Sono passati 6 mesi dalla chiusura della scuola italiana ad Asmara, la più antica e prestigiosa istituzione scolastica statale del nostro Paese in uno Stato estero: 6 mesi di silenzio e indifferenza, gli stessi che hanno prodotto i politici italiani, i sindacati tradizionali, il Governo, i diplomatici nei giorni in cui è stato deciso, quasi di nascosto, di far calare il sipario su una struttura sopravvissuta in Eritrea per oltre un secolo a periodi ben più difficili della pandemia da Covid. Alla base della decisione vi sarebbe il ritiro da parte dell’Eritrea della licenza della scuola a operare in territorio eritreo e la disdetta dell’accordo tecnico del 2012: il Governo italiano ha spiegato, a suo tempo, rispondendo e più interrogazioni, che la decisione della completa chiusura della scuola va senz’altro addebbiata in toto all’Eritrea e al Presidente Afeworki, che hanno attuato il loro piano di nazionalizzazione delle scuole straniere presenti sul suo territorio. Tutte le iniziative diplomatiche avviate nel frattempo non hanno sortito alcun risultato.