Il Consiglio di Stato dà ragione all'Anief e riconosce il diritto dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento all'immediato reinserimento nelle Graduatorie a Esaurimento d’interesse con il diritto alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Confermato un diritto previsto dalla normativa che il Ministero dell'istruzione sta illegittimamente negando da anni. Con la rappresentatività chiariremo anche questo punto e ribadiremo la necessità del rispetto dei diritti di tutti i docenti illegittimamente esclusi dalle Graduatorie per le immissioni in ruolo”.
Gli Avvocati Walter Miceli e Nicola Zampieri mettono a segno una nuova vittoria per il nostro sindacato con la conferma del diritto all’immediato reintegro dei ricorrenti nelle graduatorie, evidenziando come tale diritto “trova il suo fondamento normativo nell’art. 1, comma 1-bis, del d. l. 97/2004 inserito dalla legge di conversione n. 143/2004” e specificando , dunque, che la normativa vigente “consente il reinserimento nella graduatoria, con il recupero del punteggio maturato all'atto della cancellazione”.
La disposizione normativa, infatti, come correttamente evidenziato dai nostri legali in udienza e ribadito dal Consiglio di Stato, non preclude il reinserimento dei docenti depennati e, anzi, prevede il loro diritto al reinserimento all'atto del rinnovo delle graduatorie e questo non ha alcuna relazione con la chiusura delle graduatorie nei confronti di nuovi inserimenti. Il provvedimento ottenuto grazie alla ormai indiscussa professionalità dei legali ANIEF, dunque, che da anni si battono per la tutela dei diritti dei precari, restituisce finalmente giustizia ai docenti illegittimamente “banditi a vita” dalle GaE e conferma ancora una volta che i Decreti Ministeriali di aggiornamento delle graduatorie succedutisi nel tempo non potevano derogare ad una norma primaria che attribuisce il diritto al reinserimento nella graduatoria, non potendo una norma secondaria introdurre una decadenza che non sia espressamente prevista dalla fonte primaria. Il Consiglio di Stato dunque, riconoscendo il diritto rivendicato dai ricorrenti, accorda la tutela cautelare richiesta e prescrive “l’ammissione con riserva degli appellanti nelle graduatorie ad esaurimento richieste per l'a.s. 2016/2017, ai fini dell'eventuale stipula di contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, anche se inseriti con riserva in graduatoria”.
Le ragioni sostenute dal sindacato Anief, dunque, hanno trovato nuova conferma in Consiglio di Stato riuscendo ancora una volta e con successo a tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola, ripristinando la legalità e riconducendo il Ministero dell’Istruzione al pieno rispetto della normativa. “Abbiamo confermato in tribunale – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – un diritto già previsto dalla normativa che il Miur illegittimamente nega da anni. Con la rappresentatività chiariremo anche questo punto e ribadiremo la necessità del rispetto dei diritti di tutti i docenti illegittimamente esclusi dalle Graduatorie per le immissioni in ruolo”.
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