Rispetto alle ultime notizie sull’argomento pensioni, Anief, in collaborazione con Cedan S.r.l.s., ha condotto uno studio e un approfondimento su tale argomento in relazione all’aumento dei requisiti di uscita dal mondo del lavoro relazionati all’argomento cardine degli ultimi giorni: l’aspettativa di vita. È corretto fare chiarezza sul fatto che l'adeguamento delle pensioni di vecchiaia a 67 anni tra tredici mesi produrrà anche l'aumento dell'età a quota 64 anni, o dei requisiti contributivi, richiesti per le pensioni anticipate, sia per quelle contributive che per quelle del sistema retributivo. Cinque mesi in più di età o di contributi, che sposteranno in avanti l'uscita dei lavoratori, determineranno un requisito minimo di 43 anni e 3 mesi per i contribuenti uomini e di 42 anni e 3 mesi per le donne dal 2019 o di quota 64 anni di età per i lavoratori del sistema contributivo puro. Questo è lo scenario a cui andranno incontro milioni di lavoratori italiani.
Resta inteso che il meccanismo di calcolo resterà il medesimo con un indubbio aggravio delle somme che entreranno nelle tasche dei futuri pensionati. Basti pensare a tutti coloro che hanno iniziato a versare contributi prima del 1996: la pensione anticipata di riferimento sarà quella calcolata con il sistema contributivo, ovvero la liquidazione dell’assegno avverrà tramite la stima percentuale del capitale contributivo accumulato.
Ricordiamo che i requisiti di questa formula di pensione anticipata prevedono 42 anni e 10 mesi per i lavoratori uomini ed un anno in meno per le donne. Lo sconto di 12 mesi per le donne rimarrà in vigore anche con i successivi adeguamenti, previsti ogni due anni dal 2019, della riforma Fornero. E, pertanto, nel 2019 e 2020 occorreranno 43 anni e tre mesi per le pensioni anticipate; dal 2021 fino a tutto il 2022 la quota si alzerà a 43 anni e sei mesi, mentre dal 2023 al 2024, parallelamente all'aumento di un mese della pensione di vecchiaia, le pensioni anticipate slitteranno a 43 anni e sette mesi.
L'adeguamento tornerà ad incrementare di due mesi le pensioni anticipate nel biennio successivo (vd. Legge Fornero): si uscirà con 43 anni e nove mesi di contributi nel 2025/2026, con 43 anni e 11 mesi nel 2027/2028, con quota 44,1 nel 2029/2030, con 44 anni e 3 mesi nel 2031/2032 e con 44 anni e 5 mesi nel 2033/2034.
La pensione anticipata determinata con il meccanismo interamente contributivo (per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, con 20 anni di contributi minimi e un assegno di pensione di 2,8 la sociale) può essere calcolata dalla propria data di nascita.
È importante porre in evidenza il fatto che le classi 1952 e 1953 sono già uscite con le pensioni anticipate negli ultimi anni, fino al 31 dicembre 2017; potranno andare in pensione anticipata a 63 anni e 7 mesi i contribuenti nati entro l'1 giugno del 1954. Il primo giorno del mese è il limite anche per le successive uscite con le pensioni anticipate: nel 2018 usciranno i contribuenti nati entro giugno del 1955, mentre con l'aumento di 5 mesi dal 2019, la pensione anticipata aumenterà a quota 64 anni.
Successivamente usciranno i nati entro gennaio 1956 nel 2019 ed entro gennaio 1957 nel 2020. Con l'aumento della speranza di vita di tre mesi dal 2020 (e fino a tutto il 2021), la pensione anticipata salirà a quota 64 anni e tre mesi. Potranno uscire i contribuenti nati entro ottobre del '57 (per il 2021) ed entro lo stesso mese, ma del 1958, per il 2022. Ulteriore aumento dell'età di uscita si verificherà nel 2023-2024: con le pensioni anticipate a 64 anni e quattro mesi, l'uscita sarà possibile ai nati entro settembre 1959 e settembre 1960.
I successivi adeguamenti delle pensioni anticipate sono i seguenti:
nel 2025/2026, uscita anticipata a quota 64,6 (nati entro luglio 1961 e 1962);
nel 2027/2028, pensione anticipata a 64,8 (maggio 1963 e 1964);
nel 2029/2030 pensioni anticipate a quota 64,10 (marzo 1965 e 1966);
nel 2031/2032 prepensionamento a 65 anni (gennaio 1967 e 1968);
nel 2033/2034 pensioni anticipate a quota 65 e 2 mesi (uscita nati entro novembre 1968 e 1969).
Al fine di offrire un servizio che possa far chiarezza sulla data di pensionamento, si ricorda che Anief ha siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata ad erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato.
Presso gli sportelli del giovane sindacato, sarà possibile tramite i referenti Cedan, conoscere le ultime novità sul panorama fiscale e previdenziale, in modo da fornire agli associati un servizio utile che possa permettere di affrontare un’eventuale scelta con consapevolezza. Per info si potrà scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., contattare lo 091 7098356 o visitare il sito www.cedan.it; il servizio è attivo sull’intero territorio nazionale.
Chiedi alla struttura territoriale Anief più vicina a te un appuntamento.
Visita il nostro sito www.cedan.it