Oggi, durante un videoforum su Repubblica.it, il Ministro dell’Istruzione ha detto che 'con 1.200 euro al mese tanti insegnanti hanno difficoltà a muoversi: dobbiamo avere una politica che continui a investire'. Anief apprezza la posizione del Ministro dell’Istruzione la quale, avendo un passato da insegnante e da sindacalista, ha una sensibilità maggiore sulla mancata retribuzione equa del personale scolastico. Allo stesso tempo, però, trova irrisorio quanto investito sino a oggi dagli ultimi due Governi per il rinnovo contrattuale, una media di 85 euro lordi a lavoratore pubblico, dopo che gli otto anni di blocco di stipendio hanno portato il potere delle buste paga di chi opera nella scuola quasi 20 punti percentuali sotto il costo della vita. Fedeli ha citato il caso del Centro Nord Italia, dove c'è carenza d'insegnanti di matematica e scienze, ricordando che sulla scelta di trasferirsi certamente non è trascurabile l'aspetto economico. Ha ragione: nel 2015 oltre 40mila docenti precari abilitati hanno deciso di rimanere supplenti pur di non rischiare di spostarsi di provincia o di regione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i 210 euro netti sono una cifra che deriva per metà dalla mancata adozione dell’indennità di vacanza contrattuale, per l’altra metà dall’incremento stipendiale vero e proprio. In caso contrario, abbiamo già predisposto adeguato ricorso. Alla cifra da noi indicata, tra l’altro, vanno aggiunte delle indennità speciali, previste dalle direttive europee, qualora il docente debba raggiungere il luogo di lavoro in siti geografici lontani dalla propria residenza. È la stessa filosofia che ha ispirato Governo e legislatore nel realizzare la legge delega di riforma della scuola italiana all’estero, dove chi fa l’insegnante si vede ridotta l’indennità tabellare, a cui già erano state apportate insensate sforbiciate negli ultimi anni.
Per il sindacato, visti i vantaggi economici ridotti al minimo, è decisamente meglio intervenire presentando ricorso in tribunale, in modo da ottenere il maltolto e quanto la legge prevede: l’allineamento stipendiale al 50% dell’inflazione. E questo va applicato mese dopo mese, a partire da settembre 2015. Come ha detto la Consulta.
I modelli di diffida messi a disposizione daAniefper il recupero dell'indennità di vacanza contrattuale nello stipendio.
I modelli per ricorrere con Anief (dipendenti della scuola elavoratori della PA) per il recupero dell'indennità di vacanza contrattuale nello stipendio.
Anche il primo “inquilino” del Miur sa bene che gli stipendi dei docenti italiani rappresentano un vero affronto alla categoria e un grave errore che lo Stato attua nei confronti di chi salvaguarda la formazione dei cittadini del domani. Oggi, durante un videoforum su Repubblica.it, il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha detto che "con 1.200 euro al mese tanti insegnanti hanno difficoltà a muoversi: dobbiamo avere una politica che continui a investire".
Anief apprezza con sincerità la posizione del Ministro dell’Istruzione la quale, avendo un passato da insegnante della scuola del primo ciclo e da sindacalista, ha una sensibilità maggiore sulla mancata retribuzione equa del personale scolastico italiano, personale Ata e dirigenti scolastici compresi. Allo stesso tempo, però, trova irrisorio quanto investito sino a oggi dagli ultimi due Governi per il rinnovo contrattuale, dopo che gli otto anni di blocco di stipendio hanno portato il potere delle buste paga dei dipendenti PA e della scuola quasi 20 punti percentuali sotto il costo della vita.
“Abbiamo calcolato che per compensare il maltolto a chi opera nella scuola – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – occorrono invece non meno di 210 euro netti: è una cifra che deriva per metà dalla mancata adozione dell’indennità di vacanza contrattuale, per l’altra metà dall’incremento stipendiale vero e proprio. In caso contrario, abbiamo già predisposto adeguato ricorso. Alla cifra da noi indicata, tra l’altro, vanno aggiunte delle indennità speciali, previste dalle direttive europee, qualora il docente debba raggiungere il luogo di lavoro in siti geografici lontani dalla propria residenza”.
