Le segnalazioni scolastiche irrisolte rese pubbliche dal Contact Center per la disabilità “Superabile”: c’è chi chiama i carabinieri e denuncia il Comune, perché non può tollerare che il figlio sia abbandonato con la testa sul banco, senza nessuno che si curi di lui. Poi ci sono i genitori che rimangono nelle classi, perché gli insegnanti specializzati e gli assistenti non sono stati ancora nominati. E quando finalmente arrivano a scuola si devono dividere tra troppi alunni.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): se lo Stato avesse assunto i 30mila docenti in più che spettavano per diritto non saremmo arrivati a questo punto. E il nostro sindacato non sarebbe ancora costretto ad attivare uno sportello per garantire l’attivazione, con ricorsi d’urgenza gratuiti, di nuovi posti di sostegno in organico e il recupero delle ore negate agli alunni con disabilità grave riconosciuta.
Ad un mese dall'inizio dell'anno scolastico un’alta percentuale di alunni disabili rimane senza l’insegnante di sostegno: la denuncia giunge dal Contact Center integrato per la disabilità “Superabile”, che raccogliendo testimonianze dirette ha denunciato che “tra tagli e ritardi, tra riorganizzazione e avvicendamenti vari, moltissime sono le famiglie di studenti con disabilità che hanno vissuto l'avvio di questo anno scolastico (come, ma forse anche più dei precedenti) come un vero e proprio incubo”.
Al "Contact Center Integrato “Superabile” - costituito principalmente da un portale di informazione e di documentazione sulle tematiche della disabilità, aggiornato quotidianamente, e da un call center gratuito di consulenza telefonica - sono giunte diverse segnalazioni scolastiche ancora irrisolte: “c'è Maria, la mamma che chiede solo un bagno adatto a suo figlio e personale capace di aiutarlo; c'è Alina, che non esita a chiamare i carabinieri e a denunciare il Comune, perché non può tollerare che suo figlio sia abbandonato con la testa sul banco, senza nessuno che si curi di lui; c'è Patrizia, che i primi giorni di scuola li passa dietro il banco, insieme a suo figlio, visto che "gli insegnanti di sostegno e gli assistenti ancora non arrivano". Ci sono, ancora, i genitori di Lorenzo, indignati che al loro ragazzo "siano lasciate solo le briciole del sostegno, da spartirsi con gli altri compagni disabili".
Alcuni dirigenti del Ministero dell'Istruzione, che dalla direzione generale per lo Studente e l'integrazione lavorano ogni giorno per costruire quella scuola inclusiva che tutti vorremmo, hanno giustificato tali inadempienze lamentando ritardi delle commissioni Asl preposte alla diagnosi e alla certificazione, aumento degli alunni disabili, rinuncia al sostegno da parte di docenti specializzati.
L’Anief ricorda al Miur che il primo vero motivo di questo stato di cose è legato alla mancata assunzione di 30mila docenti specializzati. Invece di considerare i posti effettivamente liberi, pari ad oltre 110mila insegnanti di sostegno a “copertura” dei quasi 230mila alunni disabili certificati, lo Stato ha continuato a mantenere come riferimento (applicandovi gli incrementi progressivi dal 75% al 100%) il contingente dell’anno scolastico 2006/07. Che corrisponde a poco più di 90mila posti di sostegno complessivi. È su questo parametro, conteggiato su un totale di soli 180mila alunni con disabilità, che l’ex Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha stabilito i 26.684 posti da inserire nell’organico di diritto e convertire quindi in immissioni in ruolo nel corso di un triennio.
“La mancata assunzione di 30mila docenti – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – rappresenta il fallimento della Legge 244/2007, perché non si è riusciti a garantire il rapporto uno a due tra docenti di sostegno e alunni. Attuando un numero di assunzioni sottodimensionato, si è infatti continuato a tenere in vita un’alta percentuale di docenti specializzati precari. I quali, inevitabilmente, ogni anno sono quasi sempre costretti così a cambiare scuola. Ledendo in questo modo prima di tutto il diritto alla continuità didattica, che per gli alunni disabili – conclude il sindacalista Anief-Confedir – è ancora più importante rispetto ai normodotati”.
L’Anief ricorda che su questo genere di problematiche va presa come riferimento la sentenza n. 80/2010 della Corte Costituzionale, che ha annullato proprio i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, nelle parti in cui limitavano l'organico dei docenti al 70% di quello complessivamente attivato nell’a.s. 2006/07, negando in tal modo proprio la continuità didattica ai nostri alunni.
Il giovane sindacato ricorda, infine, di aver avviato l'iniziativa “Sostegno: non un'ora di meno!”: l’obiettivo è garantire l'immediata attivazione, con ricorsi d’urgenza gratuiti, di nuovi posti di sostegno in organico e il recupero delle ore negate agli alunni con disabilità grave riconosciuta ai sensi dell'art. 3, comma 3 della Legge 104/92. Il sindacato invita le famiglie e gli operatori della Scuola a vigilare sulle ore negate o non richieste - ma comunque spettanti in base alla normativa vigente e alle indicazioni delle commissioni mediche - scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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