Ministero dell'Istruzione travolto a Torino dai legali Anief: pesante condanna per mancata corresponsione degli scatti di anzianità durante il periodo di precariato e riconoscimento del diritto all'immediata e integrale ricostruzione di carriera. Una docente ottiene il giusto risarcimento per un totale che supera i 20mila Euro. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief.
Il Giudice del Lavoro di Torino non ha dubbi e accoglie le tesi patrocinate dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi riconoscendo a una docente immessa in ruolo nel 2012 il diritto all'immediata e integrale ricostruzione di carriera e a ottenere “l’equiparazione del trattamento economico percepito in qualità di dipendente non di ruolo a quello percepito dal personale di ruolo, in applicazione del principio di non discriminazione fra i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato e quelli assunti a tempo determinato” secondo quanto stabilito dai dettami eurounitari. La condanna del Miur, dunque, arriva inesorabile con l'obbligo di riconoscere per intero alla ricorrente, ai fini giuridici ed economici, il servizio pre-ruolo e a corrisponderle le differenze retributive maturate tra quanto percepito e quanto dovuto rispetto alla fascia di anzianità via via spettante e con l'accertamento del diritto della ricorrente “di ottenere l’equiparazione del trattamento economico percepito in qualità di personale non di ruolo a quello del personale di ruolo” condannando il MIUR “al pagamento in suo favore di € 16.386,98, oltre interessi legali dalle singole scadenze al saldo”. Alla totale soccombenza del Ministero dell'Istruzione, consegue, anche, la condanna “al pagamento delle spese di lite, liquidate in € 4.015,00, oltre rimb. 15%, IVA e CPA ".
“Il servizio prestato con contratti a termine – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – viene discriminato anche nel decreto di ricostruzione di carriera con un riconoscimento parziale degli anni svolti (4 per intero e i restanti per 2/3); tale previsione risulta in aperto contrasto con la normativa comunitaria e gli anni di precariato non solo devono essere utili per acquisire anche da precari gli scatti di anzianità, ma ovviamente devono essere immediatamente computato ai fini del corretto inquadramento stipendiale del lavoratore all'atto della sua immissione in ruolo. Con la rappresentatività ci impegneremo perché anche questa discriminazione venga superata e continueremo a batterci in tutte le sedi fino a quando la normativa interna non sarà orientata al rispetto delle previsioni eurounitarie”.
L'Anief ricorda a tutti i lavoratori che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto all'integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere immediatamente il corretto inquadramento stipendiale.
Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi promossi dall'Anief, clicca qui
Per ulteriori informazioni sullacampagna RSU 2018 Aniefe proporre la propria candidatura nelle liste Anief,clicca qui.