I provvedimenti emanati da alcune amministrazioni periferiche del Ministero dell'Istruzione (come quelli dell'USR Lazio o dell'ATP di Milano e Napoli) che in questi giorni hanno deciso di escludere gli ITP con ricorso al Presidente della Repubblica dalla II fascia delle Graduatorie d'Istituto risultano totalmente ingiustificati e lesivi dei diritti degli interessati. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Siamo intervenuti diffidando le singole amministrazioni e continueremo a vigilare. Nella gran parte d'Italia l'inserimento anche di questi ricorrenti è stato effettuato correttamente, ma chiediamo al Miur un intervento deciso, definitivo e chiarificatore”.
Le notizie che si sono succedute negli ultimi giorni riportano una situazione diversificata e, mentre nella maggior parte d'Italia i ricorrenti sono stati tutti correttamente gestiti e inseriti nelle rispettive graduatorie di II fascia, in alcune province si stanno concretizzando vere e proprie disparità di trattamento e illegittimità più o meno gravi. L'Anief ha, infatti, registrato non solo i provvedimenti emanati da singoli Ambiti Territoriali Provinciali che davano disposizione alle scuole di non inserire i ricorrenti ITP con ricorso al Presidente della Repubblica (già prontamente diffidati dal nostro sindacato), ma anche segnalazioni di singole istituzioni scolastiche che, in modo del tutto autonomo, non hanno provveduto a convocare i ricorrenti inseriti in II fascia per ricorso pendente per conferire incarichi di sostegno, che non hanno correttamente attribuito il punteggio per il titolo di accesso o hanno escluso da alcune classi di concorso i ricorrenti agendo in modo del tutto ingiustificato rispetto alla nota emanata dal Miur o che, addirittura, hanno rescisso il contratto ai ricorrenti che avevano promosso ricorso al Presidente della Repubblica.
“L’esclusione illegittima e totalmente ingiustificata degli ITP ricorrenti al Presidente della Repubblica operata da alcune e isolate amministrazioni periferiche – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – configura proprio quella disparità di trattamento che il Giudice amministrativo metteva in guardia il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal perpetrare visto, anche, che l'Avvocatura di Stato ha dato ben altre indicazioni al Miur”. L'Anief ha già provveduto a diffidare formalmente le singole Amministrazioni provinciali e regionali che hanno emanato disposizioni ritenute dall'ufficio legale del giovane sindacato autonomo totalmente illegittime e ha, inoltre, richiesto al Miur un incontro chiarificatore anche perché il rischio di creare il caos con un nuovo “balletto” di supplenti che si susseguono a pochi mesi dall'avvio dell'anno scolastico è altissimo in quelle realtà in cui le scuole stanno agendo senza un vero controllo o applicando disposizioni che appalesano un'evidente discriminazione tra ricorrenti. “Ilmancato inserimento nella seconda fascia delle graduatorie di circolo e d’istituto, con conseguente drastica diminuzione delle possibilità lavorative degli aventi diritto – conclude Pacifico - causerà danni ingenti anche alle singole Amministrazioni che si vedranno costrette a risarcire quanti sono stati privati del giusto diritto alla stipula di contratto di lavoro a tempo determinato”.
In attesa che il Miur risponda alla richiesta di un incontro con una delegazione Anief e dia risposte certe assumendo un atteggiamento responsabile nei confronti di tutti i ricorrenti attraverso l'emanazione di istruzioni precise e dettagliate da trasmettere con urgenza alle sue amministrazioni periferiche, l'Anief ha già attivato il proprio ufficio legale per valutare l'opportunità di eventuali nuove azioni legali mirate e volte a ristabilire la legalità e il rispetto del diritto di tutti i lavoratori precari interessati dal ricorso. Per eventuali segnalazioni e richieste di intervento, i ricorrenti potranno rivolgersi alle sedi Anief presenti su tutto il territorio nazionale.