Secondo il Tribunale Amministrativo del Lazio, gli Insegnanti Tecnico Pratici non avendo avuto l’opportunità negli ultimi anni di potersi abilitare all’insegnamento, avevano pieno diritto a svolgere il ‘concorsone’. L’espressione dei giudici è rilevante, perché punta il dito direttamente sul testo del bando concorsuale. Decisive, per tale intendimento, sono state le precedenti decisioni già ottenute in Consiglio di Stato dai legali del giovane sindacato. Gli stessi ricorrenti, a cui è giunto ora il via libera del Tar, hanno già potuto partecipare alle prove suppletive della scorsa primavera: ora, si attende l'esito di quelle prove, per poter finalmente ottenere, con la pubblicazione delle Graduatorie di Merito integrate con i nominativi dei ricorrenti che hanno superato le preselezioni con profitto, quell'immissione in ruolo che il Miur voleva negare ab origine ai diplomati Itp e che ora dovranno essere poste in essere già dalle prossime immissioni in ruolo di agosto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): migliaia di candidati con titolo rischiavano di essere esclusi a priori dall'ultimo concorso bandito dal Ministero dell'Istruzione, benché la maggior parte fosse impegnata stabilmente da anni a insegnare nelle nostre scuole, proprio in attesa di poter essere valutata ed entrare in ruolo. Al Miur hanno creato l’ennesima situazione kafkiana, perché ora decine di migliaia di vincitori rischiano di non essere assunti a tempo indeterminato per la mancanza o il dirottamento dei posti vacanti; mentre, laddove le cattedre libere ci sono, come quelle da assegnare agli insegnanti tecnico-pratici che operano nei laboratori delle superiori visto che risultano esaurite in tantissime province italiane, si è impedito a priori e in modo illegittimo di partecipare al concorso del 2016.
Sul concorso docenti 2016, bandito un anno e mezzo fa per assegnare circa 63mila posti, il Miur continua a inanellare figure barbine: dopo la denuncia dei giorni scorsi sulla mancata programmazione dei posti messi a bando e sul dirottamento dei pochi disponibili alla mobilità dei docenti, divenuto necessario per tamponare altri errori del Dicastero di Viale Trastevere dovuti all’algoritmo impazzito utilizzato per i trasferimenti, ora l’amministrazione scolastica viene pure bacchettata dai giudici del Tar del Lazio. Il motivo è ricondotto all’esclusione immotivata degli Insegnanti Tecnico Pratici, i quali non avendo avuto l’opportunità negli ultimi anni di potersi abilitare all’insegnamento, avevano pieno diritto a svolgere il ‘concorsone’ benché questo fosse stato per la prima volta riservato ai precari abilitati.
Su questa lunghezza d’onda si sono posti gli estensori delle sentenze n. 8172/2017 e 8175/2017 che hanno accolto in via definitiva i ricorsi Anief, dichiarando illegittima l’organizzazione del Concorso 2016 che escludeva i docenti in possesso di diploma Itp. L’espressione dei giudici è rilevante, perché punta il dito direttamente sul testo del bando concorsuale. Decisive, per tale intendimento, sono state le precedenti decisioni già ottenute in Consiglio di Stato dai legali del giovane sindacato che hanno evidentemente fatto rompere gli indugi allo stesso Tribunale Amministrativo che in prima analisi aveva espresso forti perplessità riguardo l’ammissione con riserva di questa particolare categoria di docenti che ora attende l'esito delle prove suppletive, calendarizzate ad aprile 2017 e ancora non concluse in alcune regioni.
Gli stessi ricorrenti, a cui è giunto ora il via libera del Tar, hanno già potuto partecipare alle prove suppletive calendarizzate ad aprile scorso, poi slittate a maggio per via della contemporaneità di altre prove che interessavano gli stessi precari: ora, si attende l'esito di quelle prove per poter finalmente ottenere, con la pubblicazione delle Graduatorie di Merito integrate con i nominativi dei ricorrenti che hanno superato le preselezioni con profitto, quell'immissione in ruolo che il Ministero dell'Istruzione voleva negare ab origine ai diplomati Itp e che ora dovranno essere poste in essere già dalle prossime immissioni in ruolo di agosto.
Perché, si legge nelle sentenze, “appare illegittima la clausola del bando (e il conforme provvedimento applicativo di essa) che, limitatamente al caso da ultimo esposto, non consenta la partecipazione al concorso anche a prescindere dall’abilitazione” se non sono stati attivati precedenti percorsi abilitativi ordinari. Il TAR Lazio, dunque, “definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto annulla i provvedimenti di esclusione impugnati, con ammissione alle prove d’esame”.
“Siamo soddisfatti del nostro operato - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – perché migliaia di candidati con titolo rischiavano di essere esclusi a priori dall'ultimo concorso bandito dal Ministero dell'Istruzione, benché la maggior parte fosse impegnata stabilmente da anni a insegnare nelle nostre scuole, proprio in attesa di poter essere valutata ed entrare in ruolo. Tra l’altro, al Miur hanno creato l’ennesima situazione kafkiana, perché ora decine di migliaia di vincitori rischiano di non essere assunti a tempo indeterminato per la mancanza o il dirottamento dei posti vacanti; mentre, laddove le cattedre libere ci sono, come quelle da assegnare agli insegnanti tecnico-pratici che operano nei laboratori delle superiori visto che risultano esaurite in tantissime province italiane, si è impedito a priori, in modo illegittimo, di partecipare al concorso del 2016”.
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