Il curioso invito al personale dirigenziale scolastico arriva dopo le diffide messe a disposizione dal nostro studio legale per ottenere dal 1° settembre 2015 la perequazione esterna della parte fissa della retribuzione di risultato. Quasi 12 mila euro all'anno di arretrati al netto dei progressivi aumenti previsti dal solo 2018.
La responsabile della Cgil invita a non ricorrere
Alla luce di questa richiesta, lo studio legale Udir conferma la legittimità delle richieste che saranno inoltrate ai giudici. I soldi stanziati dalla legge di stabilità per il rinnovo dei contratti, infatti, intervengono solo per l'ultimo anno della quasi passata stagione contrattuale, il 2018, per finalmente riconoscere il diritto parziale di una parte della retribuzione dei dirigenti scolastici: la parte fissa della retribuzione di risultato.
La motivazione di questa progressiva ancorché parziale perequazione deriva dal fatto che la ex area VII per la stagione contrattuale 2016/2018 è stata già accorpata all'ex area V. Ragione per cui si chiederà al giudice perché se di perequazione si parla si debba parlare solo per l'ultima anno dell'attuale rinnovo contrattuale e persino per una piccola parte di essa, quando soltanto dal 2020 si avrà il riconoscimento completo dei 12mila euro di differenza.
A niente serve il parallelismo con il rinnovo dei contratti, i famosi 85 euro che la stessa CGIL, CISL, UIL avrebbero contattato per il solo 2018, come ha interpretato il Governo con l'intesa del 30 novembre 2016. L'importo da assegnare ai lavoratori in questo caso è frutto di un accordo sindacale finanziato dalla legge e ognuno si sceglie i sindacalisti che vuole, visto che gli stessi 85 euro sono inferiori ai 135 euro che dovrebbero avere tutti i lavoratori - il doppio per i dirigenti scolastici - solo se si sbloccasse l'indicizzazione della vacanza contrattuale.
A questo punto, i Dirigenti scolastici possono seguire i consigli della CGIL - magari vorremmo sapere il parere anche dei suoi legali - oppure dello studio legale Udir per ricorrere gratuitamente e dopo l'invio della diffida recuperare tra i 42mila e i 43mila euro di arretrati. Per chi vuole agire e non subire, c'è tempo fino al 22 dicembre.
Se vuoi aderire al ricorso clicca sul seguente link.
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