È un evento importante che riguarda 320 mila precari, a cui viene offerta la possibilità di presentare ulteriori titoli e servizi, oltre che di spostarsi di sede. Il problema è che l’amministrazione si appresta a fornire tale diritto dei lavoratori, però penalizzandone un enorme numero, anche coloro che avrebbero piena facoltà d'inserirsi nelle graduatorie per la prima volta. Per non parlare di chi è in prima fascia e dovrà attendere il 2018. Possono ricorrere per l’inserimento nella seconda fascia diverse categorie: candidati con diploma magistrale a indirizzo linguistico, Insegnanti tecnico pratici, personale educativo che chiede l’inserimento per la scuola primaria, diplomati accademici di conservatorio fino al 2001/02, abilitati all’estero in attesa di riconoscimento del titolo. Anief ha inoltre attivato il ricorso per l’inserimento in terza fascia per la disciplina Diritto (ex A019) dei laureati in Scienze Politiche – vecchio ordinamento - dopo l’anno accademico 2000/01. È anche possibile ricorrere per ottenere la valutazione del servizio militare prestato non in costanza di nomina.
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Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’amministrazione continua a trattare il personale precario in modo superficiale e approssimativo. Noi, che da statuto difendiamo i lavoratori della scuola, precari e di ruolo, non possiamo permettere tali abusi: per questo siamo pronti a dare battaglia nelle sedi legali idonee a ristabilire le norme su un piano di correttezza e di equità delle regole che disciplinano il precariato scolastico italiano.
Mancano pochi giorni all’aggiornamento delle Graduatorie d'Istituto, le liste d'attesa per le supplenze presenti in tutte le 8.200 scuole pubbliche italiane: si tratta di un evento importante che riguarda 320 mila precari, a cui viene offerta la possibilità di presentare ulteriori titoli e servizi, oltre che di spostarsi di sede. Il problema è che l’amministrazione si appresta a fornire tale diritto dei lavoratori, però penalizzandone un enorme numero. Anche coloro che avrebbero piena facoltà d'inserirsi nelle graduatorie per la prima volta. Anief, pertanto, attiva i ricorsi per l’inserimento degli abilitati e delle categorie escluse.
Considerato, inoltre, che il mancato aggiornamento delle graduatorie a esaurimento, previsto inizialmente per quest’anno e poi rimandato all’anno scolastico 2018/19, causa un grave e ingiustificato danno a chi nelle GaE è già inserito, nella terza fascia o in quella aggiuntiva, in quanto impedisce l’aggiornamento del punteggio e – soprattutto – il diritto al trasferimento della provincia di inserimento, Anief ha deciso di avviare un contenzioso per chi non intende subire questa situazione. Allo stesso modo e per gli stessi motivi, è stato anche attivato un ricorso contro il mancato aggiornamento della I fascia delle graduatorie di circolo e d’istituto, poiché coloro che sono collocati oggi in tale fascia rimangono sostanzialmente in stand by per un altro anno.
Possono ricorrere per l’inserimento nella seconda fascia delle Graduatorie d’Istituto diverse categorie escluse: candidati con diploma magistrale a indirizzo linguistico, Insegnanti tecnico pratici, personale educativo che chiede l’inserimento in seconda fascia per la scuola primaria, diplomati accademici di conservatorio fino al 2001/2002, abilitati all’estero in attesa di riconoscimento del titolo. Anief ha inoltre attivato il ricorso per l’inserimento in terza fascia per la disciplina Diritto (ex A019) dei laureati in Scienze Politiche – vecchio ordinamento - dopo l’anno accademico 2000/2001. Infine, è possibile ricorrere per ottenere la valutazione del servizio militare prestato non in costanza di nomina.
Il giovane sindacato comunica che la preadesione va effettuata on line sul portale Anief e si riserva di fornire ulteriori indicazioni riguardo alla presentazione della domanda d'inserimento in graduatoria, alla firma del mandato al legale e all’invio della documentazione per il ricorso dopo la pubblicazione dei relativi decreti ministeriali.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “queste esclusioni dimostrano che l’amministrazione continua a trattare il personale precario in modo superficiale e approssimativo. Noi, che da statuto difendiamo i lavoratori della scuola, precari e di ruolo, non possiamo permettere tali abusi: per questo, siamo pronti a dare battaglia nelle sedi legali idonee a ristabilire le norme su un piano di correttezza e di equità delle regole che disciplinano il precariato scolastico italiano”.
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