Nuovo successo targato Anief presso il Tribunale del Lavoro di Salerno che conferma che il periodo svolto durante il precariato deve essere integralmente computato ai fini del raggiungimento del quinquennio di permanenza su posto di sostegno e condanna l'Amministrazione a pagare più di 10mila Euro di spese di soccombenza. Marcello Pacifico: “È una nuova vittoria per il riconoscimento della professionalità acquisita durante il precariato”.
Arriva una nuova sentenza dal Tribunale del Lavoro di Salerno a dare ragione alle tesi sostenute dall'Anief sulla necessità di computare anche il servizio svolto durante il precariato ai fini del raggiungimento dei cinque anni di permanenza su posti di sostegno. Impeccabile l'azione legale Anief che, su ricorso patrocinato dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Ida Mendicino e Antonio Salerno, ottiene la dichiarazione di illegittimità del CCNI mobilità 2016 nella parte in cui non computa anche il periodo di precariato svolto sul sostegno ai fini del raggiungimento dei cinque anni di obbligo di permanenza trascorsi i quali il docente può richiedere il trasferimento su posto comune. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Questa è una nuova vittoria per il riconoscimento della professionalità acquisita durante il precariato. Abbiamo ancora una volta dimostrato che il contenuto della contrattazione integrativa sulla mobilità è discriminatoria per quanto riguarda le previsioni sul precariato e il mancato computo del servizio a termine ai fini del raggiungimento del quinquennio di obbligo di permanenza su posti di sostegno ne è la prova. La giurisprudenza europea, infatti, ha confermato che lo Stato italiano ha l’obbligo di vigilare affinché tra contratto a termine e contratto a tempo indeterminato non vi sia un trattamento globalmente sfavorevole all’interessato quando l’oggetto del suo incarico e la natura delle sue funzioni restano invariati”. Il giovane sindacato, che ha fatto della tutela dei diritti dei lavoratori della scuola la propria bandiera, si impegnerà perché anche questa stortura sia superata nelle future contrattazioni di comparto e ricorda che è ancora possibile candidarsi con Anief alle prossime elezioni RSU.
Il Tribunale del Lavoro di Salerno, infatti, su ricorso patrocinato sul territorio dal sempre ottimo Avv. Antonio Salerno, ha accertata la illegittimità, con conseguente disapplicazione: del CCNI per la mobilità straordinaria 2016/2017, nella parte in cui non prevede la deroga, anche per i docenti immessi in ruolo sul sostegno, al vincolo quinquennale di permanenza sulla tipologia di posto ricoperto, e nella parte in cui non prevede il computo degli anni preruolo di servizio su sostegno ai fini del superamento di detto vincolo quinquennale; e della Ordinanza Ministeriale n. 241/2016, nella parte di interesse; nonché di ogni “atto connesso, conseguente o presupposto che produca l’effetto di non consentire alla ricorrente la piena partecipazione alle suddette operazioni di mobilità straordinaria 2016/2017, accerta il diritto della ricorrente alla partecipazione alla mobilità straordinaria 2016/2017 su tutti i posti vacanti dell’organico dell’autonomia materia, potenziamento e sostegno al pari degli altri docenti, con riconoscimento del servizio preruolo prestato sul sostegno”. Ministero dell'Istruzione, totalmente soccombente, viene anche condannato all'integrale pagamento delle spese di giudizio quantificate in 8mila Euro oltre spese forfettarie nella misura del 15%, IVA e CPA.
“Questa èuna nuova vittoria per il riconoscimento della professionalità acquisita durante il precariato.Abbiamo ancora una volta dimostrato che il contenuto della contrattazione integrativa sulla mobilità è discriminatoria per quanto riguarda le previsioni sul precariato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - e il mancato computo del servizio a termine ai fini del raggiungimento del quinquennio di obbligo di permanenza su posti di sostegno ne è la prova. La giurisprudenza europea – spiega Pacifico - ha confermato che lo Stato italiano ha l’obbligo di vigilare affinché tra contratto a termine e contratto a tempo indeterminato non vi sia un trattamento globalmente sfavorevole all’interessato quando l’oggetto del suo incarico e la natura delle sue funzioni restano invariati”. Il giovane sindacato, che ha fatto della tutela dei diritti dei lavoratori della scuola la propria bandiera, si impegnerà perché anche questa stortura sia superata nelle future contrattazioni di comparto e ricorda che è ancora possibile candidarsi con Anief alle prossime elezioni RSU.
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