Ha ottenuto finalmente un riscontro, l’intervento della politica per sanare l’insana tradizione italica della reiterazione dei contratti a tempo determinato degli insegnanti di religione precari in servizio su cattedre vacanti: dopo l’intervento della Corte di Giustizia europea di inizio 2022 e della Corte suprema di Cassazione, che alcuni giorni fa è entrata a gamba tesa sulla questione dell’illegittima reiterazione dei contratti a termine, la soluzione all’annoso problema è spuntata dal Senato: un emendamento al decreto legge 36 ha introdotto l’avvio, a breve, di un concorso riservato a tutti i precari di religione che abbiano svolto almeno 36 mesi di servizio, con prova unica orale e graduatoria successiva permanente dove potrebbero collocarsi più di 100mila docenti di religione. La pubblicazione dei bandi è prevista tra settembre e ottobre.
Il requisito basilare è che “devono avere svolto almeno 36 mesi di servizio”.
I dettagli del concorso, di cui si sa che comunque si tradurrà in un’unica prova orale sulla disciplina, sarà “oggetto poi del bando”, nel quale si specificherà che i tre anni minimi di supplenze devono essere stati “svolti negli ultimi cinque o otto anni, ad esempio”
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“Legislazione scolastica e didattica per insegnanti di religione cattolica”
L'insegnamento della religione cattolica si è collocato in maniera sempre più pertinente nella scuola, dove viene chiamato a dare un contributo significativo e originale allo sviluppo di personalità capaci di "guardare in alto" e di costruirsi con un atteggiamento di testimonianza dei valori della cristianità e della solidarietà, valorizzazione della persona, maturazione integrale degli alunni (dimensione spirituale e religiosa)L'insegnamento della religione cattolica si è collocato in maniera sempre più pertinente nella scuola, dove viene chiamato a dare un contributo significativo e originale allo sviluppo di personalità capaci di "guardare in alto" e di costruirsi con un atteggiamento di testimonianza dei valori della cristianità e della solidarietà, valorizzazione della persona, maturazione integrale degli alunni (dimensione spirituale e religiosa)Oggi non sono sufficienti competenze nell’ambito della propria disciplina di insegnamento, ma occorre un serio impegno in una prospettiva di continua formazione didattico-pedagogica e nello studio e approfondimento del diritto scolastico. Durante il corso vengono analizzati i più importanti ambiti del sistema scolastico italiano, quali l’organizzazione e gestione della scuola, diritti e doveri docenti e degli studenti, senza perdere di vista un’apertura di respiro internazionale.
Obiettivo del corso è definire le componenti culturali necessarie all'attuale situazione del sistema educativo, ridisegnando il tradizionale profilo professionale del docente di qualsiasi grado e ordine di istruzione e formazione, prevedendo che esso possa caratterizzarsi per l'esercizio unitario e integrato delle seguenti competenze: a. Competenze disciplinari. b. Competenze pedagogico-didattiche c. Competenze relazionali e organizzative d. Competenze riflessive sulla prassi e. Competenze deontologiche f. Competenze tutoriali
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