Sempre stamane, lo stesso Ministro dell’Istruzione ha citato il trasferimento dei tanti docenti italiani costretti a spostarsi in zone lontane o disagiate. In particolare, del caso del Centro Nord Italia, dove c'è carenza d'insegnanti di matematica e scienze: Fedeli ha spiegato che sulla scelta di trasferirsi certamente non è trascurabile l'aspetto economico. E ha ragione, visto che nel 2015 oltre 40mila docenti precari abilitati hanno deciso di rimanere supplenti pur di non rischiare di spostarsi di provincia o di regione.
“È evidente – ha commentato ancora il presidente Anief – che un lavoratore trapiantato dal proprio habitat debba ricevere un indennizzo, utile sia per i trasporti sia per il sostentamento quotidiano. Invece, la stessa Legge 107 del 2015 ha posto un ricatto vero e proprio ai docenti precari, chiedendo loro di spostarsi, come è avvenuto, anche a mille o oltre chilometri da casa. Senza prevedere alcuna indennità a supporto di questo stravolgimento professionale e di vita. È la stessa filosofia, evidentemente, che ha ispirato Governo e legislatore nel realizzare la legge delega diriforma della scuola italiana all’estero, dove chi opera in qualità di insegnante si vede ridotta l’indennità tabellare, a cui già erano state apportate insensate sforbiciate negli ultimi anni”.
La giovane organizzazione sindacale ha calcolato che a fronte di meno di 85 euro di aumenti, pari a neanche 50 euro netti in busta paga, i dipendenti pubblici ne perderanno altrettanti per il mancato adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale. Ecco perché il giovane sindacato ha chiesto nei giorni scorsi ai sindacati rappresentativi di non sottoscrivere il rinnovo contrattualea queste condizioni. Visti i vantaggi economici ridotti al minimo, è decisamente meglio intervenire presentando ricorso in tribunale, in modo da ottenere il maltolto e quanto la legge prevede: l’allineamento stipendiale al 50 per cento dell’inflazione. E questo va applicato anno dopo anno, mese dopo mese, a partire da settembre 2015. Come indicato dalla Consulta nell’estate di due anni fa.
Anief continua a chiedere, pertanto, come si può pensare di rendere dignitoso lo stipendio del lavoratore se poi non si investono cifre adeguate: se inoltre verrà dato seguito all’intesa di massima raggiunto il 30 novembre scorso a Palazzo Vidoni, gli aumenti per i lavoratori statali di “fascia” alta riceveranno meno, per privilegiare chi guadagna poco: prevarrà, infatti, un approccio alla 'Robin Hood'. Con l’incremento degli ultimi giorni, tra l’altro ancora da approvare in via definitiva, si passerà da un “trancio” di pizza al mese, prospettato un anno fa, a una pizza al tavolo.
Ecco i modelli di diffida messi a disposizione daAniefper il recupero dell'indennità di vacanza contrattuale nello stipendio.
Ecco i modelli per ricorrere con Anief (dipendenti della scuola elavoratori della PA) per il recupero dell'indennità di vacanza contrattuale nello stipendio.
Per approfondimenti:
QUANTO GUADAGNANO I DIPENDENTI DELLA SCUOLA
Gli ultimi dati Aran ci hanno detto che nella Pubblica Amministrazione sono proprio gli assistenti amministrativi, i tecnici e gli ausiliari della scuola che percepiscono in media meno di 22mila euro di media lordi annui; queste cifre diventano imbarazzanti quando si scopre che la retribuzione dei dirigenti di prima fascia delle Agenzie fiscali raggiunge i 220mila euro annui. Non crediamo che possa essere giustificato un gap retributivo così mastodontico, con i secondi che beneficiano di una busta paga dieci volte maggiore del personale non docente. In alto nella “piramide”, si confermano quindi i dirigenti di prima fascia delle agenzie, come le Entrate o il Demanio, seguiti dai colleghi degli enti pubblici non economici, come Inps o Inail, (217mila euro) e dei ministeri (178mila). Guardando alla base, sopra al personale Ata, ci sono gli impiegati di ministeri, Regioni e Comuni (tutti intorno ai 28mila euro).
