Ancora polemiche sulle procedure di Mobilità 2017. Anief avvia i ricorsi e pubblica le istruzioni per richiedere l'istituto di attuale incarico triennale tra le 5 scelte di sede previste dal CCNI ai fini del trasferimento da titolarità su Ambito a titolarità su scuola.
Le procedure di mobilità 2017 impediscono al docente con incarico triennale in una specifica sede scolastica di indicare tale istituto tra le 5 scuole scelte al fine del trasferimento definitivo con assegnazione di titolarità su scuola e non su Ambito. Anief ritiene illegittima tale prospettazione e lesiva dei diritti dei docenti assunti su Ambito che non possono aspirare al trasferimento su eventuali posti disponibili proprio nella scuola in cui attualmente stanno svolgendo il loro incarico triennale in una posizione di equità rispetto a tutti gli altri aspiranti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la possibilità di essere trasferiti da titolarità su Ambito a titolarità su scuola attraverso l'indicazione di 5 istituti nelle procedure di mobilità 2017 non può escludere la sede di attuale incarico triennale del docente. È una previsione che non ha senso e lede i diritti di quei lavoratori che vorrebbero rientrare nell'organico stabile dell'istituto in cui già prestano servizio triennale in presenza di posti disponibili per i trasferimenti e richiedibili da tutti gli altri aspiranti. Questo è un errore che il MIUR, sempre pronto a schierarsi - a quanto pare solo a parole - in favore della continuità didattica, del rispetto del merito e della stabilità di organico, non doveva commettere. Invitiamo tutti i docenti interessati a seguire le istruzioni elaborate dal nostro ufficio legale e a rivendicare i propri diritti proponendo ricorso.
Dopo le denunce Anief contro la mancata valorizzazione dei servizio svolto nelle scuole paritarie, il mancato riconoscimento del periodo di precariato al fine del raggiungimento del quinquennio di permanenza sul sostegno e l'impossibilità di ottenere punteggio per le abilitazioni SSIS, TFA, Sostegno e per il servizio militare svolto non in costanza di nomina, il giovane sindacato si schiera dalla parte dei tanti docenti assegnati su Ambito e con incarico triennale in uno specifico istituto cui il MIUR - e la contrattazione collettiva firmata dai sindacati rappresentativi - vuole negare di poter rientrare nell'organico stabile dello stesso istituto in barba al principio di continuità didattica e del diritto del docente a partecipare alle operazioni di mobilità su tutti i posti disponibili nell'organico dell'autonomia nel rispetto dell'unico principio utile e previsto dalla normativa: il proprio punteggio e, dunque, il merito.
“La possibilità di essere trasferiti da titolarità su Ambito a titolarità su scuola attraverso l'indicazione di 5 istituti nelle procedure di mobilità 2017 – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - non può escludere la sede di attuale incarico triennale del docente. È una previsione che non ha senso e lede i diritti di quei lavoratori che vorrebbero rientrare nell'organico stabile dell'istituto in cui già prestano servizio triennale in presenza di posti disponibili per i trasferimenti e richiedibili da tutti gli altri aspiranti. Questo è un errore che il MIUR, sempre pronto a schierarsi - a quanto pare nuovamente solo a parole - in favore della continuità didattica, del rispetto del merito e della stabilità di organico, non doveva commettere. In pratica se nell'Istituto di attuale incarico triennale – continua Pacifico - è disponibile per i trasferimenti un posto vacante, possono aspirarvi tutti i docenti “esterni” tranne quello che sta prestando servizio triennale in quell'istituto ed è formalmente titolare su Ambito e non su sede. E questo, ovviamente, senza alcuna considerazione del punteggio posseduto dal docente ai fini dei trasferimenti, ma ab origine e senza una reale motivazione. Invitiamo tutti i docenti interessati a seguire le istruzioni elaborate dal nostro ufficio legale e a rivendicare i propri diritti proponendo ricorso”.
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