È record di adesioni per l’inserimento nelle graduatorie degli 8.400 istituti scolastici italiani, valide per il triennio 2017-2020. Questo, malgrado, l’insegnamento in Italia sia malpagato, preveda in media un precariato senza fine e ora pure una formazione triennale, dopo aver vinto il concorso a cattedra, al termine della quale si potrebbe essere addirittura bocciati.
Per favorire questo processo di avvicinamento all’insegnamento, lo studio legale del sindacato Anief, subissato di richieste, ha organizzato una serie di ricorsi, al Tar del Lazio, contro le tante esclusioni contenute nel D.M. 374/2017 e la nota Miur di trasmissione prot. n. 25196 del 1° giugno 2017, perché contenenti elementi di ingiustizia e irragionevolezza macroscopici, spesso in contrasto con chiare pronunce della magistratura amministrativa e persino rispetto ai recenti decreti delegati. Medesimo copione per l’aggiornamento/reinserimento annuale delle GaE, i cui candidati puntano all’ottenimento delle supplenze più lunghe, con il giovane sindacato costretto a riaprire i termini per in GaE 2017 sino a dopodomani.
Intanto, dai tribunali giungono conferme sulla correttezza della linea assunta: stavolta a fornirle è il Consiglio di Stato che, con un provvedimento cautelare d'urgenza, ha disposto l'immediato inserimento proprio nelle Graduatorie a Esaurimento dei docenti abilitati con Scienze della Formazione Primaria, prevedendo anche il diritto alla stipula nei loro confronti dei contratti a tempo determinato e indeterminato da effettuare già nelle prossime settimane nell’ambito del contingente da oltre 52mila immissioni in ruolo fissate dal Miur.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): nei prossimi giorni, sono previsti nuovi decreti monocratici, sempre da parte del Consiglio di Stato, riguardanti altri ricorsi. Per le ultime impugnazioni contro l’esclusione immotivata dalle GaE, contiamo di ridurre al massimo i tempi, pur considerando le tempistiche non sempre celeri della macchina giudiziaria. L’obiettivo è sempre quello di assistere gli insegnanti precari nel loro percorso di avvicinamento alla cattedra, alla luce anche del sempre maggiore interesse che i giovani laureati italiani mostrano per questa bistrattata ma sempre amata professione.
Con gli stipendi fermi da quasi un decennio, prospettive di lungo precariato e di una formazione triennale dopo l’eventuale concorso a cattedra vinto, sempre che ci siano i posti per essere assunti e considerando pure il pericolo bocciatura. Questo significa fare l’insegnante in Italia. Eppure, la professione dietro la cattedra rimane una delle più ambite dai giovani laureati. Lo dicono i numeri, che valgono più dei commenti e delle interpretazioni di sorta: sarebbero infatti 700mila, secondo i calcoli pubblicati in queste ore da Italia Oggi, gli interessati ad aver aggiornato o chiesto per la prima volta l’inserimento nelle graduatorie degli 8.400 istituti scolastici italiani, valide per il triennio 2017-2020.
Si tratta, ricorda stamane Orizzonte Scuola, delle “graduatorie di circolo e di istituto di II e III fascia del personale docente ed educativo per il triennio 2017-2020.Le predette domande si completano in due step: invio modello cartaceo di inserimento/aggiornamento alla scuola capofila della provincia prescelta; compilazione su Istanze OnLine del modello B per la scelta delle sedi”. Questo modello “va inoltrato dal 14 al 25 luglio” e“il numero di scuole esprimibili” è “10, di cui al massimo 2 circoli didattici, per la scuola dell’infanzia e primaria; 20 per la scuola secondaria di I e II grado”.
L’interesse per collocarsi in graduatoria d’istituto non è mai stato così alto: lo studio legale del sindacato Anief, subissato di richieste, ha organizzato una serie di ricorsi, al Tar del Lazio, contro le tante esclusioni contenute nel D.M. 374/2017 e la nota Miur di trasmissione prot. n. 25196 del 1° giugno 2017, perché contenenti elementi di ingiustizia e irragionevolezza macroscopici, spesso in contrasto con chiare pronunce della magistratura amministrativa e persino rispetto ai recenti decreti delegati.
