Mai era accaduto, come quest’anno, che le lezioni prendessero il via con quasi 2mila istituti privi del loro capo d’istituto: in pratica, una presidenza su quattro va in reggenza. Il concorso, che per la prima volta verrà gestito in toto dal Ministero dell’Istruzione, rappresenta quindi una tappa fondamentale per sanare una situazione ormai diventata insostenibile. Rimane il rammarico per delle prove concorsuali attese quasi due anni e ancora una volta impostate sulla base di un regolamento inadeguato: nuovamente, salvo improbabili ripensamenti, saranno infatti esclusi i precari con 5 anni di servizio. Eppure Consiglio di Stato, Tar e Corte europea sostengono il contrario. Anief è quindi pronta a riproporre il ricorso per far partecipare i supplenti alle prove concorsuali. Alcuni di loro sono ormai da anni presidi. Per aderire, vai al link.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È inspiegabile per quale motivo il personale precario laureato, seppure con 5 anni di servizio svolto, debba non considerare le espressioni dei giudici. Non solo quelle nazionali, visto che a favore della partecipazione dei precari ai concorsi pubblici si è espressa pure la Corte di Giustizia europea. Ancora più inammissibile è l’esclusione dal concorso di chi non ha ancora svolto l’anno di prova: è personale di ruolo a tutti gli effetti e noi ci opponiamo anche a questa esclusione immotivata, presentando formale impugnazione in tribunale.
Intanto, Eurosofia continua a organizzare corsiin presenza ea distanza per prepararsi alle prove concorsuali usufruendo di vantaggiose convenzioni.
Prende finalmente il via l’agognato concorso per dirigenti scolastici: secondo quanto riportato da Orizzonte Sciola, la Ministra Valeria Fedeli avrebbe detto che il bando sarà pubblico entro il 15 settembre. Si tratta di una selezione molto attesa e particolarmente utile, perché mai era accaduto, come quest’anno, che le lezioni prendessero il via con quasi 2mila istituti privi del loro capo d’istituto: in pratica, una presidenza su quattro va in reggenza. Il concorso, che per la prima volta verrà gestito in toto dal Ministero dell’Istruzione, rappresenta quindi una tappa fondamentale per sanare una situazione ormai diventata insostenibile.
Rimane il rammarico per delle prove concorsuali attese quasi due anni e ancora una volta impostate sulla base di un regolamento inadeguato: nuovamente, salvo improbabili ripensamenti, saranno infatti esclusi i precari con 5 anni di servizio. Ciò nonostante, dal 2011 per il Consiglio di Stato possano partecipare alle procedure concorsuali nel rispetto della giurisprudenza comunitaria: in quell’occasione, l’organo di giustizia amministrativa respinse il ricorso del Ministero dell'Istruzione contro il pronunciamento del Tar Lazio che aveva ammesso al concorso a preside di quell’anno anche alcuni docenti precari. A seguire, sono state emesse sentenze dello stesso tenore da parte del Tar del Lazio, come la 5011/2014,che ha dato il via libera ai candidati all’ultima selezione per presidi.
Oggi, come allora, l’Anief ha deciso di patrocinare la causa giudiziaria, predisponendo unnuovo ricorso. Rispetto all’ultima selezione, il giovane sindacato ha comunque ottenuto una conquista importante: per il raggiungimento dei 5 anni di servizio, da parte dei docenti di ruolo, varrà anche il servizio svolto da precari. Pure su questo punto, tuttavia, il Miur ha tenuto ingiustamente a tenere fuori i neo-assunti o coloro che non hanno svolto l’anno di prova (eppure sono tutti già di ruolo), come il personale immesso in ruolo negli istituti paritari.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “è inspiegabile per quale motivo il personale precario laureato, seppure con 5 anni di servizio svolto, debba non considerare le espressioni dei giudici. Non solo quelle nazionali, visto che a favore della partecipazione dei precari ai concorsi pubblici si è espressa pure laCorte di Giustizia europea con il procedimento C-177/10 l’8 settembre 2011.Ancora più inammissibile è l’esclusione dal concorso di chi non ha ancora svolto l’anno di prova: è personale di ruolo a tutti gli effetti e noi ci opponiamo anche a questa esclusione immotivata, presentando formale impugnazione in tribunale”.
Anief è quindi pronta a riproporre il ricorso per far partecipare i supplenti alle prove concorsuali. Alcuni di loro sono ormai da anni presidi. Per aderire, vai al link.
Anche, infine, ritiene che venga introdotta una quota dei posti da riservare ai vicari, collaboratori, responsabili o fiduciari di plesso. Così come una parte dovrebbe essere prevista per quegli aspiranti dirigenti scolastici che non sono stati ancora assorbiti a seguito della rinnovazione delle graduatorie del concorso bandito nel 2011: ricordiamo che l’Ordinanza 3008/17 ha rimesso in Corte Costituzionale la Legge 107/15, sospendendo il relativo decreto ministeriale e dando soprattutto la possibilità ai ricorrenti che hanno contestato il DDG 13.07.11, grazie alla sentenza definitiva del 13 luglio 2015, a costituirsi, gratuitamente con Anief, in giudizio presso la Consulta per ottenere l’ammissione a un nuovo corso riservato. Proprio alla luce dei tantissimi posti vacanti, il giovane sindacato ha deciso di riaprire i termini del ricorso, peraltro gratuito per gli iscritti all’Anief. Possono aderire al ricorso – ovvero alla Costituzione in giudizio alla Consulta per l'ammissione dei ricorrenti 2011 a Concorso riservato per dirigenti scolastici – tutti i docenti che hanno aderito al ricorso per l'ammissione alle prove scritte del concorso 2011 e/o al ricorso avverso il DM 499/2015 per l'ammissione ai corsi intensivi di formazione per dirigenti scolastici (per maggiori informazioni cliccare qui).
Intanto, Eurosofia - leader educativa affermatasi negli ultimi anni nel settore dei corsi di preparazione ai concorsi, ente riconosciuto dal Miur per la formazione del personale – continua ad organizzare corsiin presenzaea distanzaper prepararsi alle prove concorsuali usufruendo di vantaggiose convenzioni.
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