I numeri sono eloquenti: solo per il Concorso a cattedra del 2016, Anief ha presentato 21mila ricorsi, facenti capo a diverse tipologie di aspiranti docenti esclusi. I diplomati magistrale, che hanno chiesto l’inserimento nelle GaE, sono stati 4.500 a cui si aggiungono quasi 1.400 richieste di inserimento in quarta fascia GaE da parte di abilitati Pas e Tfa; e, ancora, 500 laureati in scienze della formazione primaria e con altre abilitazioni, con oltre 582 reinserimenti. Sono oltre 3.500 le impugnazioni presentate per l’ottenimento delle stabilizzazioni, degli “scatti” automatici in busta paga, da estendere ai precari e per l’estensione dei contratti. Vi sono, poi, i ricorsi per tante altre motivazioni, tra cui la tutela allo studio dei disabili. Negli ultimi dodici mesi abbiamo, poi, assistito a una vera ascesa di adesioni al giovane sindacato, con la quantità di deleghe equamente divisa tra personale di ruolo e non: a fine 2015, i lavoratori della scuola iscritti al giovane sindacato si fermavano a 21.693. Nell’ultimo periodo, boom di presenze del sindacato anche tra i mass media.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): sono risultati eccezionali, raggiunti grazie alle pressioni che siamo riusciti ad esercitare attraverso i tribunali, sempre a tutela di chi opera nella scuola costretto a vedersi calpestare i propri diritti. Ora ci aspetta un anno di preparazione al 2018 quando, attraverso il rinnovo delle Rsu, abbiamo intenzione di diventare un sindacato rappresentativo, per portare le nostre battaglie storiche direttamente in sede di contrattazione nazionale, dinanzi al Miur.
“Lo Stato farebbe bene ad avere maggiore rispetto per l’operato dell’Anief: i risarcimenti che abbiamo ottenuto solo per i docenti precari, comprensivi di condanna alle spese a carico del Ministero dell’Istruzione, superano i 3milioni di euro. Solo nell’anno che si è concluso, i risarcimenti ammontano a 1 milione e 170mila euro, mentre nel 2015 la cifra era di 876.500 euro”. Con queste cifre, più che eloquenti, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, tira le somme di un fantastico 2016.
Negli ultimi dodici mesi abbiamo anche assistito a una vera ascesa di adesioni al giovane sindacato: il numero di deleghe dei lavoratori di comparto è, infatti, arrivato a sfiorare quota 30mila. Basti pensare che a fine 2015, gli iscritti al giovane sindacato si fermavano a 21.693: quindi, l’incremento nell’ultimo anno è stato quasi pari al 50 per cento (rispetto all’ultimo quadriennio l’incremento medio annuo è invece del 71%, considerando che nel 2012 le deleghe erano circa 8.500). Inoltre, poiché oggi le deleghe si dividono equamente tra personale di ruolo e non, questo dato smentisce chi continua a considerare l’Anief un sindacato composto da soli lavoratori precari.
Per quanto riguarda il Concorso a cattedra del 2016, bandito a fine febbraio, il sindacato guidato da Marcello Pacifico ha presentato oltre 21mila ricorsi, facenti capo a diverse tipologie di aspiranti docenti esclusi a priori dalla selezione: si tratta dei laureati e dottori di ricerca, degli Insegnanti tecnico pratici, dei docenti già di ruolo esclusi, di coloro che avevano conseguito nella prova preliminare tra 30 e 34 punti su 50 (illegittimamente esclusi per via della soglia minima portata dall’amministrazione a 35 anziché a 30) e gli aspiranti maestri con diploma magistrale.
Negli ultimi 60 mesi, l’Anief ha assistito circa 89.200 lavoratori, a cui vanno aggiunti diverse migliaia di docenti coinvolti negli inserimenti nelle Graduatorie ad Esaurimento. Solo nel 2016, per quanto riguarda i diplomati magistrale che hanno chiesto l’inserimento nelle GaE, l’Anief ha tutelato più di 4.500 docenti; a cui si aggiungono quasi 1.400 richieste complessive di inserimento in quarta fascia GaE, da parte di abilitati Pas e Tfa. Sempre per l’anno che si è appena concluso, sono stati inoltre seguiti quasi altri 500 laureati in scienze della formazione primaria e con altre abilitazioni, a cui si aggiungono 582 reinserimenti sempre nelle GaE,che garantiscono l’immissione in ruolo sul 50 per cento dei posti assegnati annualmente dal Miur.
Il cavallo di battaglia dell’Anief è, comunque, probabilmente costituito dalle impugnazioni per l’ottenimento delle stabilizzazioni (o risarcimenti per mancata assunzione), degli “scatti” automatici in busta paga, da estendere ai precari e invece riconosciuti solo ai docenti di ruolo, e per l’estensione dei contratti (ad esempio per i periodi estivi illegittimamente sottratti nei contratti stipulati su posti vacanti): nell’ultimo quadriennio, Anief ha ottenuto ben 1.155 sentenze di accoglimento e promosso ricorsi di questo genere per 3.502 precari. Negli ultimi quattro anni, l'azione legale dell’Anief ha prodotto risarcimenti del danno e riconoscimento del diritto alle progressioni di carriera durante il periodo di precariato per oltre 216.000 euro.
