La vicenda ha dell’incredibile: nemmeno un aspirante maestro delle prove suppletive della selezione svolte la scorsa primavera, ad un anno di distanza dalle prove ordinarie, è stato ammesso al colloquio dopo le verifiche scritte. Ecco il messaggio dell’Usr della regione Veneto: “Si rende noto che la Commissione giudicatrice ha comunicato in data 02 ottobre 2017 che NON risultano esserci candidati ammessi alla prova orale”. Perché si è arrivati a questo rigore senza precedenti, rimane tutto da capire.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Come è possibile che il personale precario già formato e abilitato all’insegnamento non sia, in blocco, nemmeno in possesso delle conoscenze, capacità e competenze minime per svolgere la professione? L’impressione è che si stia realizzando una sottile operazione di contrasto di questi docenti verso la loro stabilizzazione. La conferma la troviamo nella mancanza totale di riferimenti al nuovo reclutamento dei docenti della scuola pubblica, introdotto con il decreto legislativo n. 59/17, attraverso cui sono state introdotte le nuove modalità unicamente per i futuri insegnanti della scuola secondaria. Resta da capire anche che fine faranno i 6.399 candidati dell’ultimo corso di Scienze della formazione primaria. L’ostracismo dell’amministrazione è confermato sia dalla perenne opposizione verso i candidati con diploma magistrale, per i quali si attende ora l’udienza Plenaria del Consiglio di Stato fissata per il prossimo 15 novembre, sia dalla chiusura a doppia mandata delle GaE, malgrado la nostra azione legale fosse riuscita a farle riaprire sia nel 2008 che nel 2012. A completare il quadro c’è la lunga lista di idonei che hanno partecipato e superato tutte le prove del concorso a cattedra, ma che non rientrando nel 10% aggiuntivo dei posti banditi e risultano ancora oggi estromessi.
L'Ufficio Legale Anief ha attivato le procedure utili per agire in tribunale con uno specifico ricorso per ottenere giustizia se dall'Amministrazione non arriverà nell'immediato una soluzione rispettosa dei diritti dei candidati idonei del concorso Primaria e Infanzia. Infine, chi volesse presentare ricorso per ottenere la stabilizzazione e i risarcimenti danni, può ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità e risarcimenti.
Dopo quelle della Sicilia, anche tutte le commissioni del concorso a cattedra della scuola dell’infanzia e della primaria del Veneto fanno strike: nemmeno un candidato delle prove suppletive della selezione svolte la scorsa primavera, ad un anno di distanza dalle prove ordinarie, è stato ammesso all’orale. “In Sicilia – scrive oggi Orizzonte Scuola - il risultato era già stato comunicato all’inizio di settembre. Adesso giunge anche il risultato del Veneto: ‘Con riferimento al concorso citato in epigrafe, si rende noto che la Commissione giudicatrice ha comunicato in data 02 ottobre 2017 che NON risultano esserci candidati ammessi alla prova orale’”.
Perché si è arrivati a questo rigore senza precedenti è tutto da capire. “Responsabilità da attribuire all’eccessivo rigore delle commissioni? Preparazione veramente insufficiente dei candidati? Già nella sessione ordinaria, i commissari avevano dovuto precludere l’accesso alla prova orale al 50% dei candidati a causa dei numerosi errori di grammatica”, ricorda la rivista specializzata.
Gli interrogativi sono gli stessi che si pone il sindacato: “Come è possibile che il personale precario già formato e abilitato all’insegnamento non sia, in blocco, nemmeno in possesso delle conoscenze, capacità e competenze minime per svolgere la professione?”, si chiede Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal. “L’impressione è che si stia realizzando una sottile operazione di contrasto di questi docenti verso la loro stabilizzazione”.
“La conferma – continua il sindacalista autonomo - la troviamo nella mancanza totale di riferimenti al nuovo reclutamento dei docenti della scuola pubblica, introdotto con il decreto legislativo n. 59 dell’aprile scorso, attraverso cui sono state introdotte le nuove modalità di selezione e formazione unicamente per i futuri insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Resta da capire anche che fine faranno i 6.399 candidati dell’ultimo corso di Scienze della formazione primaria, le cui selezioni si sono svolte giusto il mese scorso”.
“L’ostracismo dell’amministrazione scolastica verso una reale copertura dei posti vacanti – continua Pacifico – è confermato sia dalla perenne opposizione verso i candidati con diploma magistrale, per i quali si attende ora l’udienza Plenaria del Consiglio di Stato fissata per il prossimo 15 novembre, sia dalla chiusura a doppia mandata delle GaE, malgrado la nostra azione legale fosse riuscita a farle riaprire sia nel 2008 che nel 2012”.
A completare il quadro delle rigidità sbagliate del Miur c’è la lunga lista di idonei che hanno partecipato e superato tutte le prove del concorso a cattedra, ma che non rientrando nel 10% aggiuntivo dei posti banditi e risultano ancora oggi estromessi, per i quali nelle scorse settimane i parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura di Camera e Senato hanno presentato una interrogazione a prima firma dell’on. Maria Marzana. Eppure il Consiglio di Stato ha sentenziato a favore dei docenti della scuola secondaria in queste condizioni, chiedendo agli Uffici Scolastici Regionali di riformulare delle nuove graduatorie dei concorsi, denominate di ‘merito’, comprendenti gli “idonei oltre la soglia del 10%”. A seguire, il Tar non ha esitato a ribadire quanto espresso dal Consiglio di Stato, confermando la fondatezza della tesi di rinnovamento delle graduatorie con al loro interno i docenti idonei, prescindendo da qualsiasi “tetto”. Il sindacato ha quindi chiesto che, per analogia, si applichi la stessa procedura di allargamento per gli aspiranti maestri della scuola dell’infanzia e primaria.
Su quest’ultimo punto l'Ufficio Legale Anief ha attivato le procedure utili per agire in tribunale con uno specifico ricorso per ottenere giustizia se dall'Amministrazione non arriverà nell'immediato una soluzione rispettosa dei diritti dei candidati idonei del concorso Primaria e Infanzia. Per ulteriori informazioni e aderire al ricorso promosso dall'Anief per includere anche i docenti della scuola dell’infanzia e primaria, cliccare qui.
Si ricorda, infine, che l’Anief, dopo la discussione della petizione presso il Parlamento Europeo e la presentazione del reclamo al consiglio d’Europa, di recente ha deciso di rivolgersi anche alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’Uomo, proprio per consentire la stabilizzazione di tutto il personale docente e Ata scolastico con più di 36 mesi di servizio svolto. Nel frattempo, la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha espresso forti perplessità sul limite dei 12 mesi di risarcimento sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016) per indennizzare i precari della Pubblica Amministrazione che non vengono immessi in ruolo. Chi volesse presentare ricorso con Anief per ottenere la stabilizzazione e i risarcimenti danni, può ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità e risarcimenti.
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