Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia Romagna dà piena ragione all'Avvocato Anief Tiziana Sponga e annulla il Decreto emanato dall'ATP di Ravenna nella parte in cui non prevede nelle dotazioni organiche 2017/2018 l'istituzione delle 6 ore di strumento musicale in tre scuole della provincia, nonostante le richieste pervenute da parte delle famiglie.
Accoglimento totale e annullamento del decreto dell'ATP di Ravenna in cui trasmette la dotazione organica prevista per l'anno scolastico in corso, ma non prevede l'attivazione dei corsi di strumento musicale in ben tre scuole medie della provincia. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il ricorso ha accolto le nostre richieste e rilevato l'illegittimità di un provvedimento che, per meri motivi di risparmio, negava l'attivazione dei corsi di strumento musicale in tre istituti comprensivi della provincia di Ravenna, nonostante le richieste da parte delle famiglie degli alunni interessati. Vi è un indirizzo giurisprudenziale consolidato nel senso di ritenere obbligatoria l’istituzione di cattedre di strumento musicale ogni qual volta vi sia il numero minimo di richiedenti; si tratta, infatti, di un corso obbligatorio a partire dall’anno scolastico 1999/2000 che ha visto la creazione di una specifica classe di concorso”.
Dal Tribunale Amministrativo dell'Emilia Romagna arriva un nuovo successo Anief che ristabilisce la legalità e il rispetto del diritto all'istruzione degli alunni della provincia. L’Ufficio Scolastico Provinciale di Ravenna, infatti, non aveva inserito i suddetti insegnamenti nell’organico di diritto né nell’organico di fatto, con la conseguenza che nessuna istruzione musicale poteva essere impartita agli alunni che ne avevano fatto richiesta all'atto dell'iscrizione in tre differenti scuole di primo grado della provincia. “Non essendo stati istituiti i corsi di strumento musicale per la classe prima – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - gli alunni avrebbero perso definitivamente la possibilità, anche per gli anni futuri di frequenza della scuola dell’obbligo, di poter imparare a suonare uno strumento musicale. Tale prospettazione risultava palesemente in contrasto con la normativa primaria di riferimento che sin dall'anno scolastico 1999/2000 ha ricondotto a ordinamento, dopo un periodo di sperimentazione, i corsi ad indirizzo musicale nella scuola media e istituito la classe di concorso di "strumento musicale" con dotazione organica di quattro cattedre articolate su tre classi. Risultava illegittimo, dunque, a fronte del numero minimo di alunni richiedenti, la mancata previsione nella dotazione organica dell'attivazione dei corsi di strumento richiesti dalle famiglie degli alunni interessati”.
Il TAR Emilia ha, infatti, recepito in toto i motivi del ricorso patrocinato con la solita perizia e competenza dall'Avvocato Sponga, nostro legale di riferimento sul territorio che - coadiuvata dall'azione di monitoraggio della problematica da pare dei referenti sindacali Anief di zona che si sono anche occupati di effettuare un capillare controllo delle dotazioni organiche attivate nella provincia - ha ottenuto piena ragione in tribunale con una sentenza che rileva come non sia possibile opporre “ragioni di natura finanziaria trattandosi di istruzione obbligatoria laddove, come nel caso di specie, vi è un numero sufficiente di richiedenti questo tipo di insegnamento”. Ancora una volta, dunque, l'Anief si è mossa sapientemente con una doppia azione sindacale e legale che è riuscita a tutelare al meglio il diritto all'istruzione degli alunni e a incrementare la dotazione organica dei docenti di strumento illegittimamente decurtata dall'Amministrazione provinciale periferica del Miur.