle supplenze, che il ministro Giannini ha annunciato di voler rivedere profondamente, "non si tratta della loro eliminazione tout court, ma di un modo diverso di programmarle", sostiene Di Menna aggiungendo che "in via di principio, prevedere l'organico funzionale di reti di scuole non solo è condivisibile ma è una richiesta che abbiamo fatto da tempo come sindacato. E' una cosa - evidenzia il sindacalista - che tra l'altro è già prevista in un decreto legislativo del governo Monti, sul quale però manca l'ok del ministero dell'Economia".
Sponsor e scuole private. "Bisogna capire cosa intende Giannini per organico funzionale di rete", sottolinea ancora Pantaleo, ribadendo che "per noi occorre superare la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, stabilizzando chi è precario e quindi creando un organico stabile". "Aspettiamo cosa verrà fuori dal Cdm del 29 agosto - dice Scrima - perchè non sappiamo ancora se si tratta di interventi di natura ordinamentale o sui programmi scolastici o sulla professionalità del personale docente. Certamente, la rivendicazione dell'organico funzionale il sindacato la fa da anni". Per quanto riguarda poi l'ingresso di privati nella scuola, secondo Di Menna "il problema è trovarli questi privati perchè al momento non ci risulta che ce ne siano pronti a fare una corsa per investire in questo settore". E sull'eventuale detassazione delle iscrizioni negli istituti privati la Flc Cgil è sul piede di guerra: "noi siamo assolutamente contrari - avverte Pantaleo - e siamo pronti a dare battaglia perchè sarebbe togliere risorse alla scuola pubblica a favore della scuola privata". La strada sembra quindi tutta in salita.
Toni ancora più risoluti da altre due sigle del settore. "Il ministro dell'Istruzione dice che vuole eliminare i supplenti? Allora si metta all'opera, perché non deve fare altro che assumerli". Così l'Anief replica al ministro, secondo il quale, ricorda il sindacato, "le supplenze non fanno bene nè a chi le fa nè a chi le riceve". "I numeri - sottolinea l'Anief in una nota - ci dicono che i supplenti servono, solo che vanno stabilizzati. Dal 2001 a oggi lo Stato ha assunto nelle scuole pubbliche 258.206 insegnanti, ma in quegli anni ne sono andati in pensione 37 mila in più. E i posti liberi erano 311.364. Tanto è vero che le supplenze sono aumentate da 105 mila a 140 mila. E la maggior parte sono su posti vacanti".
"Se veramente Giannini vuole risolvere il problema del precariato - sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - ha una sola via d'uscita: chiedere al suo Governo di farla finita di ignorare i richiami dell'Ue e tramutare in contratti a tempo indeterminato almeno la metà delle 140mila supplenze di lunga durata, la metà di tutta la Pa, che gli uffici scolastici periferici sottoscriveranno nei prossimi giorni. Solo una scelta radicale di questo tipo - aggiunge Pacifico - rappresenterebbe la svolta nell'affrontare il problema della mancata stabilizzazione di tanto personale".
Unicobas: sciopero il 17 settembre. L'Unicobas, invece, conferma lo sciopero della scuola per mercoledì 17 settembre, primo giorno nel quale saranno aperte tutte le scuole del Paese, e annuncia una manifestazione, dal mattino, sotto il ministero dell'Istruzione perchè ritiene "inaccettabile il progetto di riforma Renzi-Giannini". "La Giannini, utilizzando il palco a lei più congeniale (quello di Cl, ovvero dei padrini delle scuole private) anticipa la sua 'riforma': 'merito' ed eliminazione delle supplenze (perchè farebbero male 'a chi le fa e a chi le riceve'). In buona sostanza, operazioni discrezionali invece degli automatismi d'anzianità ed eliminazione dei precari" osserva l'Unicobas secondo cui "vengono confermate le 'parole in liberta espresse a luglio dal sottosegretario Reggi". "Abbiamo capito qual è il vero cruccio di Renzi sulla Scuola: è terrorizzato dal dover applicare le sentenze europee sulla regolarizzazione delle migliaia di precari con 36 mesi di servizio".