Due sentenze ottenute dai legali Anief riconoscono il diritto dei precari a percepire le medesime progressioni stipendiali dei docenti di ruolo. A Bologna una docente risarcita con 15.000 euro. In tribunale l'Anief continua a tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola e ottiene altre due sentenze che riconoscono l'illegittimità dell'operato del Miur che nega ai precari le progressioni stipendiali in base all'anzianità di servizio. Presso il Tribunale di Bologna, poi, la sentenza riconosce anche l'illegittimità della serie di contratti a termine stipulati con una precaria 'storica' e condanna il Ministero a risarcirla con ulteriori 12.000 euro oltre accessori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): 'Siamo sempre in prima linea per la tutela dei diritti dei lavoratori della scuola e la nostra battaglia si prefigge, ora, di ottenere le dovute rettifiche al Ccnl non solo nella parte economica, ma anche per quanto riguarda i permessi e le altre prerogative. Necessita, inoltre, l'immediata stabilizzazione dei tanti docenti abilitati ancora precari'.
L'Anief ha promosso ricorsi mirati per la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità; il nostro sindacato, inoltre, invita tutti i lavoratori alla mobilitazione scendendo in piazza il prossimo 17 marzo.
Il Tribunale del Lavoro di Bologna, infatti, dà piena ragione ai legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Tiziana Sponga e condanna l’amministrazione per discriminazione e sfruttamento del lavoro precario: all'insegnante, che si è rivolta con fiducia al nostro sindacato per la tutela dei propri diritti, andranno 7,5 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, oltre interessi e le progressioni stipendiali mai percepite durante i tanti anni di precariato. Anche il Tribunale del Lavoro di Udine, su ricorso patrocinato per l'Anief dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Fortunato Niro, riconosce il danno considerevole subìto da 4 docenti precarie, perché il Miur, in aperto contrasto con la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE, ha continuato a mantenerli alla retribuzione iniziale senza mai riconoscere loro le progressioni stipendiali computate in base ai tanti anni di servizio d'insegnamento prestati. La sentenza, dunque, riconosce alle ricorrenti diritto “al pieno riconoscimento e all’attribuzione alle ricorrenti dell’anzianità di servizio maturata in relazione ai servizi prestati con contratti di lavoro a tempo determinato in posizione pre-ruolo” e alla corresponsione “delle differenze retributive conseguenti, maggiorate di interessi legali dalla maturazione delle singole poste al saldo”.
Le due sentenze, dunque, condannano l'evidente discriminazione cui sono sottoposti i precari non riconoscendo loro il diritto a percepire la retribuzione in base agli effettivi anni di servizio svolti. È una posizione su cui pesa il recente parere della Cassazione (ex plurimisnn. 22556 e 22558), che ha accertato il diritto dei precari a ricevere la medesima retribuzione del personale di ruolo (primo scatto di anzianità dopo 2 anni di supplenza pari a una mensilità in più per ciascun anno) e un risarcimento da 1 a 12 mensilità per l’abuso dei contratti a termine, dopo i 36 mesi di servizio svolti su posti vacanti.
“Siamo sempre in prima linea per la tutela dei diritti dei lavoratori della scuola – commenta Macello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - e la nostra battaglia si prefigge, ora, di ottenere le dovute rettifiche al Ccnl non solo nella parte economica, ma anche per quanto riguarda i permessi e le altre prerogative da dover riconoscere al personale precario senza più alcuna discriminazione. Necessita, inoltre, l'immediata stabilizzazione dei tanti docenti abilitati ancora precari”.
L'Anief ha promosso ricorsi ad hoc per la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità; il nostro sindacato, inoltre, invita tutti i lavoratori alla mobilitazione scendendo in piazza il prossimo 17 marzo.