Anief diffida le Organizzazioni Sindacali a firmare l'accordo; nell'intesa raggiunta a novembre, infatti, manca persino il recupero dell'IVC allineata all'inflazione, la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo con la valutazione per intero del servizio preruolo nelle ricostruzione di carriera, la rivisitazione degli stipendi per il personale Ata e dell'infanzia/primaria, l'istituzione dell'area della vicedirigenza e l'adeguamento delle norme alle direttive dell’Unione europea.
Pacifico (Anief-Cisal): Quando diventeremo rappresentativi, il prossimo anno grazie alla vicina campagna Rsu del 2018, Anief s'impegna su ogni tema d'interesse dei lavoratori a indire assemblee sindacali in ogni provincia per acquisirne il parere. I contratti non si firmano sulla pelle dei lavoratori; a volte è meglio non firmare e ricorrere al giudice, come per il blocco contrattuale.
Tra poche settimane ci saranno le prime riunioni coi sindacati con Atto di indirizzo del Miur; il giovane sindacato Anief diffida le Organizzazioni Sindacali (firmatarie del CCNI) a firmare l'accordo. Nell'intesa raggiunta a novembre manca persino il recupero dell'IVC allineata all'inflazione, la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo con la valutazione per intero del servizio preruolo nelle ricostruzione di carriera, la rivisitazione degli stipendi per il personale Ata e dell'infanzia/primaria, l'istituzione dell'area della vicedirigenza e l'adeguamento delle norme alle direttive dell’Unione europea. In assenza di questi presupposti, si chiede un referendum preventivo tra i lavoratori della scuola, in attesa delle prossime elezioni Rsu quando decideranno con il voto il favore alle idee di concertare con il Governo. Nel frattempo invia la diffida per interrompere i termini di prescrizione e richiedere il 7% in più da settembre 2015.
Da quando il contratto è sbloccato, cioè da settembre 2015, doveva essere riallineata l'inflazione all'aumento del costo della vita intercorso tra il 2008 e il 2015, al 50% come prevede la legge. Niente di tutto questo è avvenuto, anzi nell'ultimo DEF l'assegno dell'IVC dovrebbe rimanere invariato nelle intenzioni del Governo fino al 2021. Ciò è intollerabile e viola apertamente l'art. 36 della Costituzione. Ma il paradosso è che se si firma il Contratto, il lavoratore prenderebbe solo a partire dal 2018 85€ al netto di 105€ in media mensili che potrebbe percepire se si sbloccasse l'IVC senza firma del contratto vita natural durante. Il che vuole dire, in soldoni, almeno 210€ di aumento rispetto a quelli concordati in caso di firma.
A questo punto ci chiediamo: i lavoratori sono coscienti e favorevoli a quest'ennesimo ricatto dopo aver subito da precari per vent'anni una disparità di trattamento in termini di scatti di anzianità, di ruolo un riconoscimento parziale del servizio preruolo e addirittura la perdita del primo gradino stipendiale se assunti dal 2001?
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, afferma che “È arrivato il momento di chiedere espressamente il loro parere con un referendum dopo una chiara campagna informativa. Quando diventeremo rappresentativi, il prossimo anno grazie alla vicina campagna Rsu del 2018, Anief s'impegna su ogni tema d'interesse dei lavoratori a indire assemblee sindacali in ogni provincia per acquisirne il parere. I contratti non si firmano sulla pelle dei lavoratori; a volte è meglio non firmare e ricorrere al giudice, come per il blocco contrattuale”.
Per questo Anief mette a disposizione un modello di diffida propedeutico per l'adesione al ricorso per sbloccare l'IVC e dare subito ai lavoratori in attesa dei soldi raccolti dallo Stato quanto gli spetta, per non ledere la loro dignità professionale
Scarica il modello di diffida. Per aderire al ricorso vai al seguente link.
Per approfondimenti:
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