Dalle pieghe della Legge di Stabilità emergono ulteriori tagli, dopo quelli degli esoneri dei collaboratori dei presidi, delle supplenze brevi e del personale Ata: ridotto di 30 milioni il fondo per le attività a supporto della didattica: i corsi di teatro, fotografia, lingua, gite, progetti di valenza sociale, come ad esempio quelli sul bullismo e la dispersione. Per quanto riguarda gli allievi con handicap, a dispetto delle intenzioni incluse nella ‘Buona Scuola’, ora scopriamo che “nel 2015 il Fondo per le non autosufficienze subirà un taglio di 100 milioni”. E all’orizzonte spuntano altri accorpamenti di scuole: solo nel torinese l’anno prossimo se ne prevedono 30.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): lo Stato continua a collocare l’Istruzione nella voce spese e non risorse. E a rimetterci sono maggiormente i più deboli e i giovani collocati in aree periferiche, prive di strutture e agenzie culturali alternative.
Altro che rilancio della scuola: nelle pieghe della Legge di Stabilità, approvata nei giorni scorsi dal CdM ed in questo momento allo studio delle commissioni parlamentari, si nascondono dei provvedimenti di risparmio al settore dell’Istruzione che il Governo si è ben visto dal rendere pubblici. Oltre ai tagli agli esoneri per i collaboratori dei presidi, alla cancellazione delle supplenze per brevi giorni e ai 2mila posti in meno di personale Ata, ora si scopre che ad essere colpite sono anche le attività scolastiche a supporto della didattica e il sostegno agli alunni disabili.
Attraverso il documento di bilancio di fine anno viene infatti decurtato di ulteriori 30 milioni di euro il Miglioramento dell’offerta formativa, che finanzia a sua volta il fondo d’istituto, costituito in ogni scuola autonoma per la realizzazione della lunga serie di attività aggiuntive connesse alla realizzazione del cosiddetto Pof scolastico. Il Mof, in pratica, passerà da 690 a 660 milioni di euro. Ricordiamo sempre che nel 2011, prima che venisse illegittimamente saccheggiato per garantire gli scatti di anzianità (a seguito dell’accordo scellerato sottoscritto all’Aran da parte pubblica e alcuni sindacati nel febbraio 2001), ammontava a circa 1 miliardo e 400 milioni.
“Di fatto – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir -, si continua su quella linea di abbattimento delle risorse destinate ad alunni e lavoratori. Così, assieme alla decurtazione di compensi destinati alle cosiddette ‘funzioni strumentali’ designate dal Collegio dei docenti, e ai corsi di recupero, si andranno ancora di più a ridurre una serie di altre attività a supporto della didattica. Come i corsi di teatro, fotografia, lingua, gite, progetti di valenza sociale come ad esempio quelli sul bullismo e la dispersione”.
“Ridurre o cancellare queste iniziative, ricordiamolo, significa non incidere più sulle realtà sociali più difficili, come quelle dove sono presenti alti flussi migratori in entrata, dove c’è carenza di strutture, dove il tasso di ripetenze è alto e pure il tasso di dispersione”, dice ancora Pacifico. “Se a questo sommiamo che l’adozione dei nuovi assurdi parametri di costituzione degli istituti, pari almeno a quasi mille alunni per istituto (solo nel torinese per il prossimo anno scolastico sono previsti una trentina di accorpamenti), ci rendiamo purtroppo conto che il rapporto che assume lo Stato rispetto al sistema d’istruzione non è ancora cambiato: la Scuola continua ad essere vista come una spesa e non una risorsa”.
La Legge di Stabilità non risparmia nemmeno gli alunni disabili, a dispetto dell’impegno preso nelle linee guida della “Buona Scuola”, dove, a pagina 78 si legge che per assolvere alla didattica in presenza di alunni con handicap grave serve, rispetto all’insegnante di sostegno,un rapporto 1:1, a quello medio 1:2 e all’handicap lieve, infine, il rapporto necessario è 1:4. E sempre nel piano di riforma governativo, si fa riferimento alrapporto di fiducia che dovrebbe instaurarsi tra ragazzi, famiglie e docenti. Invece, riporta oggi la stampa specializzata, “nel 2015 il Fondo per le non autosufficienze subirà un taglio di 100 milioni nonostante sia già inadeguato e nonostante nel documento La Buona Scuola si parli di necessita di sostegno specializzato”.
Tutto ciò avviene malgrado l’Istat abbia fatto sapere che nel nostro Paese “laspesa per la disabilità, rispetto alle medie UE del 2,1% è inferiore di mezzo punto percentuale: la spesa media UE è di 536 euro l’anno pro capite, in Italia la spesa pro capite è di 423 euro l’anno con una conseguenza pratica riscontrabile nell’esclusione sociale e nell’impoverimento delle persone con disabilità”,
“Sarebbe davvero auspicabile – commenta ancora Marcello Pacifico – non dover più commentare certi numeri. Ma quelli di una Scuola che offre un adeguato servizio di supporto didattico a disabili e ragazzi emarginati. Svuotare di risorse, anziché incentivare, questa opportunità di crescita, significa invece far prevalere sempre la logica del rimando. Quella che porta a lasciare i bisogni dei più deboli sempre in sospeso”.
Per approfondimenti:
Italia Oggi: Tagliati i fondi per corsi di recupero e aree a rischio