Il Miur ammette che vi sono problemi solo nell’ultimo giorno utile per inoltrare il modello B, tramite Istanze on line, attraverso cui 700mila precari indicano le scuole dove collocarsi in lista d’attesa a seguito della presentazione della domanda di inserimento o aggiornamento nelle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia valide per il triennio 2017/2020. Ora, fuori tempo massimo, spunta anche l’ipotesi della proroga e del modello cartaceo. Nel bailamme organizzativo ministeriale sono coinvolti altresì i 52mila precari, probabilmente anche meno visto l’alto numero di graduatorie di merito e a esaurimento a corto di candidati, da assumere a tempo indeterminato entro il prossimo 14 agosto: per loro non è prevista alcuna chiamata diretta, perché i dirigenti scolastici non sono disposti a lavorare anche a ridosso del ferragosto. La procedura passa nelle mani degli Usr che effettueranno le assegnazioni su scuola in base al punteggio dei candidati.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Sta crollando, nei fatti, un altro pezzetto della Buona Scuola di Renzi. Quello delle macchinose, illegittime e inutili individuazioni del personale attraverso la scelta dei presidi. Lo avevamo detto sin dall’inizio: il problema non era nel numero dei criteri da indicare, come invece sostenevano i sindacati rappresentativi, ma proprio nella inapplicabilità del sistema all’interno della PA, che per legge deve essere legato all’anzianità di servizio e ai titoli acquisiti. Per quel che riguarda l’invio del modello B, si tratta dell’epilogo di un processo di aggiornamento telematico creato in modo quasi dilettantistico: si è partiti con un regolamento che escludeva una sfilza di categorie, contro cui abbiamo presentato ricorso. Poi, sono subentrati i problemi di compilazione. Infine, altre problematiche riguardanti gli invii. Considerando i tanti nodi non sciolti, come i 100mila posti che andranno ancora in supplenza, con molti posti di sostegno e di alcune classi di concorso che potrebbero non essere coperti, per non parlare dei 1.900 posti da preside e 1.700 da Dsga che andranno in reggenza, in attesa di concorsi mai pronti, è ormai certo che l’avvio dell’anno scolastico 2017/18 sarà purtroppo come tutti gli ultimi: caotico e pieno di incognite.
Anief, conferma la volontà di operare assistenza ai neo-immessi in ruolo durante convocazioni e anche ai precari interessati alla stipula di un contratto annuale: contatta la sede territoriale più vicina.
Comincia a delinearsi il previsto caos organizzativo in vista del nuovo anno scolastico: è notizia di oggi che non sono così sporadici, come il Miur voleva fare intendere, i casi dei supplenti che hanno avuto problemi a inoltrare il modello B, tramite Istanze on line, per indicare le scuole dove collocarsi in lista d’attesa a seguito della presentazione della domanda di inserimento o aggiornamento nelle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia valide per il triennio 2017/2020. Solo che l’ammissione è arrivata, come al solito, fuori tempo massimo: addirittura, l’ultimo giorno utile all’invio del modello da parte di precari. E siccome la mole di supplenti coinvolti è altissima, circa 700mila, è chiaro che gli esiti di un intoppo di questo genere non potranno che ripercuotersi sull’organizzazione delle nuove graduatorie e sulle nomine da attuare con l’avvio delle lezioni.
“Il Miur – scrive Orizzonte Scuola - ha richiesto alle scuole un monitoraggio urgente per conoscere il numero delle domande ancora non acquisite. Evidentemente il problema esiste – finora negato dal Ministro Fedeli – e infatti ci giunge notizia di una possibile proroga per l’inserimento del modello fino a domani 26 luglio ore 20.00. Per la conferma bisognerà attendere la comunicazione ufficiale da parte del Ministero. Al vaglio dell’Amministrazione anche la possibilità di presentare il modello B in forma cartacea, derogando quindi al dm n. 374 del 1° giugno 2017 che prevede come unica modalità quella on line. Ad oggi infatti i modelli cartacei eventualmente presentati non possono essere tenuti in considerazione”.
Ma i problemi non finiscono qui, perché a essere coinvolti nel bailamme organizzativo ministeriale sono anche i 52mila precari, probabilmente anche meno visto l’alto numero di graduatorie di merito e a esaurimento a corto di candidati, da assumere a tempo indeterminato entro il prossimo 14 agosto: sempre stamani, la stampa ha infatti fatto sapere che per loro non è prevista alcuna chiamata diretta. “I dirigenti – scrive Italia Oggi - hanno fatto capire che non sono disposti a lavorare anche a ridosso del ferragosto per mettersi in pari con la chiamata. Procedura che del resto non è obbligatoria. La palla dunque passerà agli uffici scolastici regionali che effettueranno le assegnazioni su scuola in base al punteggio dei candidati. Con buona pace della chiamata diretta”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “sta crollando, nei fatti, un altro pezzetto della Buona Scuola di Renzi: quello delle macchinose, illegittime e inutili individuazioni del personale attraverso la scelta dei presidi. Lo avevamo detto sin dall’inizio: il problema non era nel numero dei criteri da indicare, come invece sostenevano i sindacati rappresentativi, ma proprio nella inapplicabilità del sistema all’interno della pubblica amministrazione, che per legge deve essere legato all’anzianità di servizio e ai titoli acquisiti. Anche i dirigenti scolastici lo hanno compreso, tanto che tra le motivazioni dell’appello trasversale ai sindacati rappresentativi inviato la scorsa settimana c’era anche l’indisponibilità a svolgere questo genere di funzione”.
“Per quel che riguarda l’invio del modello B contenente le scuole prescelte dai precari in graduatoria d’istituto – continua il rappresentante Anief-Cisal – si tratta dell’epilogo di un processo di aggiornamento telematico creato in modo quasi dilettantistico: si è partiti con un regolamento che escludeva, secondo noi in modo illegittimo, una lunga sfilza di categorie, contro le quali abbiamo presentato ricorso. Poi, sono subentrati i problemi di compilazione: come sindacato, abbiamo predisposto un servizio per andare incontro ai tanti interrogativi posti dai docenti precari interessati. Infine, altre problematiche riguardanti gli invii, con il sistema del Miur che sembra non recepire sempre le richieste poste”.
“Considerando i tanti nodi non sciolti, come i 100mila posti che andranno ancora una volta in supplenza, con molti posti di sostegno e di alcune classi di concorso che potrebbero non essere coperti con nomine in ruolo, per non parlare dei 1.900 posti da preside e 1.700 da Direttore dei servizi generali e amministrativi che andranno in reggenza, in attesa di concorsi mai pronti, è ormai certo – conclude Pacifico - che l’avvio dell’anno scolastico 2017/2018 sarà purtroppo come tutti gli ultimi: caotico e pieno di incognite”.
Anief, conferma la volontà di operare assistenza ai neo-immessi in ruolo durante convocazioni e anche ai precari interessati alla stipula di un contratto annuale: contatta la sede territoriale più vicina.
Il giovane sindacato continua, infine, a tutelare i lavoratori della scuola in tutte le sedi legali opportune, attraverso ricorsi appositi relativi loro stabilizzazione, agli scatti di anzianità negati per il periodo di precariato, all’estensione dei contratti ai periodi estivi e per la ricostruzione di carriera calcolata per intero.
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