Anche il personale di ruolo ha cominciato a dare fiducia all’Anief: dal 2012 si è registrato un considerevole incremento di adesioni da parte dei docenti appena assunti a tempo indeterminato, che hanno affidato ai legali dell’organizzazione sindacale autonoma la tutela dei propri diritti. Per quanto riguarda le ricostruzioni di carriera, dopo il riconoscimento in tutte le sedi dell'illegittimità̀ dell'operato del Miur che si ostina a discriminare il lavoro a tempo determinato anche in sede di ricostruzione di carriera, l'Anief ha registrato i primi successi in tribunale con delle vittorie che hanno segnato la giurisprudenza e ben fanno sperare per centinaia di ricorsi presentati.
Vi sono, poi, quasi 500 ricorsi volti a ottenere la valutazione, ai fini della corretta attribuzione del punteggio nelle operazioni di mobilità, del servizio pre-ruolo prestato nelle scuole paritarie cui il contratto collettivo nazionale non riconosce alcun punteggio. Un centinaio di insegnanti, invece, nel 2016 hanno chiesto di ottenere, per passaggio su posto comune, ai fini del riconoscimento del periodo quinquennale sul posto di sostegno, anche degli anni di lavoro prestati durante il precariato sul medesimo posto in osservanza di norme di rango primario come la Direttiva 1999/70/CE.
Per quanto riguarda la mobilità del 2016, derivante dalla Legge 107/15, il modello imposto dal Miur, per la prima volta ha distinto le operazioni in varie “fasi” ledendo il diritto del personale disabile o bisognoso di particolari cure o che assiste un familiare disabile grave: costoro, infatti, non si sono visti riconoscere il diritto di precedenza a prescindere dalla fase di mobilità cui partecipavano. Pure in questo caso, l'Anief ha ripristinato la legalità e il rispetto dei bisogni delle persone disabili o che assistevano familiari o affini in stato di non autonomia, ottenendo alcuni provvedimenti d'urgenza che hanno consentito la corretta precedenza senza distinzione tra “fasi”.
Il sindacato autonomo ha impugnato l'impossibilità, per il personale pluri-abilitato, di spostare i 24 punti del bonus SSIS da una classe di concorso all'altra all'interno delle Graduatorie a Esaurimento all'atto di ogni aggiornamento: Anief ha ottenuto ben 78 provvedimenti favorevoli che hanno permesso a molti docenti ancora precari di poter raggiungere con più facilità l'immissione in ruolo nella classe di concorso di effettivo interesse. Decine di provvedimenti favorevoli sono arrivati anche in merito ai ricorsi attivati per il riconoscimento all'interno delle Graduatorie a Esaurimento del periodo di servizio militare di leva o del servizio civile sostitutivo ai fini dell'attribuzione del punteggio, utile seppur prestato non in costanza di rapporto di lavoro con il Miur.
Più che positivo è il resoconto dei ricorsi rivolti alle famiglie di alunni con disabilità, cui le scuole non riconoscono il corretto monte ore di sostegno richiesto dalle Asl di competenza: il ricorso, promosso dal sindacato in forma gratuita, si fonda sulla sentenza n. 80/2010 della Corte Costituzionale che prevede la possibilità di deroga al rapporto docente/alunni in caso di particolari esigenze del disabile fino ad arrivare al rapporto uno a uno con la copertura completa dell'orario settimanale di insegnamento in favore di un solo alunno: “nel 2016 – spiega il presidente Pacifico - abbiamo registrato un notevole incremento di richieste di aiuto e di assistenza da parte delle famiglie con bambini disabili. Il nostro sindacato ha ottenuto la condanna del Miur per discriminazione e violazione del diritto all'istruzione e alle pari opportunità, con condanne alle spese a volte ingenti e risarcimenti quantificati in mille per ogni mese di mancato corretto apporto dell'insegnante di sostegno all'alunno disabile”.
A livello di comunicazione, infine, dal 2012 ad oggi, l’Anief ha ottenuto una presenza sempre più costante e quotidiana sulla stampa nazionale, specializzata e web, nonché sulle principali agenzie stampa distribuite sul territorio nazionale. Entrando nel dettaglio, negli ultimi quattro anni, si è quadruplicata la presenza su internet del giovane sindacato e quasi decuplicata quella sulla carta stampata.
“Sono più che eloquenti i risultati raggiunti – commenta ancora Marcello Pacifico, presidente Anief –, che si sono centrati grazie alle pressioni che siamo riusciti ad esercitare attraverso i tribunali, sempre a tutela di chi opera nella scuola costretto a vedersi calpestare i propri diritti. Ora ci aspetta un anno di preparazione al 2018 quando, attraverso il previsto rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitari all’interno degli istituti, abbiamo intenzione di diventare un sindacato rappresentativo per portare le nostre battaglie storiche direttamente in sede di contrattazione nazionale, dinanzi al Miur”.
Per approfondimenti:
Diritti negati a docenti e Ata, 100 legali Anief al contrattacco: partono i ricorsi seriali