Altri 18 precari hanno ottenuto il riconoscimento del diritto a percepire le progressioni di carriera e il risarcimento del danno per abusiva reiterazione di contratti a termine su posti vacanti grazie all'azione legale dell'Anief. Ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi promossi dall'Anief.
Illecita e abusiva reiterazione di contratti a termine e sfruttamento del lavoro precario in aperta violazione della normativa comunitaria, questo quanto emerge a chiare lettere dalle sentenze ottenute presso i tribunali del lavoro di tutta Italia dai legali Anief. Negli ultimi 10 giorni il nostro sindacato ha ottenuto altre 18 sentenze che condannano il Ministero dell'Istruzione al pagamento di oltre 100mila euro in favore di altrettanti precari sfruttati che si sono visti riconoscere il diritto a percepire la medesima progressione stipendiale riconosciuta ai docenti di ruolo e il diritto al risarcimento del danno in caso di reiterazione di contratti a termine su posti vacanti. Anche le Corti d'Appello di Bari (Avv. Michele Ursini) e Milano (Avv. Francesca Lideo) confermano il diritto dei lavoratori precari agli scatti di anzianità che il Miur ha sempre negato loro.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): stiamo agendo in tribunale per tutelare quei diritti che il Contratto Collettivo Nazionale doveva prevedere da più di un decennio e che tutt'oggi non prevede. Mi riferisco, a esempio, al diritto dei lavoratori precari a percepire la medesima retribuzione dei lavoratori a tempo indeterminato. Anche la Corte di Cassazione ci ha dato ragione e la nostra azione legale non si fermerà fino a quando il lavoro precario continuerà a essere considerato dal Miur un lavoro ‘di serie B’ e i precari continueranno a essere discriminati in totale spregio di norme imperative come quelle comunitarie.
Al momento, dunque, l'unico modo per vedersi riconoscere il diritto alle progressioni stipendiali è ricorrere in tribunale.
Il nostro sindacato raccoglie nuove vittorie in tribunale forte anche di quanto recentemente stabilito dalla Corte di Cassazione e vede con soddisfazione l'accoglimento delle proprie ragioni grazie alla perizia e alla competenza degli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli che, avvalendosi della preziosa collaborazione dei nostri legali sul territorio, non fanno sconti al Ministero e ottengono ragione presso i Tribunali di Bologna, Brescia, Busto Arsizio e Rimini e anche presso le Corti d'Appello di Bari e Milano. Le sentenze ottenute dai legali Anief su tutto il territorio nazionale negli ultimi 10 giorni, fanno registrare al Ministero dell'istruzione una nuova serie di sconfitte e una condanna ad altri 100mila euro tra spese di lite, risarcimento danni e progressioni stipendiali mai corrisposte. Stavolta sono i Tribunali del Lavoro di Bologna, Brescia e Rimini a dare piena ragione ai precari della scuola condannando il Ministero dell'Istruzione per l'evidente discriminazione cui sono sottoposti i lavoratori a termine con il mancato riconoscimento del diritto a percepire le medesime progressioni stipendiali dei dipendenti di ruolo. Il Tribunale di Rimini, infatti, su ricorso patrocinato sul territorio dall'Avv. Tiziana Sponga, condanna il Ministero dell'Istruzione a corrispondere a una precaria con oltre 10 anni di carriera alle spalle un totale che supera i 25mila euro per essere stata costantemente sfruttata dal Miur con contratti su posti vacanti e disponibili e, in favore di altri 10 precari, riconosce il diritto alle progressioni di carriera. Il Tribunale del Lavoro di Brescia non è da meno e, grazie al patrocinio del sempre ottimo Avv. Lara Bianzani, riconosce a una docente un ammontare che supera i 10mila euro tra scatti di anzianità, risarcimento danni, condanna alle spese e interessi legali.
Le vittorie Anief proseguono anche in secondo grado: presso le Corti d'Appello di Bari e Milano sono l'esperienza e la professionalità degli avvocati Michele Ursini e Francesca Lideo a far condannare il Miur appellante al riconoscimento degli scatti di anzianità in favore di due docenti precarie e a ottenere la conferma sul punto delle sentenze già ottenute in primo grado. L'azione vincente prosegue anche nei tribunali del resto d'Italia con nuovi successi ottenuti presso il Tribunale del Lavoro Bologna grazie a una sentenza esemplare ottenuta dal sempre ottimo intervento sul territorio dell'Avv. Tiziana Sponga che ottiene in favore di una nostra iscritta 7,5 mensilità di risarcimento e gli scatti di anzianità per un totale di oltre 15mila euro; presso il Tribunale del Lavoro di Busto Arsizio (Avv. Anna Maria Ferrara) con tre sentenze che condannano il Miur a circa 30mila euro tra estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto, scatti di anzianità e spese di lite; presso il Tribunale del Lavoro di Foggia (Avv. Fortunato Niro) con una nuova condanna a circa 5mila euro per le progressioni di carriera mai riconosciute dal MIUR, che integrano le vittorie in giudizio per un totale a carico del Miur che supera i 100mila euro.
“Stiamo agendo in tribunale per tutelare quei diritti che il Contratto Collettivo Nazionale doveva prevedere da più di un decennio e che, a tutt'oggi, non prevede. Mi riferisco, a esempio, - spiega Marcello Pacifico presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - al diritto dei lavoratori precari a percepire la medesima retribuzione dei lavoratori a tempo indeterminato. Anche la Corte di Cassazione ci ha dato ragione e la nostra azione legale non si fermerà fino a quando il lavoro precario continuerà a essere considerato dal Miur un lavoro “di serie B” e i precari continueranno a essere discriminati in totale spregio di norme imperative come quelle comunitarie”.
Il nostro sindacato, in attesa che il Miur e i sindacati rappresentativi prendano atto dell'urgenza di una riforma del contratto che sia rispettosa dei diritti dei lavoratori precari, ricorda che è ancora possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e per la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari.
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