Non c'è pace per il Miur in tribunale quando in aula arrivano i legali Anief che agiscono a tutela dei diritti dei lavoratori precari della scuola da anni sfruttati dal MIUR con contratti illecitamente reiterati in palese violazione delle norme comunitarie. Nelle ultime settimane sono ben sette i successi ottenuti sia in primo grado (Tribunale di Vicenza) sia in secondo grado (Corte d'Appello di Bari) dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Maria Maniscalco e Michele Ursini che fanno condannare il Ministero dell'Istruzione al risarcimento del danno e al riconoscimento delle progressioni stipendiali mai corrisposte. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per ottenere gli scatti di anzianità e il risarcimento del danno per il periodo di precariato svolto oltre i 36 mesi di servizio su posto vacante.
Il Tribunale del Lavoro di Vicenza, infatti, con quattro sentenze di identico tenore accoglie senza riserve le tesi sostenute dai legali ANIEF in udienza, dove è intervenuta con la solita professionalità l'Avv. Maria Maniscalco, ed evidenzia come “privo di giustificazioni è il trattamento retributivo differenziato riservato ai lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato” rilevando, anche, come “priva di rilievo sia la circostanza dell’eventuale intervenuta assunzione in ruolo dei ricorrenti e, con ciò, il fatto che a detta stabilizzazione sia seguito il riconoscimento, ai fini giuridici ed economici, ai sensi degli artt. 485, 569, 570, D.Lgs 297/94, di una porzione del servizio in precedenza prestato con contratto di lavoro a tempo determinato. Ed infatti simile ricostruzione non produce effetti retroattivi e non vale, quindi, a riconoscere alcuna differenza retributiva per il passato”.
Ottenuto, dunque, il riconoscimento del diritto alla medesima progressione stipendiale corrisposta al personale di ruolo in quanto risulta “pacifico peraltro come la parte ricorrente abbia prestato servizio per un periodo quantomeno superiore ai due anni al cui raggiungimento scatta il primo avanzamento di carattere stipendiale, deve essere affermato il diritto della parte ricorrente al riconoscimento, ai fini della progressione stipendiale prevista dalla contrattazione di comparto, dell’anzianità di servizio maturata durante i rapporti di lavoro a termine intrattenuti con l’amministrazione convenuta a decorrere dal 10/7/2001 (termine ultimo, come già sopra detto, assegnato agli Stati membri per l’attuazione della direttiva 99/70)”, il Giudice del Lavoro di Vicenza individua un'ulteriore responsabilità per il Ministero dell'Istruzione con l'illecita reiterazione di contratti a termine e, oltre alla corresponsione degli scatti di anzianità, lo condanna “a risarcire il danno derivante dall’abusiva reiterazione dei contratti a termine e quantifica il detto danno in tre mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto prevista dalla contrattazione di comparto per la qualifica e la posizione economica della ricorrente, maggiorato il dovuto di interessi legali dalla cessazione dell’ultimo rapporto inter partes al saldo”.
Presso la Corte d'Appello di Bari, poi, il sempre ottimo Avv. Michele Ursini ottiene ragione per altri tre nostri iscritti con la conferma del diritto dei lavoratori “al riconoscimento integrale dell’anzianità di servizio maturata con riferimento alle supplenze scolastiche che hanno avuto esecuzione a decorrere dal 10 luglio 2001” e la condanna del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca al pagamento, “delle differenze retributive maturate, in ragione di detta anzianità di servizi” e l'ulteriore aggravio del pagamento di 3000 Euro per le spese di giudizio. Nel caso di una docente ancora precaria, poi, la Corte d'Appello non fa sconti al Miur e sancisce l'ulteriore condanna “al pagamento di un'indennità risarcitoria pari a 8 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto corrisposta” e alle spese dei due gradi di giudizio quantificate in 1000 Euro oltre accessori per ciascun grado.
Ancora una volta il MIUR, che persevera nella reiterazione di contratti a termine in palese contrasto con le prescrizioni eurounitarie, è stato condannato in tribunale grazie alla precisa azione legale promossa dal sindacato ANIEF e ha pagato lo scotto dell'abuso perpetrato con una condanna esemplare che restituisce dignità all'impegno e alla professionalità dei lavoratori precari della scuola.
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