Si tratta della conferma del blocco triennale della provincia di immissione in ruolo e del divieto di domanda per chi ha ottenuto trasferimento. Non avrà conferma, quindi, la mediazione voluta saggiamente lo scorso anno per limitare i danni dovuti all’assurda decisione di assumere decine di migliaia di docenti su area nazionale. In quell’occasione si arrivò a una decisione coerente, anche perché al ricatto dell’immissione in ruolo in cambio dell’indicazione da parte dell’aspirante docente a tempo indeterminato di tutte le cento province italiane, si aggiunse la lotteria dell’algoritmo impazzito che ha destinato tantissimi insegnanti fuori provincia, anche a mille e più chilometri, pur in presenza di posti vacanti a due passi da casa. Oltre all’incomprensibile passo indietro rispetto a soli dodici mesi fa, visto che le condizioni sono rimaste immutate, c’è almeno un altro aspetto che rende illogica la presa di posizione del Miur: il fatto che la deroga sia stata già confermata nel contratto sulla mobilità del prossimo anno scolastico, alla voce ‘trasferimenti’.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): come si spiegherà al personale che la deroga al blocco per assunti nell’ultimo triennio è concessa solo a una parte di personale? Per noi è chiaro che, a parità di condizioni, la deroga va confermata. Altrimenti, ricorreremo al giudice del lavoro. Perché la vita professionale e gli affetti dei docenti valgono molto di più delle norme altalenanti e prive di logica prodotte da un’amministrazione sempre più confusionaria.
Mentre i sindacati rappresentativi festeggiano per la promessa fatta oggi dalla Ministra Valeria Fedeli di definire entro un mese le linee di indirizzo del rinnovo contrattuale, per portare in media un aumento miseria al massimo di 50 euro netti dopo nove anni di blocco, sta passando in silenzio una decisione sulla mobilità che andrà a danneggiare decine di migliaia di docenti di ruolo: si tratta della conferma del blocco triennale della provincia di immissione in ruolo e del divieto di domanda per chi ha ottenuto trasferimento. Manca ancora l’ufficialità, ma il Miur rimane fermo sulle sue convinzioni: tutti quegli insegnanti, e sono davvero molti, non potranno presentare ad agosto la domanda di assegnazione provvisoria. Si negherà loro sia la mobilità annuale provinciale sia quella interprovinciale. Il divieto scatterebbe anche in presenza di esigenze di famiglia, a meno che non vi siano disabili o congiunti da assistere in via esclusiva.
L’incontro con i sindacati, dopo il nulla di fatto delle ultime ore, “è stato aggiornato a data da definire, in quanto – riassume Orizzonte Scuola - il passaggio successivo a questo punto non può che essere il tavolo politico, al quale partecipano i segretari generali e il Ministro Fedeli. Quale potrebbe essere il punto di incontro? Togliere uno dei due vincoli proposti? Non c’è neanche molto tempo per riflettere, se si vogliono rispettare le date e garantire le assegnazioni provvisorie in tempo per il nuovo anno scolastico”.
Le intenzioni dei dirigenti ministeriali sono palesi: l’amministrazione non intende confermare il punto di mediazione introdotto lo scorso anno per limitare i danni dovuti all’assurda decisione di assumere decine di migliaia di docenti su area nazionale e non più provinciale. In quell’occasione si arrivò a una decisione coerente, anche perché al ricatto dell’immissione in ruolo in cambio dell’indicazione da parte dell’aspirante docente a tempo indeterminato di tutte le cento province italiane, si aggiunse la lotteria dell’algoritmo impazzito che ha destinato tantissimi insegnanti fuori provincia, anche a mille e più chilometri, pur in presenza di posti vacanti a due passi da casa. Dello stesso parere si è detta anche la Ministra Fedeli, che già da questo inverno aveva anticipato la volontà di restringere le assegnazioni provvisorie che lo scorso anno sono state attribuite con manica larga.
Ad avere le idee chiare su questa ennesima negazione di diritti e di buon senso, però, è anche l’Anief, che ha già fatto sapere di voler di ricorrere in tribunale qualora il contratto non dovesse contenere la deroga al blocco triennale. Oltre all’incomprensibile passo indietro rispetto a soli dodici mesi fa, visto che le condizioni sono rimaste immutate, c’è almeno un altro aspetto che rende illogica la presa di posizione del Miur: il fatto che la deroga sia stata già confermata nel contratto sulla mobilità del prossimo anno scolastico, alla voce ‘trasferimenti’.
“Quello che sta accadendo è incomprensibile – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – perché come si spiegherà al personale che la deroga al blocco per assunti nell’ultimo triennio è concessa solo a chi chiede trasferimento? Per noi è chiaro che, a parità di condizioni, la deroga va confermata. Altrimenti, ricorreremo al giudice del lavoro. Perché la vita professionale e gli affetti dei docenti valgono molto di più delle norme altalenanti e prive di logica prodotte da un’amministrazione sempre più confusionaria”.
Per approfondimenti:
Precariato, a settembre 3 posti su 4 ancora ai supplenti: per loro solo 27mila posti su 100mila
Aggiornamento GI - video ANIEF 29/3/2017
Rinnovo graduatorie Istituto per 320mila supplenti: una miriade di categoria escluse e danneggiate
Precariato, la lista d’attesa rimane lunga: 116mila docenti, solo meno della metà verranno assunti