Ancora vittorie in tribunale per le tesi Anief contro il CCNI 2016 e le procedure di trasferimento effettuate dal Miur con modalità irrispettose del fondamentale principio del merito che, in alcuni casi, hanno letteralmente “distribuito a caso” e per tutto lo stivale i docenti che hanno partecipato alla mobilità. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “L'errore dell'algoritmo 2016 con cui il Miur ha gestito le procedure di mobilità è stato ancora una volta condannato in tribunale; abbiamo dimostrato ampiamente come docenti che avrebbero avuto diritto al trasferimento non sono stati soddisfatti e non hanno potuto rientrare nella provincia richiesta per un mero errore ministeriale nella gestione delle procedure”.
Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Michele Speranza ed Elena Boccanfuso ottengono dal Tribunale del Lavoro di Napoli un nuovo successo contro l'algoritmo “impazzito” con cui il Ministero dell'Istruzione ha gestito la delicata procedura dei trasferimenti 2016. Ormai unanimi precedenti giurisprudenziali ottenuti dal nostro sindacato evidenziano come “il criterio del punteggio resta comunque prioritario rispetto a quello dell’ordine delle preferenze, nel senso che, in assenza di titoli di precedenza, per ciascuna preferenza indicata prevale l’aspirante con il punteggio più elevato, mentre invece l’ordine delle preferenze è decisivo solo a parità di punteggio” in quanto “una diversa interpretazione della norma collettiva si porrebbe, inoltre, in violazione del principio generale di scorrimento delle graduatorie fondato sul merito. La procedura di mobilità, infatti, costituisce una procedura concorsuale di impiego, basata sulla redazione di graduatorie e, quindi, lo scorrimento della graduatoria vincola l’amministrazione e la violazione di tale principio dà luogo ad un’incertezza assoluta sulle modalità di assegnazione delle sedi, incertezza che contrasta con i cardini dell’imparzialità e del buon andamento della P.A.”.La sentenza ottenuta dal sempre ottimo operato dei legali Anief, dunque, ribadisce come “salve le precedenze per le condizioni soggettive particolari, la graduatoria deve essere elaborata con riguardo a ciascuna operazione e per ciascuna preferenza e nell’ambito di ciascuna graduatoria e ciascuna preferenza il punteggio più alto radica il diritto all’esame dell’istanza in posizione migliore rispetto agli altri aspiranti al medesimo ambito territoriale”
“L'errore dell'algoritmo 2016 con cui il Miur ha gestito le procedure di mobilità – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è stato ancora una volta condannato in tribunale; abbiamo dimostrato ampiamente come docenti che avrebbero avuto diritto al trasferimento non sono stati soddisfatti e non hanno potuto rientrare nella provincia richiesta per un mero errore ministeriale nella gestione delle procedure”. Il Ministero dell'Istruzione, nuovamente soccombente contro le ragioni patrocinate dai legali Anief, dovrà immediatamente rettificare i trasferimenti effettuati, attribuire alla ricorrente l'Ambito richiesto in base al punteggio effettivamente posseduto e pagare, anche, le spese di giudizio quantificate in 2.500 Euro oltre accessori.