Di lì a poco, arrivano i docenti della scuola pubblica, che non raggiungono quota 30mila euro medi annui: basta dire che un docente d’infanzia e primaria neo-assunto prende 1.262,39. E lì rimarrà fermo per otto anni, qualora non avesse svolto supplenze. Ma sono tutti gli insegnanti italiani a ricevere un trattamento analogo a quello degli impiegati: stiamo attorno ai 1.400 euro, al massimo 1.500 euro, di media al mese. A ben vedere, non sono cifre molti diverse anche rispetto al comparo privato, visto che è quanto più o meno percepiscono i metalmeccanici. I quali, qualche mese fa, hanno portato a casa un contratto decisamente più vantaggioso rispetto all’accordo sottoscritto per il pubblico impiego.
Per quanto riguarda gli stipendi dei dirigenti scolastici, va detto che rimangono abbondantemente sotto quelli dei colleghi dirigenti, sia della pubblica amministrazione che del comparto privato: siamo poco sopra i 60mila euro annui lordi di media, mentre i altri settori percepiscono fino a 120mila euro. Inoltre, i presidi italiani negli ultimi anni si sono visti ridurre la busta paga di oltre 4mila euro. Ma il Miur non ha alcuna intenzione di invertire la tendenza. Anzi, continua ad alleggerirli: a proposito del tanto sbandierato sblocco del Fondo Unico per le retribuzioni di risultato e posizione dei dirigenti scolastici, pari a 163 milioni da dividere per tutta la categoria, il sindacato ha calcolato che quell’importo doveva essere del 40% più grande: mancano all’appello qualcosa come 60 milioni di euro.
SINTESI SUGLI STIPENDI ATTUALI DEI DOCENTI ITALIANI:
SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA |
SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO |
SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO | |
FASCIA STIPENDIALE | anni 0-8 | anni 0-8 | anni 0-8 |
-Stipendio mensile -Tredicesima -Compenso annuo netto totale |
€ 1.262,39 € 1.020,85 € 16.169,53 |
€ 1.350,54 € 1.114,70 € 17.321,18 |
€ 1.350,54 € 1.114,70 € 17.321,18 |
FASCIA STIPENDIALE | anni 9-14 | anni 9-14 | anni 9-14 |
-Stipendio mensile -Tredicesima -Compenso annuo netto totale |
€ 1.366,97 € 1.132,19 € 17.535,83 |
€ 1.473,01 € 1.245,08 € 18.921,2 |
€ 1.503,62 € 1.277,67 € 19.321,11 |
FASCIA STIPENDIALE | anni 15-20 | anni 15-20 | anni 15-20 |
-Stipendio mensile -Tredicesima -Compenso annuo netto totale |
€ 1.482,40 € 1.230,37 € 19.019,17 |
€ 1.604,17 € 1.360,01 € 20.610,05 |
€ 1.643,04 € 1.401,39 € 21.117,87 |
FASCIA STIPENDIALE | anni 21-27 | anni 21-27 | anni 21-27 |
-Stipendio mensile -Tredicesima -Compenso annuo netto totale |
€ 1.571,90 € 1.325,65 € 20.188,45 |
€ 1.708,77 € 1.358,52 € 21.863,76 |
€ 1.786,37 € 1.324,06 € 22.760,5 |
FASCIA STIPENDIALE | anni 28-34 | anni 28-34 | anni 28-34 |
-Stipendio mensile -Tredicesima -Compenso annuo netto totale |
€ 1.693,96 € 1.343,48 € 21.671 |
€ 1.832,08 € 1.342,84 € 23.327,8 |
€ 1.895,74 € 1.411,75 € 24.160,63 |
FASCIA STIPENDIALE | anni 35 e oltre | anni 35 e oltre | anni 35 e oltre |
-Stipendio mensile -Tredicesima -Compenso annuo netto totale |
€ 1.759,43 € 1.276,25 € 22.389,41 |
€ 1.895,74 € 1.411,75 € 24.160,63 |
€ 1.960,31 € 1.481,65 € 25.005,37 |
Gli importi indicati sono al netto dei contributi, delle imposte e addizionali (mediamente pari al 2,4% dell’imponibile),
considerando il conguaglio fiscale e previdenziale sulla base del compenso lordo annuo (a cura dell’ufficio Studi Anief).
Altri documenti sullo stesso argomento:
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P.A. e SCUOLA - Rinnovo contratto, i sindacati si apprestano a firmare ma i lavoratori non ridono