La decisione è giunta oggi a Roma, nel corso di una conferenza nazionale organizzata dall’Anief, a cui hanno partecipato avvocati provenienti da tutta Italia. Anche alla luce delle ultime sentenze “pilota” e delle indicazioni pervenute dai massimi organismi della giustizia, italiana e transnazionale, i legali hanno ritenuto che esistono le condizioni per recuperare gli scatti di anzianità, i risarcimenti le mensilità estive a favore dei precari, oltre che per riconoscere per intero il servizio pre-ruolo nella ricostruzione della carriera del personale di ruolo. Non si arresta, infine, la battaglia legale per l’immissione in ruolo dei precari con oltre 36 mesi e in possesso di abilitazione ma che, nonostante tutto, il Miur si ostina a tenere fuori dalle GaE. Domani, si parlerà anche di questi temi nel corso del secondo congresso nazionale Anief, in programma fino a domenica a Roma.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la decisione dei nostri legali è stata rafforzata dal recente via libera della Cassazione (ex plurimisnn. 22556 e 22558), la quale ha accertato il diritto dei precari ad avere la stessa retribuzione del personale di ruolo (primo scatto di anzianità dopo 2 anni di supplenza pari a una mensilità in più per ciascun anno) e un risarcimento da 1 a 12 mensilità per l’abuso dei contratti a termine dopo i 36 mesi su posti al 31 agosto o 30 giugno sul medesimo istituto, così come l’integrale riconoscimento del servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera rispetto al congelamento attuale di una parte di esso dopo il quarto anno di servizio a tempo determinato. Il principio di fondo è chiaro: un docente o un Ata con contratto a termine svolge la propria attività con le stesse mansioni, assumendosi le medesime responsabilità del lavoratore a tempo indeterminato e, a volte, ha anche maggiore esperienza maturata in tanti anni di servizio.
Avviare una serie di ricorsi seriali, a tutela dei diritti lesi ai docenti e Ata della scuola: è la decisione scaturita oggi a Roma, nel corso di una conferenza nazionale organizzata dall’Anief, a cui hanno partecipato oltre 100 legali provenienti da tutta Italia unitamente ai responsabili del contenzioso e della segreteria nazionale del sindacato. Anche alla luce delle ultime sentenze “pilota” e delle indicazioni pervenute dai massimi organismi della giustizia, italiana e transnazionale, gli avvocati hanno ritenuto che esistono le condizioni per recuperare gli scatti di anzianità, i risarcimenti, le mensilità estive a favore dei precari, nonché le condizioni per riconoscere per intero il servizio pre-ruolo nella ricostruzione della carriera del personale di ruolo. Non ultima, si conferma, la volontà del giovane sindacato di permettere la stabilizzazione del personale scolastico che, al pari di quello di tutta l’amministrazione pubblica, ha svolto più di 36 mesi di servizio come precario: ad iniziare dagli abilitati che, nonostante tutto, il Miur si ostina a tenere fuori dalle GaE.
La necessità di avviare i ricorsi di massa, per recuperare quanto dovuto, si deve al comportamento ancora una volta disinteressato da parte del legislatore e dell’amministrazione scolastica nel dare dignità ai lavoratori della scuola. A dare vigore alla nostra posizione, hanno spiegato, in particolare, gli avvocati Walter Miceli, Sergio Galleano, Enzo De Michele e Sergio Galleano, è questa reiterata sentenza alla negazione dell’immissione in ruolo, delle mensilità estive, delle progressioni stipendiali automatiche.
“La posizione dei nostri legali – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è stata rafforzata, di recente, pure dal via libera della Cassazione (ex plurimisnn. 22556 e 22558), la quale ha accertato il diritto dei precari ad avere la stessa retribuzione del personale di ruolo (primo scatto di anzianità dopo 2 anni di supplenza pari a una mensilità in più per ciascun anno) e un risarcimento da 1 a 12 mensilità per l’abuso dei contratti a termine dopo i 36 mesi su posti al 31 agosto o 30 giugno sul medesimo istituto, così come l’integrale riconoscimento del servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera rispetto al congelamento attuale di una parte di esso dopo il quarto anno di servizio a tempo determinato”.
“Per questi motivi – ha continuato Pacifico – nei prossimi mesi procederemo a depositare centinaia di ricorsi per restituire dignità ai lavoratori della scuola e per far ottenere loro le progressioni stipendiali mai riconosciute e un equo risarcimento dei danni, anche in relazione al diritto all'integrale ricostruzione di carriera per il periodo pre-ruolo. Il principio di fondo è chiaro: un docente o un Ata con contratto a termine svolge la propria attività con le stesse mansioni, assumendosi le medesime responsabilità del lavoratore a tempo indeterminato e, a volte, ha anche maggiore esperienza maturata in tanti anni di servizio. Il riconoscimento del diritto alla medesima progressione stipendiale applicata ai lavoratori a tempo indeterminato e alla pari dignità con tempi certi per l'immissione in ruolo è doveroso”.
Tutti i lavoratori della scuola che desiderano maggiori informazioni in merito possono collegarsi al sito internet Anief sezione ricorsi per ricostruzioni di carriera o alla sezione relativa agli scatti stipendiali che tengono conto per intero del periodo di precariato. Domani, si parlerà anche di questi temi nel corso del secondo congresso nazionale Anief, in programma fino a domenica a Roma.
Alcune immagini della conferenza dei legali Anief svolta a Roma il 15 dicembre 2016.
Per approfondimenti:
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