C’è anche chi aspetta da febbraio. Sono i supplenti cosiddetti “brevi”, quelli che sostituiscono il personale di ruolo anche per alcuni giorni e che spesso devono caricarsi di spese per viaggi, trasferte e pernotti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È inaccettabile tutto ciò; se la situazione non si risolve entro le prossime ore siamo pronti a diffidare e mettere in mora l’amministrazione. Non bastava già percepire le buste paga più leggere d’Europa?
Migliaia di precari della scuola aspettano da mesi di ricevere lo stipendio: si tratta dei supplenti cosiddetti “brevi”, incaricati direttamente dai dirigenti scolastici di sostituire il personale di ruolo anche per pochi giorni. Il mancato pagamento, in diversi casi a partire dallo scorso febbraio, è particolarmente grave perché spesso i docenti e Ata della scuola che subentrano debbono affrontare lunghi viaggi e spese di pernottamento per assolvere l’impegno lavorativo. Viste tutte queste incombenze, negare lo stipendio ai supplenti significa non solo minare la loro dignità e professionalità messa al servizio delle nuove generazioni, ma anche metterli in seria difficoltà economica.
È paradossale che il disguido si manifesti proprio ora che le procedure dei pagamenti non sono più legate alla mancanza dei fondi di ogni singola scuola, ma sono diventate di competenza dell’amministrazione economica centrale.
“È giunto il momento di porre fine a questa pessima abitudine - afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - di considerare opzionale la regolarità dei pagamenti per il personale precario. Ricordiamo, a tal proposito, che il diritto alla retribuzione di tutti i lavoratori è sancito dagli articoli 35 e 36 della Costituzione”.
“Ora, alla modesta portata dello stipendio si aggiunge la beffa del suo pagamento ritardato sine die. E questo – conclude Pacifico – non possiamo proprio accettarlo”.
Coloro che vogliono rivendicare questo diritto non dovranno fare altro che inviare il modello di diffida e messa in mora, posto a disposizione dall’Anief, direttamente alla scuola dove attualmente prestano servizio.
Anief, attraverso le sue segreterie territoriali, vigilerà sul corretto svolgimento delle operazioni di pagamento in favore del personale precario.
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