Le adesioni ai ricorsi, completate entro lo scorso 8 luglio attraverso apposite diffide, sono state diverse migliaia. Riguardano il divieto di aggiornamento della I fascia per chi è inserito a pieno titolo o con riserva, il mancato inserimento in II fascia dei docenti abilitati ITP, AFAM, Educatori, Diplomati magistrale a indirizzo linguistico, Idonei ultimi concorsi, Abilitati all'estero in attesa del riconoscimento del titolo in Italia, oltre che contro l’esclusione dalla III fascia dei laureandi già iscritti alle sessioni di laurea. E anche altre tipologie di aspiranti.
Lo stesso copione si è visto per l’aggiornamento annuale delle GaE, i cui candidati puntano all’ottenimento delle supplenze più lunghe, fino al termine delle lezioni, al 30 giugno o al 31 agosto dell’anno successivo. Dopo aver ricevuto 10mila richieste in pochi giorni, l’Anief è stata infatti costretta a riaprire i termini per l’inserimento/reinserimento in GaE 2017. Anche in questo caso, il regolamento, introdotto con ilD.M. n. 400 del 12 giugno 2017, attraverso cui il Miur ha indicato i vari destinatari della “finestra” di aggiornamento, precludeva in modo illegittimo una lunga lista di candidati con posizioni diverse: da quelli che hanno chiesto il reinserimento in GaE dopo essere stati esclusi per non aver prodotto domanda di aggiornamento in passato, ai docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l'a.s. 2001/2002 (anche sperimentale linguistico); dagli abilitati in Scienze della Formazione Primaria, con i corsi PAS e TFA, ai diplomati ITP e agli insegnanti in possesso di diploma di Conservatorio o Accademia di Belle Arti, sino gli abilitati all'estero.
La possibilità di ricorrere, prorogata sino a dopodomani ma solo per chi ha già inviato entro l'8 luglio il modello predisposto dall'Anief, è stata data anche ai docenti inseriti in IV Fascia delle GaE che vogliono rivendicare il diritto a passare in III fascia, agli educatori abilitati per richiedere l'inserimento in GaE per la Scuola Primaria e a tutti i docenti con abilitazione ma chissà perché esclusi.
Intanto, dai tribunali giungono conferme sulla correttezza della linea assunta dal giovane sindacato: stavolta a fornirle è il Consiglio di Stato che, con un provvedimento cautelare emanato d'urgenza, ha disposto l'immediato inserimento proprio nelle Graduatorie a Esaurimento dei docenti abilitati con Scienze della Formazione Primaria, prevedendo anche il diritto alla stipula nei loro confronti dei contratti a tempo determinato e indeterminato da effettuare già nelle prossime settimane nell’ambito del contingente da oltre 52mila immissioni in ruolo fissate dal Miur.
“Nei prossimi giorni – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – sono previsti nuovi decreti monocratici, sempre da parte del Consiglio di Stato, riguardanti i ricorsi presentati con il patrocinio del nostro sindacato. Per le ultime impugnazioni contro l’esclusione immotivata dalle GaE, per le quali rimangono ancora un paio di giorni di tempo per aderire, contiamo di ridurre al massimo i tempi, pur considerando le tempistiche non sempre celeri della macchina giudiziaria. L’obiettivo è sempre quello di assistere gli insegnanti precari nel loro percorso di avvicinamento alla cattedra, alla luce anche – conclude Pacifico - del sempre maggiore interesse che i giovani laureati italiani mostrano per questa bistrattata ma sempre amata professione”.
Anief ribadisce che fino al 14 luglio è ancora possibile aderire ai ricorsi Anief 2017, ma solo per chi ha inviato la domanda di inserimento in GaE entro l’8 luglio scorso.
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